tag:blogger.com,1999:blog-20924740328154992622024-02-21T12:22:02.879+01:00Il popolo del palloneAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.comBlogger72125tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-25124907377058061242016-01-07T12:36:00.003+01:002016-01-14T17:43:48.186+01:00Quando la qualità non basta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS2qkUosHRy1yN3x-jqCgLw3Pr42gWQhUrHMbonmFJNAwsa6OhAGOeKDE0LD6dbezXeORc8PIi0MSLnzaXxE5icK9LGKPXY11Gw3w1M77MZlM6EYbTTngTUaeDnEZ21eo_m5QQEnkuhgd-/s1600/PucciarelliMedel.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" height="431" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS2qkUosHRy1yN3x-jqCgLw3Pr42gWQhUrHMbonmFJNAwsa6OhAGOeKDE0LD6dbezXeORc8PIi0MSLnzaXxE5icK9LGKPXY11Gw3w1M77MZlM6EYbTTngTUaeDnEZ21eo_m5QQEnkuhgd-/s640/PucciarelliMedel.jpg" width="640" /></span></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Se mi chiedessero di descrivere la partita-tipo dell'Epifania, probabilmente, farei riferimento alle possibili difficoltà fisiche di entrambe le squadre, magari evidenziando che la spia della riserva si accende quasi per definizione dopo un'ora di gioco; ritmi bassi; transizioni da una parte all'altra guidate solo dagli elementi più in forma e qualche errore gratuito che non guasta mai.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"> Un po' come le partite di agosto, ma tutto in misura minore perché, dopotutto, l'ultima volta mancavano pochi giorni a Natale, poco più di due settimane prima, non tre mesi.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tuttavia, questa descrizione sta un po' stretta ad Empoli-Inter, che ha proposto diversi spunti interessanti, e ha visto la squadra di casa battagliare con tutte le energie a disposizione fino alla fine per cercare quel gol del pareggio che alla fine non è arrivato anche per mancanza di quella lucidità di cui sopra, chiudendo il match con l'ennesima vittoria di misura da parte dei nerazzurri ripescando, di fatto, temi già trattati da entrambe le formazioni nelle precedenti gare della stagione. Al triplice fischio dell'arbitro le squadre hanno abbandonato il tappeto verde del Castellani tra molte certezze e pochi interrogativi. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La formazione di Giampaolo, scesa in campo con il consueto 4-3-1-2, è riuscita ad offrire al suo pubblico il solito fraseggio elegante fatto di tocchi ravvicinati tra i tanti giocatori della zona nevralgica: gli ormai consolidati Paredes, Büchel, Zielinski e Saponara sono un lusso in quanto a qualità tecniche per una squadra che dovrebbe lottare per non retrocedere. Sempre ben supportato dalle punte Pucciarelli e Maccarone, e dai quattro difensori in linea Mario Rui, Barba, Costa e Laurini, il rombo di centrocampo empolese riesce sempre a creare le condizioni per muovere il pallone, anche in spazi stretti. L'Inter, dal canto suo, ha presentato un iniziale 4-3-3 con D'ambrosio, Miranda, Murillo e Nagatomo davanti ad Handanovic; Medel affiancato da Kondogbia e Brozovic in mezzo; Perisic, Ljajic ed Icardi in attacco.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il 2015 racconta che la formazione di casa ama creare ragnatele di passaggi ad inizio azione, facendo però del lancio lungo il detonatore che innesca le bocche da fuoco della prima linea (più di una volta Handanovic è intervenuto fuori dai confini della propria area di rigore per intercettare traiettorie insidiose), finendo per alzare parecchio il ritmo della gara quando detiene il possesso. Anno nuovo, abitudini vecchie. Ad Empoli la musica non è cambiata, anzi, contro l'Inter si è visto di frequente il movimento in diagonale di una delle due punte (spesso <i>Big Mac</i>, meno volentieri Pucciarelli) per ricevere la palla lunga in posizione defilata, dato che i centrocampisti rimangono stretti in mezzo e i terzini rompono i ranghi difensivi solo se inseguiti da un leone. Fondamentale, dunque, il lavoro degli attaccanti ad allargarsi per creare varchi centrali agli accorrenti incursori, incaricati di arrivare alla conclusione: non è un caso che una mezzala come Büchel sia il giocatore che ha realizzato il numero più alto di tiri della sua squadra (5) nei 90' in questione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tuttavia, la difficoltà nel mandare alla conclusione gli attaccanti ha presentato un conto piuttosto salato, facendo capire ai toscani cosa significhi giocare contro la squadra più cinica del torneo (ben sette vittorie per uno a zero nelle prime 17 giornate).</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I nerazzurri prediligono un gioco lineare ma anche lento, talvolta fin troppo compassato, cercando di non perdere gli equilibri tra i reparti per imbastire azioni offensive, potendo comunque fare affidamento su un pacchetto di attaccanti in grado di creare occasioni pericolose anche da situazioni di stallo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Mentre la combinazione per aprire lo scrigno interista si trasformava, con il passare dei minuti, in un enigma irrisolvibile anche per il cervellotico centrocampo di Giampaolo, le iniziative per trovare l'oro da parte dei nerazzurri facevano lentissimi progressi. Con Icardi ben ingabbiato tra i due centrali difensivi e costretto ad una partita di sacrificio, sponde, molti contatti ruvidi con gli avversari e pochi degni di nota con il pallone, l'Inter ha cercato di iniziare le sue azioni prendendo quello hanno lasciato gli avversari: spazio ai terzini. Come da schema, lungo le corsie laterali gli ospiti disponevano di una superiorità numerica (terzino + ala vs terzino) volutamente non bilanciata dall'Empoli per non rischiare di perdere il controllo della zona centrale. I terzini di Mancini hanno avuto per tutti i 90' campo libero fino alla trequarti avversaria, senza riuscire, però a trarne vantaggi significativi. Questa particolare situazione di gioco evidenzia una scelta sistematica della squadra di Giampaolo: in fase di non possesso gli attaccanti fanno un tentativo di pressing (in questa partita, specialmente nella ripresa, è stato spesso un tentativo blando, ma è anche la prima gara dopo la sosta), se questo fallisce, la priorità diventa scappare all'indietro fino al limite dell'area e fare densità centralmente costringendo gli avversari a dirottare il gioco sui piedi dei terzini. Una scelta, questa, che spesso paga buoni dividendi, verosimilmente a causa dell'assenza di terzini "autosufficienti" offensivamente in Serie A (a mio parere Bruno Peres, Alex Sandro e Marcos Alonso sono gli unici che rientrano in questa speciale categoria di terzini in grado creare occasioni pericolose da situazioni di stallo).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La scelta dell'Empoli di lasciare campo ai laterali bassi è stata messa maggiormente in evidenza nella ripresa, quando Mancini ha portato in zone centrali Perisic e Ljajic (creando una sorta di 4-3-2-1) avvicinando i due migliori palleggiatori della formazione per congelare il possesso e cercare qualche spunto in più da una loro azione congiunta.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Va detto che Mancini si è visto quasi costretto ad avvicinare i due giocatori a supporto di Icardi, perché la sterilità offensiva dei nerazzurri non aveva creato fino a quel momento, alcunché di pericoloso dalle parti di Skorupski. Fa eccezione, immancabilmente, il <a href="https://www.youtube.com/watch?v=aRmLWXgPysE" target="_blank">gol di Icardi</a>, comunque figlio di uno spunto individuale di Perisic che dalla sinistra ha bruciato Laurini (che a dire il vero ha sofferto praticamente tutte le situazioni di 1 contro 1 con il croato) e guadagnato il fondo per servire al bomber argentino un assist con l'etichetta "spingere in rete" a ridosso dell'intervallo.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il Biscione ha dovuto fare i conti, ancora una volta, proprio come in tutto il 2015, con le difficoltà nel creare pericolo da azioni corali. Anche al Castellani non sono mancati lanci dalla difesa all'attacco per catapultarsi in avanti, ma le buone letture, individuali e di squadra, della difesa empolese hanno generato solo palle perse per gli uomini di Mancini.