venerdì 28 giugno 2013

Un "dieci" da ricordare...?

Se la Juventus finalmente compra il tanto bramato, agognato, osannato top player e la notizia del giorno è un'altra, deve esserci un guasto nel sistema.

Quando i bianconeri hanno ufficializzato Carlos Tevez
hanno raggiunto l'obiettivo di un bienno: comprare un grande attaccante (anche se non c'è unanimità al riguardo). El Apache ha, però, già commesso un errore. Meglio definirlo un azzardo, in perfetto stile Carlitos.
Ha scelto la numero 10.
Una maglia che pesa, pesa moltissimo. Ma non basta. Quella maglia, per i tifosi, è il simbolo che li lega ad Alessandro Del Piero. Lui è stato l'ultimo ad indossarla. Alcuni pensano che il successore debba essere un uomo di casa Juve, uno dal cuore bianconero: un Marchisio o un Giovinco, per intenderci.
Altri vorrebbero darla ad un grandissimo attaccante, a patto, però, che giochi nella stessa posizione di Alex, e che sia giovane per poter indossare quella maglia a lungo. Altri ancora vorrebbero che non fosse più indossata.

La mia idea è che le grandi squadre hanno bisogno costantemente di grandi giocatori che possano scrivere e riscrivere la storia. Del Piero, per la Juventus, è uno di questi, e lo è stato con la sua 10.
Così come Platini prima di lui, così come altri lo saranno in futuro.

Si potrebbe ritirare il numero di moltissimi campioni che hanno giocato a lungo nella Juve, campioni del calibro di Nedved, Buffon, i meno recenti Zoff, Platini, Sivori e altri grandi che hanno indossato quella maglia e potrebbero essere considerati meritevoli di un simile riconoscimento.

Non è un problema legato unicamente al club bianconero, ma a tutti i grandi club: i numeri 7 di Manchester United e Real Madrid storicamente non sono dei brocchi. Il Barcellona negli ultimi dieci anni ha avuto due numeri 10 del calibro di Ronaldinho e Messi, e prima di loro c'era un tale Rivaldo.
Non basterebbero i numeri rimanenti a coprire le maglie della rosa corrente, se ad ogni passaggio di un campione si ritirasse un numero.

I grandi campioni restano nella storia con le loro giocate, i loro colpi, i trofei vinti.
Ridurli ad un numero non rende giustizia.



1 commento:

  1. Messo come l'hai messo tu, il discorso fila. E di certo meglio Tevez, col 10 sulle spalle, che qualche anonimo pedatore. Il problema è che, a mio modesto modo di vedere la cosa dal di fuori, in casa Juve c'è una ferita Del Piero ancora aperta, anche se la si cerca di minimizzare: questa dirigenza, mi pare, non ha mai amato troppo Alex, e non perde occasione per dimostrarlo, con piccoli gesti di ineleganza come questo.
    Voglio dire: se Pinturicchio fosse stato congedato con un minimo in più di riconoscenza "vera", se gli fosse stato riservato un posto di rilievo nel club, come solitamente si fa con chi ha dato tanto alla causa della società diventando addirittura un simbolo della stessa, ora questo discorso Tevez - camiseta 10 non urterebbe la sensibilità di nessuno e parrebbe un naturale passaggio di consegne. Però resta la tua verità di fondo: conta ciò che si fa concretamente da calciatore, non il numero che si indossa, per quanto la simbologia legata al "10" sia una delle più affascinanti di questo sport, ed è giusto che i tifosi ne coltivino un po' il culto.

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