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Logico puntare il dito, in casi come questo, contro la mancanza di fosforo nel centrocampo: a Brozovic manca ancora qualcosa in fase di impostazione, un ultimo passo in avanti, in questo senso, lo porterebbe ad essere un giocatore davvero completo, ma è giovane e quanto fatto nelle ultime settimane dell'anno appena concluso è comunque lodevole. Discorso differente per Medel, che in fase di impostazione non ha mai avuto grandi idee e tanto meno grandi qualità tecniche per metterle in atto, ma Mancini sa che a lui deve richiedere un altro tipo di lavoro, dunque va bene così.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Rimane Kondogbia (per focalizzare sui 3 in campo in questa partita), dal quale tutti si sarebbero aspettati qualcosa di più (soprattutto dopo le cifre spese per portarlo a Milano), ma nel giovane francese, forse, si cerca qualcosa che non c'è o ancora non ha mai fatto. La sua gara del Castellani riassume la sua esperienza interista sin qui: fa bene quel che ha sempre fatto bene, cioè coperture difensive, tagliare le linee di passaggio avversarie, offrire uno scarico comodo alla difesa in fase di costruzione e qualche progressione palla al piede che possa dare un saggio di cosa potrebbe fare se solo imparasse a controllare contemporaneamente il pallone e quella somma di potenza, esplosività e resistenza che è il suo corpo.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbsvCUyO081cHSAeRaC0nUUR6cDN0vdya6m0BJrGKhWsjzOz5ndta9zdNHC8-nV0_eHTRvDXJ8JNShLyBtdw5vO2JYeGFABvR5CfY80kjDpYcPJNS7oXbBL-WEipOUfwp0YqEG3SEiOmiQ/s1600/kondogbia.zielinski.empoli.inter..jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbsvCUyO081cHSAeRaC0nUUR6cDN0vdya6m0BJrGKhWsjzOz5ndta9zdNHC8-nV0_eHTRvDXJ8JNShLyBtdw5vO2JYeGFABvR5CfY80kjDpYcPJNS7oXbBL-WEipOUfwp0YqEG3SEiOmiQ/s320/kondogbia.zielinski.empoli.inter..jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Kondogbia in azione contro Zielinski,<br />i due si sono incrociati spesso in campo</span></td></tr>
</tbody></table>
Per esigenze tattiche viene spostato dalla posizione di mezzala sinistra a mezzala destra e poi gli viene data la licenza (o l'obbligo) di allargarsi ancor di più in posizione laterale, palesando un calo sensibile nella performance. Una testimonianza del fatto che se i miglioramenti procedono più lentamente del previsto -diciamo anche di quanto speravano i tifosi- è perché difficilmente si trova a suo agio in posizioni che non comprendono quel quadrato del campo che va dallo spigolo della sua area alla trequarti avversaria, esclusivamente sul lato sinistro del terreno di gioco. Inoltre le difficoltà nel palleggio della sua squadra complicano l'equazione mettendo in primo piano la scarsa propensione ad un'impostazione che possa definirsi migliore di "elementare" (comunque non differente da molti dei suoi compagni di reparto).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La qualità del palleggio empolese può dirsi decisamente superiore a quella nerazzurra, ma anche in una partita dove le energie fisiche rischiavano di essere limitate, la solidità della formazione di Mancini ha avuto la meglio sulla tecnica dei rivali.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Giampaolo, complessivamente, può essere soddisfatto per quanto fatto vedere dai suoi ragazzi contro una squadra molto ostica e difficilmente attaccabile quando si chiude in difesa. I 27 punti conquistati sin qui sono un bottino quasi sorprendente, ma giustamente guadagnato sul campo facendo dell'armonia e della cura dei dettagli i principi cardine del proprio sistema. Un messaggio innovativo ed interessante proveniente da una squadra, teoricamente, di bassa classifica. Che poi, ormai, tanto bassa non è.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'Inter, invece, ha portato a casa i tre punti con il minimo vantaggio, ma non il minimo sforzo, dimostrando che un possesso palla studiato e articolato ed un gioco spumeggiante non sono condizioni necessarie per avere la meglio sull'avversario, soprattutto non è l'unica strada per fare risultato. Una storia che abbiamo sentito già molte volte dall'inizio del campionato, che si è ripetuta ad Empoli e chi sa quante altre volte da qui all'ultima partita.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-26697046126726505032015-12-10T09:24:00.000+01:002015-12-10T09:33:52.444+01:00Paura e delirio all'Olimpico<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEYyldijn23hfD0NbIw96qKneJc9eHVH5E3ZzdM72fjuKlcU63XXMb1RQPbOH8y0FhjljsZDxnOHXQ-Jmk828Tz9LNnjkQMvZSUTa8Lk1K2ABBwzT_mKg9fiCwkaCP0du8bhZ-CeotLXXP/s1600/Edino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEYyldijn23hfD0NbIw96qKneJc9eHVH5E3ZzdM72fjuKlcU63XXMb1RQPbOH8y0FhjljsZDxnOHXQ-Jmk828Tz9LNnjkQMvZSUTa8Lk1K2ABBwzT_mKg9fiCwkaCP0du8bhZ-CeotLXXP/s1600/Edino.jpg" /></span></a></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">L'ultima del girone di Champions League non è la partita più adatta per giocare con il fuoco. La Roma lo ha fatto, ha rischiato di bruciarsi, l'ha scampata, ma di sicuro ha sentito il calore della fiamma.</span><br />
<a name='more'></a><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Garcia, con un ultimatum pendente sulla testa, è parso davvero ad un passo dall'essere messo alla porta, rischia di esserlo nuovamente domenica prossima, quando affronterà il Napoli al San Paolo. Quella sarà una partita non ancora decisiva per le sorti del campionato, per il destino dei giallorossi forse sì.</span><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Nella notte europea la Roma, il proprio destino, lo teneva tra le mani sapendo di dipendere solo da se stessa:in caso di analogia nel risultato delle due partite -all'Olimpico e alla BayArena- la formazione di Garcia avrebbe conquistato gli Ottavi. Condizione favorevole quando ospiti il BATE Borisov mentre ai tuoi concorrenti tocca affrontare il Barcellona.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">A sparigliare le carte sul tavolo, però, ci pensano i bielorussi, atterrati nell'Urbe sapendo di potersela giocare per il terzo posto, sognando il secondo, a patto che Messi e soci escano vincitori dalla BayArena. A Yermakovich, allenatore del BATE, non resta che fare il possibile per imbrigliare un avversario tecnicamente più valido e giocare con i nervi scoperti di chi il "dentro o fuori" lo soffre terribilmente. </span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">I gialloblu di Bielorussia optano, così, per un 4-4-1-1 pronto a schiacciarsi al limite della propria area di rigore e respingere le minacce offensive avversarie senza fare troppi complimenti. La manovra ospite ha un faro in Aljaksandr Hleb. L'ex Arsenal e Barcellona si erge, ancora una volta, a leader tecnico ed emotivo dei suoi (seppur con la consueta discontinuità all'interno dei 90'), svariando alle spalle della punta Mozolevski, fungendo da supporto per le sgroppate di Stasevich e Gordeichuk, gli stantuffi delle corsie laterali.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Come al solito, però, quel che manda in crisi il sistema offensivo dei capitolini è una difesa disposta ad arroccarsi mettendo in secondo piano l'opzione di contestare il possesso palla. Attaccare una terza linea schierata e protetta non è mai facile, ma in alcuni casi un centravanti possente e, allo stesso tempo, abile tecnicamente (qualcuno ha detto Dzeko?) potrebbe fungere da catalizzatore delle attenzioni per la difesa, liberando spazio per incursori di varia natura. Ecco, Edin Dzeko nel primo tempo deve aver fatto corto circuito con Iturbe e Iago Falque, perché ogni volta che gli si accendeva una lampadina faticava ad intendersi con il <i>supporting cast</i> (non si dica che se ne siano accese molte di queste lampadine). Iago Falque deve essere evaporato poco dopo il fischio d'inizio, salvo ricomporsi per sporadici cameo nell'arco dei novanta minuti; Iturbe protagonista di un'altra serata in cui non gli riesce niente di niente. Entrambe le ali della Roma, hanno lasciato a desiderare sia negli inserimenti senza palla sia in termini di fantasia (qualità necessaria per scardinare la difesa bielorussa), forse danneggiati dalla posizione più interna del solito, dovuta alla costante proiezione offensiva degli infaticabili terzini Digne e Florenzi.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Se l'attacco si muove così male è davvero difficile disegnare un buon calcio, ma il triangolo di centrocampo Nainggolan-De Rossi-Pjanic ha cercato di gettare il cuore oltre l'ostacolo per costruire, rifinire e concludere quasi tutte le azioni (grazie anche al supporto del quartetto difensivo, spesso distante dalla propria area di rigore e pronto a sostenere la manovra), finendo per ben figurare nonostante le difficoltà del collettivo.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWE_sV_CYJueIBPkD1zIOF2GK-kVFdh9MivyZNOLLrMFfNn-ciC53INGkB52aoSa4gvTS0aULzlLqcOGoYmOejgxMh7rtBxXUZDjTRP49uGSouAQ4vKolte_fIszMi03e6mniP_2rc-uRG/s1600/Yermakovich.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWE_sV_CYJueIBPkD1zIOF2GK-kVFdh9MivyZNOLLrMFfNn-ciC53INGkB52aoSa4gvTS0aULzlLqcOGoYmOejgxMh7rtBxXUZDjTRP49uGSouAQ4vKolte_fIszMi03e6mniP_2rc-uRG/s320/Yermakovich.jpg" width="269" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Yermakovich, il tecnico del Bate Borisov ha il<br />merito di aver saputo interpretare la partita nelle<br />diverse fasi</span></td></tr>
</tbody></table>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Nella ripresa la partita si è divisa in due fasi: la prima è quella in cui la Roma avrebbe potuto e dovuto buttarla dentro e tornare a pensare alla Champions solo a febbraio; la seconda, idem, ma qui il discorso vale anche per gli avversari.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Per poco più di 10' a partire dal rientro in campo i giallorossi sembrano essere più convinti, più forti, più decisi a fare risultato. Si ha l'impressione che il Bate sia pronto per capitolare, che la strategia di chiudersi a riccio stia per presentare un conto molto salato al gruppo di Yermakovich. La Roma deve trarne profitto. Per due volte Dzeko va alla conclusione dall'interno dell'area, mettendo però in bella mostra la pessima condizione psicologica di un attaccante da 20 reti stagionali che si perde in un bicchier d'acqua ad un passo dall'1-0. Poco dopo il 9 si mette al servizio della squadra e favorisce l'inserimento di Florenzi che esalta per la terza volta in pochi minuti il portiere avversario. Tre occasioni importanti, il massimo sforzo giallorosso, ancora 0-0 e inizia la seconda fase della ripresa.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Per comodità possiamo dire che l'inizio della seconda fase coincide con l'ingresso in campo del rientrante Salah (ed anche di Volodko), intorno all'ora di gioco.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">L'ultima mezz'ora è come l'amore per George Clooney: <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/In_amore_niente_regole" target="_blank">niente regole</a>.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Mentre in Germania il risultato di 1-1 qualifica i giallorossi, a Roma il pubblico si spazientisce vedendo la sua squadra incapace di buttarla dentro come da pronostico. La <i>Lupa</i> inizia ad intravedere la fine del serbatoio che rifornisce di energie le gambe e la testa. Il BATE, invece, sembra rinvigorire ed è pronto a regalarsi trenta minuti di "difesa e contropiede" che qui in Italia ha sempre un certo fascino.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Nel microcosmo da 30':</span></div>
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<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Szczescny riscatta la <a href="https://www.youtube.com/watch?v=fyr1VAOUKAU" target="_blank">partita d'andata</a> con una parata sulla linea che ha poche connessioni con le abitudini del polacco.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Pjanic non segna a tu per tu con il portiere avversario Chernik.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Milunovic cancella dal tabellino un gol di Pjanic che aveva già battuto Chernik (vedi sopra).</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Szczescny sfrutta altre occasioni per fare bella figura, ma rispetto a quella precedente le parate su Mladenovic e Stasevich passano inosservate.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Florenzi sgasa sulla destra ed è una spina nel fianco per i difensori bielorussi, ma dal suo lato Volodko, Mladenovic e Hleb fanno il bello ed il cattivo tempo perché Salah e Pjanic rientrano poco e niente.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Dzeko ci prova ancora. Almeno non perde la speranza.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Ci prova anche Nainggolan ma il terra-aria uscito dal suo sinistro non centra la porta.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Salah potrebbe condire il suo rientro in campo con un gol nel finale ma spreca due occasioni per imprecisione.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Sugli spalti i tifosi della Roma (i pochi presenti) fanno notare il proprio disappunto.</span></li>
</ul>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Finisce 0-0. Per la Roma non è un bel biglietto da visita, specialmente se domenica c'è il Napoli ad attenderla, ma è passata al turno successivo alle spalle dei campioni in carica (ai quali ha strappato anche un pareggio). I giallorossi hanno ancora molta strada da fare e più di qualche vite da stringere se vuole ascoltare le note della Champions League anche nella prossima stagione. Ora, quel che è certo è che le ascolterà anche a febbraio, sperando che l'urna di Nyon sia benevola.</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-26214782356417001312015-11-18T21:13:00.000+01:002015-12-09T23:35:50.037+01:00Giovinco o Nolito?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiViSgdfA73cLXlkX3MWd6hm6M_qdNX98FXmotmcuJZCwKBILmChJZRq10OQSZqGAAn2ackX9mXGX0-uikfwG8Ed73MxH6lxg3cn06fvOw4n50nOklqKNyOGomPT7V-L11CSEvvL7qvXZs_/s1600/giovinco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiViSgdfA73cLXlkX3MWd6hm6M_qdNX98FXmotmcuJZCwKBILmChJZRq10OQSZqGAAn2ackX9mXGX0-uikfwG8Ed73MxH6lxg3cn06fvOw4n50nOklqKNyOGomPT7V-L11CSEvvL7qvXZs_/s640/giovinco.jpg" width="640" /></a></div>
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<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Il calciomercato non dorme mai. Purtroppo. Anche ad un mese e mezzo dall'inizio della sessione invernale di trasferimenti i quotidiani, cartacei o online che siano, si prodigano a riempire pagine e pagine di notizie riguardanti presunti cambi di maglia di questo o quel calciatore.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Da qualche settimana <a href="http://www.tuttomercatoweb.com/europa/barcellona-contatto-con-l-agente-di-giovinco-l-ex-juve-alternativa-a-nolito-755013" target="_blank">rimbalza la notizia</a> che vuole il <a href="http://radiogoal24.it/2015/11/16/liga-barcellona-piacciono-giovinco-e-nolito/" target="_blank">Barcellona intenzionato</a> ad <a href="http://www.sport-english.com/en/news/barca/sebastian-giovincos-agent-says-barcelona-have-made-contact-4675221" target="_blank">acquistare un attaccante</a>, uno che possa prendere il posto di un titolarissimo in caso di indisponibilità. L'infortunio di Messi, in questo senso, è stato un trappola per molti addetti ai lavori, in quanto Neymar e Suarez hanno ampiamente dimostrato di avere le giuste qualità per sopperire all'assenza del 10, tagliando le gambe ad ogni discorso legato a questioni di necessità.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Come se non bastasse, la filosofia e la storia del club suggeriscono che Luis Enrique verrà invitato a puntare sul duo Munir El Haddadi - Sandro Ramirez. I due giovanissimi (classe 1995) sono un prodotto della <i>cantera</i> più famosa del mondo, quella catalana, per l'appunto; hanno tutta la carriera davanti e molti margini di miglioramento, oltre ad aver già dimostrato di poter essere utili alla causa sin da subito. Difficilmente verrano riposti in soffitta per far spazio ad un attaccante venuto da fuori.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/RD_ojItXGZ0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/RD_ojItXGZ0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Uno dei motivi per cui il Barça potrebbe decidere di puntare ancora sui canterani (almeno su Munir, in questo caso) lo si vede sul secondo gol, quello di Suarez</span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Oltretutto il Barcellona avrebbe in rosa Rafinha, ma il talento brasiliano rimarrà lontano dai campi (forse) fino a fine stagione a causa di un infortunio ai legamenti del ginocchio. Senza questo enorme "contrattempo" la prospettiva di un Barça attivo sul mercato sarebbe stata pura utopia, viste le prestazioni del fratello di Thiago Alcantara fino al momento della rottura.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Verosimilmente, dunque, al Barcellona non servirà operare in sede di mercato, anche perché al nuovo arrivato spetterebbero davvero pochi minuti. Di fatto i <i>blaugrana</i> dispongono di uno dei terzetti d'attacco più forti della storia di questo gioco e, senza filosofeggiare più di tanto, vien da dire che fin quando si reggono in piedi Messi-Suarez-Neymar vanno in campo. Poi ci sono i due ragazzini citati in precedenza che, per ora, possono accontentarsi di giocare quei pochi minuti che gli lascia la MSN.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Un ultimo fattore, infine, dovrebbe scoraggiare la voglia di spendere moneta sonante nel mese di gennaio. Un fattore talmente importante che devo indicare per ultimo, altrimenti gli altri non avrebbero ragione d'essere citati: Arda Turan. Da gennaio il Barcellona potrà disporre del mistico talento che vive in quel <i>metroesettantasette</i> con folta barba turca proveniente dall'Atletico Madrid(ci sarebbe anche Aleix Vidal, acquistato dal Siviglia per 18 milioni, che potrebbe giocare come esterno alto, ma nominalmente è stato acquistato per fare il terzino); Arda fino ad oggi avrebbe giocato tutti quei minuti che hanno giocato Munir e Sandro (eccetto quelli in cui hanno giocato insieme perché non può sdoppiarsi), tappando la bocca e la penna di tutti coloro che sostengono che Luis Enrique abbia bisogno di un attaccante per completare la rosa. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Che senso avrebbe, dunque, acquistare un altro attaccante? Forse nessuno, ma dato che i media ci dicono che questa ipotesi è ancora percorribile ho provato a dare ascolto a queste voci e fantasticare.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">In particolare, hanno solleticato il mio interesse quelle notizie che hanno accostato al Camp Nou due giocatori: Giovinco e Nolito. Due giocatori simili per alcune giocate, come la capacità di partire da lontano per fare gol o disordinare le difese avversarie, e perché entrambi sono all'apice della loro carriera (28 le primavere della Formica Atomica, 29 per lo spagnolo); molto differenti per stile di gioco e ruolo nella squadra.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Manuel Agudo Durán, al secolo Nolito, al Barcellona ci è già stato, ma ha giocato quasi esclusivamente nel Barça B, perché tra i "grandi" non è mai riuscito a lasciare il segno. Il gioco del Barcellona è particolarmente codificato e, per alcuni l'ambientamento può essere più lento e complesso. Se non ti chiami Neymar, probabilmente, sei costretto a lascire il segno da subito per non rimanere al palo. Magari ti chiami Zlatan Ibrahimović e rimani al palo lo stesso. Può darsi, però, che Nolito sia maturato nei suoi trascorsi tra Benfica, Granada e Celta Vigo. In quest'utlima piazza, specialmente grazie ai due allenatori, Luis Enrique (che ha ritrovato dopo il Barça B e che ritroverebbe in caso di trasferimento) ed Eduardo Berizzo è diventato un giocatore che può decidere le partite in ogni momento con i colpi che lo contraddistinguono. Con <i>El Toto </i>in panchina Nolito ha trovato la sua vera dimensione in campo: nel suo Celta parte, come sempre, da sinistra per accentrarsi e cercare la conclusione più che puntare il fondo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Se oggi Nolito ha conquistato la maglia delle <i>Furie Rosse </i>è anche grazie a Berizzo, il quale ha capito che, in fondo, il giocatore che sta dentro quella maglia azzurra numero 10 vive di un gioco concettualmente molto semplice. In poche parole, una volta detto che il suo gioco è "partire dalla fascia opposta al suo piede preferito per rientrare", ho detto tutto. Non è un giocatore particolarmente creativo; non vuole vagare per il campo o galleggiare fra le linee di centrocampo e difesa avversaria come farebbero trequartisti eterei come Ozil o David Silva; non deve toccare il pallone in ogni azione, perché per quello, nel Celta Vigo, c'è Orellana. Nolito, invece, vuole semplicemente ricevere la palla sui piedi, spostarla e correre con forza e velocità verso la mattonella che ritiene più adatta a scoccare il tiro, quello che gli farà tirare giù la porta. Nolito fa poche cose, ma le fa tremendamente bene.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/EslvgbldIQU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/EslvgbldIQU?feature=player_embedded" width="320"></iframe></span></div>
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<span style="color: #444444; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nella giornata-tipo di Nolito ci dovrebbe essere una mattinata passata a rifinire il taglio di capelli; un pomeriggio a tirare ordigni all'incrocio dei pali e un film di Pedro Almodóvar</span></div>
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<span style="color: #444444; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> in serata</span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Al Barcellona potrebbe fare altrettanto bene, perché è un giocatore dal peso specifico nettamente maggiore rispetto al giorno in cui fece le valigie per lasciare la Catalogna, ma la sua limitata disponibilità tattica lo ridurrebbe a riserva del solo Neymar, dal momento che prima di adattarlo in posizione di ala destra o di punta centrale Luis Enrique potrebbe preferirgli uno tra Munir e Sandro. Il suo minutaggio rischierebbe di ridursi e spezzettarsi, troppo poco per continuare a navigare l'onda lunga di questa Golden Age che vive la sua carriera.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Anche Sebastian Giovinco, come Nolito, è in un momento felice della sua carriera, anche se per raggiungere questo status si è visto costretto a volare a Toronto. Non può essere un caso che la <i>Formica Atomica</i> abbia trovato le condizioni ideali per esprimere il suo gioco in un campionato "in via di sviluppo". Giovinco è un regista offensivo che, diversamente da Nolito, preferisce cercare la posizione più adatta in base alla disposizione in campo di compagni ed avversari. Un vero catalizzatore del gioco che attira il pallone verso di sé, indipendentemente dalla porzione di campo che occupa in quel determinato frangente della partita.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/6mLb4SWUoaU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/6mLb4SWUoaU?feature=player_embedded" width="320"></iframe></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="background-color: white;">Non</span></span><span style="background-color: white;"> </span><span style="color: #444444;"><span style="background-color: white;">possiamo stupirci se i tifosi del Toronto riempiono lo stadio tutte le settimane...</span></span></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">La carriera di Giovinco è stata esaltante nelle esperienze con le maglie di Parma ed Empoli, mentre a Torino, con la Juventus, la vera <i>Formica Atomica</i> si è vista solo per periodi non più lunghi di un mese. A Toronto, poi, sono arrivate caterve di gol e assist aiutato, come suol dirsi, dal livello mediocre del campionato, ma è importante considerare la sua tendenza ad esaltarsi quasi esclusivamente sentendosi la chitarra solista della band, quella che vuole cominciare ogni pezzo con un assolo per far ammattire il pubblico. Inevitabilmente, questo limite psicologico, lo porterà ad avere molte più soddisfazioni se la sua band si chiama Empoli, Parma o Toronto (con tutto il rispetto di questo mondo) anziché Juventus. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Giovinco al Barcellona, allora, che ruolo ricoprirebbe? Nel classico schema 4-3-3 (o 4-1-4-1) dei <i>blaugrana</i>, in termini di posizionamento, non dovrebbe avere problemi, perché ha dimostrato più volte di poter svolgere un ottimo lavoro come esterno d'attacco; più difficilmente potrebbe fare la punta centrale, o <i>falso nueve</i>, ma a Toronto si è disimpegnato egregiamente anche in questo e, in ogni caso sarebbe da adattare tanto quanto Nolito. Qui il dilemma centrale, all'opposto di quel che si diceva per l'esterno del Celta, riguarda il ruolo in squadra più che in campo, cioè il tipo di lavoro che gli verrebbe richiesto: con compagni come Messi, Iniesta, Rakitic, Suarez, Neymar o chi per loro, difficilmente uno come Giovinco avrebbe a disposizione l'ampia mole di palloni da smistare che ha a Toronto (e ci mancherebbe!!!), rischiando di allontanarsi dai suoi picchi di rendimento. D'altra parte lo stesso Neymar ha avuto problemi del genere nel suo primo anno al Barcellona perché, diversamente da quanto accadeva in Brasile, al Barça il fulcro della manovra si chiama Leo Messi e tutti i palloni passano per i suoi piedi. Neymar, però, ha saputo mettersi al servizio della squadra e dello stesso Messi e, già dopo un anno la linea di passaggio <i>Messi-to-Neymar</i> è diventata la più pericolosa del calcio contemporaneo (con il lavoro sporco di Suarez, poi, è tutto più semplice), ricordando vagamente la complicità cestistica <i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=5XLvqH9qoik" target="_blank">Stockton-to-Malone</a></i>. Una sapienza ed una capacità di modificare il proprio gioco, quella di Neymar, che Giovinco non ha ancora dimostrato di avere.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Allora torneremo a leggere articoli su articoli (che, a dire il vero, in questi giorni non riguardano più tanto il calciomercato) e si faranno i nomi di Giovinco e Nolito, soprattutto su quei simpaticissimi siti che pongono il sondaggio nella forma: <i>"Se fossi un dirigente del Barcellona, chi acquisteresti: Giovinco o Nolito?".</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Arda Turan.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-58599855322469752792015-10-10T23:47:00.002+02:002015-10-11T17:15:58.613+02:00Nulla di nuovo sotto la pioggia di Baku<div style="text-align: left;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1aodWRL5oViNNhWDHBYHku5-ZfZi_-ILJP9IlcShALdon5brqHacMeq3Swl07_3-ZRz6oIdMKvx39BjKrRznjGrEY3VWrrys0f3YQd7PwGYiMVQid8MbaU7EyajXQOdAz0yHPPxbL87QO/s1600/AZerita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1aodWRL5oViNNhWDHBYHku5-ZfZi_-ILJP9IlcShALdon5brqHacMeq3Swl07_3-ZRz6oIdMKvx39BjKrRznjGrEY3VWrrys0f3YQd7PwGYiMVQid8MbaU7EyajXQOdAz0yHPPxbL87QO/s640/AZerita.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Abbiamo visto la Nazionale Italiana giocare partite anonime contro formazioni inferiori, per risorse tecniche e tattiche, tante di quelle volte che la prestazione incolore di Baku quasi non fa notizia.</span><br />
<a name='more'></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tutto quel che rimane è la gioia per aver centrato la qualificazione ad Euro2016 con una giornata d'anticipo e la consapevolezza che per battere l'Azerbaijan possono bastare ordine e linearità. </span></div>
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<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quella sull'ostico campo dello Stadio Olimpico di Baku -ostico più per le condizioni del terreno che per meriti della formazione casalinga- è stata una partita dagli sviluppi semplici, senza strappi degni di nota, giocata su ritmi bassi, che si è guadagnata, così, di diritto, un posto nell'archivio delle partite senza <i>appeal</i> per lo spettatore neutrale (un archivio che forse nessuno spulcerà mai).</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La formazione di Prosinecki ha mantenuto un atteggiamento tale da non far distanziare troppo i reparti o uscire dalla propria zona di competenza i singoli giocatori: in poche parole non alzava quasi mai il ritmo del pressing né il baricentro. Il 4-5-1 (4-1-4-1) ha garantito in fase di non possesso (che era ovviamente quella più delicata) la superiorità numerica in mezzo al campo limitando il quantitativo palloni giocati da Verratti e Parolo, i creatori di gioco azzurri, con il mediano Garayev a fungere da prezioso schermo per la terza linea. Inevitabilmente l'Azerbaijan non ha mai potuto contestare il palleggio alla coppia difensiva Chiellini-Bonucci (quest'ultimo al 50º gettone in azzurro), ma non era un'opzione contemplata.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Gli Azzurri di Conte hanno mantenuto per l'intera durata del match (fanno eccezione i soli 3' finali, dall'ingresso di Montolivo) un 4-4-2 in linea, con i terzini Darmian e De Sciglio in posizione piuttosto prudente e le due punte Eder e Pellè affiancate, con il supporto esterno di El Shaarawy e Candreva. Questo schieramento ha permesso di concedere relativamente poco ad una squadra di per sé rinunciataria e poco aggressiva.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In fase di non possesso saltuariamente si poteva vedere un pressing coordinato verso la difesa azera; sistematicamente, invece, si è preferita la coesione tra i reparti con le due linee da 4 a far muro agli attacchi avversari.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Su quest'atteggiamento deve aver influito il gol di Eder, arrivato dopo soli 11', pescato prontamente dal filtrante di Verratti (uno dei migliori in campo) al termine di una delle poche azioni in cui c'è stato un incrocio tra maglie azzurre.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/l4n7GioN3rg/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/l4n7GioN3rg?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Candreva va incontro al pallone e in una sola mossa riceve, scarica e scala centralmente invitando Verratti ad allargarsi. Per il centrocampista del PSG è facile vedere il movimento di Eder tra le maglie larghe della difesa azera.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La seppur contestabile decisione di giocare d'attesa e abbassare il ritmo al cospetto di una squadra che la palla di certo non la tratta con guanti bianchi ha portato i suoi benefici, ma ha risucchiato la manovra azzurra nel vortice di apatia in cui si è imbottigliata quella azera.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non può essere un caso che, per mantenere uno schema di posizioni elementare e lineare in pieno stile <a href="https://www.google.it/search?q=subbuteo&es_sm=91&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAcQ_AUoAWoVChMIxJC9hey4yAIVg3EUCh148w3A&biw=1706&bih=936&dpr=0.75#imgrc=Wt1Vyov8TwHK6M%3A" target="_blank">subbuteo</a> (si è sentita eccome l'assenza di un trequartista o di una mezz'ala che muovesse le pedine sulla scacchiera), la formazione di Conte si sia privata di quella fluidità di palleggio che avrebbe potuto tagliare le gambe della squadra di casa già dopo pochi minuti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Troppo spesso la soluzione alla congestione centrale è stata cercata nel lancio verso le punte. Un palleggio veloce e costante, invece, seppur rischioso, partendo da un regista arretrato del calibro di Bonucci -che ha l'onere di gettare le basi per la manovra, ma oggi gli è mancato un pizzico di audacia- avrebbe dato ritmo all'intero undici e creato molti più grattacapi a Prosinecki.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">D'altro canto, Conte deve aver pensato che la superiorità tecnica dei suoi fosse talmente netta ed evidente che alla lunga la partita si sarebbe incanalata quasi automaticamente, quindi, perché complicarsi la vita con misteriosi artifici tattici?</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il risultato gli dà ragione. Nonostante il gol dell'1-1 firmato da Nazarov (31'), dovuto ai gentili omaggi della coppia difensiva italiana, ha sconfortato più di un tifoso, ma l'Italia ha continuato con lo stesso copione, alzando solo di tanto in tanto il ritmo. Sono arrivati, così, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=krL_7wqw2XA" target="_blank">il secondo vantaggio </a>prima dell'intervallo con l'azione veloce sull'asse Eder-Candreva-El Shaarawy; ed il definitivo 1-3 di Darmian, grazie ad un pressing caparbio alzato sino all'altezza dell'area avversaria. In mezzo, qualche azione sopra le righe, come la palla salvata sulla linea su tiro di Eder, e poco più.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/PhCkruXxoEg/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/PhCkruXxoEg?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Qui la pressione è massima e l'Azerbaijan non riesce nel disimpegno, risultato: Darmian fa partire un siluro davvero niente male</i></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Un risultato importante laddove fare risultato era l'imperativo. L'Italia ancora una volta è riuscita a raggiungere l'obiettivo ma, ancora una volta, ha lasciato a desiderare quando c'era da imporre la propria supremazia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il biglietto per un'estate in Francia è già stato guadagnato. Dobbiamo decidere se sarà un biglietto da testa di serie o meno, aspettando la Norvegia all'Olimpico di Roma.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<br /></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-5381356683056362362015-09-23T10:27:00.001+02:002015-09-23T11:33:18.182+02:00Due partite in novanta minuti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9oQSrEVQ_QJCi7IzHoo0L-hgmYbO2ys0KPpdpXkvHnfR85F3VAhGDpolCUx8RrLp7r10kVM7NCyK0nKvXhpSmpLxhJSURKBYN9ppm8n7AwPMGA0M32oLGUY1vISeW4biLxotGzh5oImFG/s1600/adnan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9oQSrEVQ_QJCi7IzHoo0L-hgmYbO2ys0KPpdpXkvHnfR85F3VAhGDpolCUx8RrLp7r10kVM7NCyK0nKvXhpSmpLxhJSURKBYN9ppm8n7AwPMGA0M32oLGUY1vISeW4biLxotGzh5oImFG/s640/adnan.jpg" width="640" /></span></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Al Friuli di Udine ha vinto la paura.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nell'anticipo del martedì del turno infrasettimanale Udinese e Milan hanno giocato una gara dai due volti, precisamente suddivisa in altrettante fasi speculari, che in comune hanno solo la porta in cui si è fatto gol.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per i bianconeri non è stato facile preparare una partita così delicata in due giorni, dal momento che nelle tre giornate precedenti i punti raccolti sommavano uno zero spaccato. La gioia per il successo allo Juventus Stadium -alla prima- è stata smorzata, poi abbattuta, infine cancellata da Palermo, Lazio ed Empoli in meno di un mese. Come logico che fosse, la formazione di Colantuono è scesa in campo con una miriade di punti interrogativi nella testa, con pochissime certezze e un carico di nervi tesi che hanno condizionato la partita, o meglio, i due tempi, sia in un senso sia nell'altro. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il 3-5-2 schierato davanti a Karnezis ha ridisegnato il terzetto di difesa con Domizzi proposto nel mezzo per far rifiatare l'acciaccato Danilo, con Wague e Piris confermati ai suoi lati. Per l'attacco è stata scelta la coppia Thereau-Di Natale, nonostante lo stato di forma straripante del colombiano Duvan Zapata, guadagnando in questo modo sotto il profilo tecnico.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Al di là dell'espressione tattica, è stata determinante la componente psicologica dell'Udinese. La fragilità evidente sotto quest'aspetto ha provocato una lunga serie di errori tecnici e tattici, anche grossolani, durante i primi 45', finendo per compromettere le sorti dell'incontro.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il Milan, dal canto suo, non può dire di aver giocato un calcio stellare, tuttavia la formazione di Mihajlovic ha saputo sfruttare il primo tempo di assoluta debolezza degli avversari per indirizzare la partita e lucrare 3 punti in classifica. Nel 4-3-1-2 rossonero, oltre alla conferma del giovanissimo Calabria come terzino destro, va segnalato un centrocampo con Bonaventura sulla sinistra; Montolivo in posizione centrale, in cabina di regia e, sulla destra, l'olandese De Jong, a disagio in parecchie battute dell'incontro nonostante la buona volontà. In avanti Bacca ha avuto il ruolo di terminale offensivo, mentre per Balotelli tutta la libertà di svariare dal centro all'esterno e avanti e indietro per cercare la posizione più congeniale per ogni azione; Honda, di conseguenza ha dovuto leggere i movimenti dell'ex Liverpool e sfruttare gli spazi, finendo spesso in area come attaccante aggiunto.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Con l'Udinese proveniente da tre sconfitte ed il Milan da un 3-2 al Palermo, un gol su punizione diretta dopo appena 5', <a href="https://www.youtube.com/watch?v=KwffB2e2KZ8" target="_blank">come quello di Balotelli</a>, non può che tagliare le gambe ai primi ed esaltare i secondi. Non è un caso, dunque, che il raddoppio del <i>Diavolo</i> sia arrivato una manciata di minuti dopo, grazie ad un clamoroso errore di posizionamento e di lettura dello spaesato duo Wague - Domizzi, che hanno così <a href="https://www.youtube.com/watch?v=7zT1BB3Sbtk" target="_blank">spianato la strada a Jack Bonaventura</a>.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dopo meno di un quarto d'ora la gara è già indirizzata: in bambola, impaurita, incapace tanto costruire gioco quanto di difendere, l'una. Con il solo merito di aver trovato i due gol nelle due occasioni create, nonostante un gioco ancora grezzo e spigoloso che le impedisse di controllare realmente il match, l'altra.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sì, perché i friulani hanno giocato sui nervi e, seppur senza un briciolo di raziocinio a guidare le proprie manovre offensive, hanno provato a mettersi nella trequarti di campo avversaria. Risultati zero, ovviamente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il primo tempo, se considerato a sé stante, potrebbe essere letto come una partita a senso unico, tutt'altro che entusiasmante. Questo si deve al Milan, che non è riuscito ad esprimere un gioco corale esteticamente valido, potendo disporre di un Udinese alle corde e, apparentemente, senza voglia di riprendersi. Il calcio, però si gioca su novanta minuti e, chissà come sarebbe finita se nel recupero della prima frazione <a href="https://www.youtube.com/watch?v=lBOs5f4PDeo" target="_blank">Cristian Zapata non avesse trovato l'inzuccata che ha portato le squadre negli spogliatoi con il risultato di 0-3</a>.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Proprio in quel quarto d'ora di intervallo, infatti, Colantuono deve aver toccato i tasti giusti e ricalibrato la sua Udinese sulla modalità <i>"nulla-da-perdere" </i>(il tasto giusto potrebbe essere stato Zapata, messo in campo al 45' al posto di Piris). Trovando così un'oasi nel deserto.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il secondo tempo ha avuto i connotati di un'altra partita, con i padroni di casa spregiudicati e gli ospiti prima convinti di aver già portato a casa i tre punti, poi terrorizzati all'idea di perderne un paio per strada.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Con l'ingresso in campo Duvan Zapata, i friulani sono passati al 4-3-3 o ad uno speculare 4-3-1-2, con Thereau alle spalle del colombiano e Di Natale (cambia poco). Quel che ha influito maggiormente non è stato il cambio di modulo, ma l'approccio: Edenilson ed Ali Adnan piuttosto che abbassarsi sulla linea di difesa sono rimasti in costante proiezione offensiva, facendosi marcare più spesso dal terzino che non dalla mezz'ala (sia De Jong sia Bonaventura hanno accettato passivamente la posizione avanzata degli esterni avversari, mettendo in difficoltà la squadra). Anche Badu e Bruno Fernandes, i due interni bianconeri, si sono comportati diversamente, spingendosi con più costanza al limite dell'area avversaria (soprattutto il ghanese), ed alternandosi in fase di costruzione al fianco di Iturra (prevalentemente il portoghese). In questo modo Colantuono è riuscito a tenere sotto scacco il centrocampo avversario, costretto a schiacciarsi a ridosso della difesa (che a sua volta ha visto l'inserimento di Alex al posto di Calabria per ribilanciare il conto dei kili e dei centimetri che Zapata aveva spostato in favore dei suoi).</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Mihajlovic non può essere contento del secondo tempo dei suoi. Tra il controllare il risultato e la "passività totale in attesa del fischio finale" c'è una differenza abissale. Nella ripresa i rossoneri sono scomparsi dal campo, sorpresi da un ritorno di fiamma prorompente di marca friulana. Il passaggio al 4-4-2 con De Jong e Montolivo in mezzo e Poli (entrato per Honda) e Bonaventura sugli esterni ha solo limitato gli enormi danni causati dalle sfuriate confusionarie ma efficaci degli avversari.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Con un attaccante come Zapata, l'Udinese, ha dotato il suo arsenale anche di lanci lunghi e alti, ma ha cercato comunque di attaccare con i movimenti dal centro dei suoi tre attaccanti, sfruttando i passaggi filtranti.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A conti fatti i gol dei padroni di casa sono frutto di errori tecnici della fase difensiva milanista (al netto di una giocata coraggiosa di Zapata, il migliore dei suoi, sull' 1-3):<span style="color: #666666;"> <a href="https://www.youtube.com/watch?v=V4-31zY3kWk" target="_blank">Badu, in occasione del primo gol, arriva in area dal binario centrale senza la minima marcatura</a></span> (dove sono i centrocampisti?); <a href="https://www.youtube.com/watch?v=OHyfSb-aPRE" target="_blank">distratta invece la terza linea nel non rimediare in marcatura su Thereau</a> (colpa di un fuorigioco pensato solo da alcuni difensori) sul 2-3 firmato Duvan.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A dire il vero anche Bacca ci ha messo del suo, con una prestazione insufficiente: spesso il centravanti ex Siviglia si è trovato isolato in avanti, è vero, ma non ha mai saputo sfruttare questa situazione per far salire la squadra proteggendo il pallone o creare i presupposti per scappare in campo aperto contro Domizzi e Wague (non proprio due fulmini di guerra). Purtroppo il mattatore della passata edizione di Europa League non ha lo stesso rendimento quando si tratta di attaccare la profondità e quando deve, al contrario, venire incontro e far salire la squadra (altrimenti sarebbe un Ronaldo colombiano, paragone che oggi è piuttosto scomodo anche per un goleador come lui).</span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con il terrore di poter vanificare un primo tempo di netta superiorità, il Milan non ha saputo reagire al ritorno dell'Udinese sbagliando praticamente ogni giocata tra il quarantacinquesimo ed il triplice fischio. Se potessimo trasferire questo Udinese - Milan in un ring di pugilato, i rossoneri troverebbero la vittoria ai punti, ma solo perché salvati dal gong di fine incontro.</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-10412836728519766042015-08-22T11:48:00.001+02:002015-12-10T09:28:14.207+01:00Buoni motivi per aspettare la Serie A<div style="text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: black; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJQqhSJJo9JN56_dBC6l38WEeIQH5ZYnrb9twBV6zY-YAs2Uh5vxKKh_B4JQxCEcjulGqEXAc2HSuDQAihVJ1UzUacvMyUXmNNbwGX9tyxHIUTt-xVBy04s6S1XCy_VLRgzWOp_BsvGKpY/s640/blogger-image-982336159.jpg" imageanchor="1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJQqhSJJo9JN56_dBC6l38WEeIQH5ZYnrb9twBV6zY-YAs2Uh5vxKKh_B4JQxCEcjulGqEXAc2HSuDQAihVJ1UzUacvMyUXmNNbwGX9tyxHIUTt-xVBy04s6S1XCy_VLRgzWOp_BsvGKpY/s640/blogger-image-982336159.jpg" /></a></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Non sarà oggi che i Neymar e i Di Maria di questo mondo sceglieranno di calcare i prati della nostra Serie A, ma un domani probabilmente. Non troppo lontano. Magari.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">La Serie A può tornare ad essere il campionato più bello del mondo, quello più ambito dai grandi campioni e dalle masse di spettatori. </span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">In forma interrogativa: il campionato italiano potrà avere, nuovamente, il fascino che l'ha accompagnato per diversi lustri, salvo poi dissolversi nell'oceano in cui sta affondando da qualche anno a questa parte?</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Domanda scomoda. Solo qualche mese fa poteva ricevere risposte negative e poco altro. Oggi la stessa risposta sarebbe carica di speranze e buone sensazioni, almeno per i visionari ottimisti, i sognatori. Io forse mi inserisco tra questi, seppur con più di una riserva. Fintanto che aspetto mi sono divertito a trovare alcuni buoni motivi per aspettare con ansia il calcio d'inizio della nuova stagione.</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">I club italiani tornano a spendere. Ci vorrà del tempo prima di paragonare la malandata Serie A alle altre grandi leghe europee, ma il calcio italiano è tornato ad avere appeal agli occhi di calciatori di assoluto valore (un'estate dominata da attaccanti di razza, tanto per specificare) e questa è più che una consolazione. Saranno loro ad avere il compito di rendere la stagione 2015/2016 spettacolare, non solo per giustificare le cifre spese.</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">In questa sessione estiva di calciomercato sono atterrati nel <i>Bel</i> Paese numeri 9 del calibro di Edin Dzeko, Mario Mandzukic e il mattatore delle ultime due Europa League Carlos Bacca, non gente qualsiasi, per i quali le rispettive nuove società hanno sborsato una suggestiva quantità di milioni. Accanto a loro i già testati Icardi, Higuain, Morata sapranno dare filo da torcere per la palma di miglior attaccante.</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Il rovescio della medaglia è rappresentato dell'evidente distanza economica (club inglesi) e "manageriale" (Spagna e Germania) che persiste con le altre leghe e che lascia più di qualche dubbio sulle prospettive future. Ma uno spiraglio di luce si fa strada. A mercato quasi concluso (sperando</span><span style="font-size: x-small;"> </span><span style="font-size: large;">non precipiti la situazione negli ultimi giorni) le squadre del nostro campionato, racchiudendoli in un insieme che si chiama 2015/2016, si trovano a dover fare i conti con le partenze di Tevez e Kovacic -tanto per dirne due- ma hanno saputo reagire pescando dal cappello del calciomercato un talento cristallino di uguale fattura <i>Albiceleste</i> con grandi margini di miglioramento (i bianconeri con Dybala) e dichiarandosi costretti a scrificare un pezzo importante sull'altare del bilancio, lasciando però intendere di avere già in casa la soluzione per sopperire alla cessione (i nerazzurri). Lo stesso Darmian andrebbe annoverato tra i talenti calcistici che, partendo, hanno indebolito il campionato, ma anch'egli è stato prontamente sostituito, a Torino, sponda granata, dal terzino dell'Under 21 Zappacosta. E questo ci riconduce ad un altro aspetto interessante del campionato, che poi a questo punto prima inizia meglio è perché tutto lo <i>Stivale</i> scalpita.</span></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Alcuni buoni giocatori sono partiti, purtroppo. Pazienza, vorrà dire che vedremo impiegati più frequentemente i prodotti dei settori giovanili dei club nostrani.</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Esattamente. Questa potrebbe essere la stagione giusta per la definitiva consacrazione di chi come Bertolacci, Sturaro, Perin, Romagnoli, Gabbiadini e Berardi (oltre al già citato Zappacosta) dovrà far parte della nazionale Azzurra del futuro.</span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Tenendo in considerazione che l'estate prossima andrà in scena Euro 2016 (in Francia) sarà necessario trovare in questi ragazzi la giusta affidabilità per dare al CT il margine di manovra più ampio possibile.</span><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Alle 18 il calcio d'inizio lo daranno Hellas Verona e Roma al Bentegodi. E ho già trovato buoni motivi per vederla.</span><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-34573418267218539132015-05-21T00:52:00.000+02:002015-05-26T01:08:24.706+02:00Controcorrente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-XtOoGIYmrHkQpu_Dv2uLQX1B5VxEkm9kDvw9kjfeILZZZBfBvyRO0v5Otxb0mK5ThHQ3zJfNWDIQ794C62DMJGB8NnQyj-K6jezAvk4zwtyn11rcXd5W2Tj_ojtniRq13Wo4yl_T5l6G/s1600/FC+United.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-XtOoGIYmrHkQpu_Dv2uLQX1B5VxEkm9kDvw9kjfeILZZZBfBvyRO0v5Otxb0mK5ThHQ3zJfNWDIQ794C62DMJGB8NnQyj-K6jezAvk4zwtyn11rcXd5W2Tj_ojtniRq13Wo4yl_T5l6G/s640/FC+United.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Amore, determinazione, intraprendenza, ma anche odio, disgusto, delusione. Tutto mescolato all'interno di della stessa storia, la storia di chi sposa valori ormai lontani dalla realtà di tutti i giorni. Aggiungerei, soprattutto, è una storia di calcio che ha la sua origine nel 2005 a Manchester, <b>quando il magnate Malcolm Glazer annunciò l'ascesa alla proprietà del Manchester United</b>. La prima squadra a raggiungere i 20 trionfi nel massimo campionato inglese, non una qualsiasi.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/HrR5e9NtV68/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/HrR5e9NtV68?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">5:18 - 13:42 Con buona probabilità l'arrivo della nuova proprietà è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso riempitosi in anni e anni di stipendi esagerati e biglietti inaccessibili, come affermano alcuni tifosi visibilmente delusi, ma la storia ci insegna che ci sono momenti ben precisi in cui la gente dice BASTA!</span></i></div>
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Fu allora che una frangia dei tifosi decise di dire basta al calcio che si trasforma da sport popolare a business controllato dal vil denaro. Loro stessi si riunirono per dar vita ad una nuova società, <b>di proprietà dei <i>supporters</i></b> -com'era un tempo- legata a principi di democrazia, uguaglianza ed autonomia: staff, logistica, tariffe e decisioni di ogni genere vengono prese tramite elezioni in cui ogni membro (<a href="http://www.fc-utd.co.uk/m_membership.php" target="_blank"><span style="color: black;">che può iscriversi per la cifra di 12£</span></a>) può votare con la stessa influenza di tutti gli altri.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Su queste basi, da romantiche premesse, nacque l'<b>FC United of Manchester</b>. Manifesto di un calcio che vuole essere svincolato da introiti <i>monstre</i> e spese incontrollate (da qui la ferma volontà di dire no allo sponsor sulla maglia); con la consapevolezza di poter portare avanti un progetto che avrà i suoi frutti anche sul lungo periodo: si può arrivare in alto anche con l'azionariato popolare e un carico infinito di passione ed attaccamento alla maglia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Con una rosa composta inizialmente dal 17 giocatori, selezionati dal GM Andy Walsh -l'unico nell'organigramma societario con un minimo di autonomia- il club si è iscritto (immancabilmente finanziato dai <i>supporters</i>) alla <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/F.C._United_of_Manchester" target="_blank"><span style="color: black;">North West Counties Football League (Division 2)</span></a>, decima divisione del calcio inglese, vincendola.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nelle prime tre stagioni l'FC United (l'abbreviazione con cui viene solitamente chiamata la squadra, inizialmente doveva chiamarsi proprio così) centra altrettante promozioni grazie alla sapiente guida tecnica del coach Karl Marginson, in carica sin dal 2005. Più difficile cercare un giocatore simbolo, forse il bomber dei primi anni Rory Patterson, autore di 107 gol in 126 presenze. Già una leggenda del club. Ma in una squadra dove andrebbero menzionate migliaia persone alla voce "proprietario" diventa impossibile trovare un singolo giocatore che possa rappresentare l'intera formazione.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Grazie alle prime tre stagioni di successi <i><b>The Rebels</b></i> -impeccabile accuratezza anglosassone nel dare soprannomi così dannatamente calzanti che rispecchiano alla perfezione l'indole del destinatario- approdano alla settima divisione, guadagnandosi il diritto di partecipare alla storica FA Cup.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quanto può significare per una società come l'FC United giocare questa competizione?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">È chiaro che la meta, la <i>raison d'être</i> del club, è quella già citata. Ma c'è un desiderio nascosto, un sogno nel cassetto dell' FC United, un obiettivo che nel 2005 poteva sembrare una chimera, e nel 2008 era già lì pronto a concretizzarsi: giocare una partita contro i <i>Red Devils. </i>Gli stessi dalla cui costola trovarono la genesi proprio loro: <i>The Rebels</i>.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A ben giudicare la breve (almeno per ora) storia di questa squadra è segnata da traguardi straordinari raggiunti anche più rapidamente del previsto. L'ultima <i>blasting news</i> che rimbalza dai tabloid locali riguarda l'inaugurazione dello stadio di proprietà. Già, perché sino ad oggi la formazione di Marginson ha giocato le gare casalinghe a Gigg Lane, ospitata dal Bury FC, nella migliore delle ipotesi. Ogniqualvolta il calendario non ha permesso di sfruttare questa struttura i <i>Rebels</i> sono stati costretti a chiedere ad altre società di poter usufruire del campo, rimbalzando da Stalybridge ad Ashton-under-Lyne passando per altre quattro località.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ci è voluto un grande sforzo, soprattutto nel mettere mano al portafogli (5.5 milioni di pounds la spesa totale), ma alla fine l'azionariato popolare ha trovato i fondi per finanziare la costruzione di un nuovo stadio, perché l'FC United deve avere un suo <i>ground</i> (per dirla alla maniera loro).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il nuovo <a href="http://www.manchestereveningnews.co.uk/news/greater-manchester-news/watch-stunning-aerial-video-shows-9117509" target="_blank"><span style="color: black;">Broadhurst Park sorgerà proprio a Moston</span></a>, alle porte di Manchester, non lontano dalla sede legale della squadra, ed avrà una capienza di ben <b>4.500 posti a sedere</b>. Ora i <i>Rebels</i>, i veri ribelli, quelli che <b>dopo aver riscaldato quel Teatro dei Sogni che prende il nome di Old Trafford</b> hanno girovagato nel Nord dell'Inghilterra, avranno una casa tutta loro, che aprirà le porte al calcio già il 29 maggio in un amichevole di lusso contro il Benfica. Un avversario blasonato che, chissà, magari un giorno tornerà a calcare quello stesso prato, in una gara ufficiale, e sentirà riecheggiare in sottofondo le magiche note della UEFA Champions League.</span><br />
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><i>Immagine tratta da google.it</i></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-46338666167839132002015-05-13T16:45:00.000+02:002015-05-13T18:30:41.194+02:00Ufficiale: la MSN non si può fermare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4ZnbcFi3ciy78QpvRc-tWWpQ3jY9PHs-gWD04SoWVG7i73xbfBBYWLJcKAHVGyXDQMUHH0vV1U8n86Lxd9eHpNam7ZID5SDDYM2oKaT5NFc0rRz04nD07H3ZyxYm6gwq5d4-DZBKFmj22/s1600/neymar+bayern.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4ZnbcFi3ciy78QpvRc-tWWpQ3jY9PHs-gWD04SoWVG7i73xbfBBYWLJcKAHVGyXDQMUHH0vV1U8n86Lxd9eHpNam7ZID5SDDYM2oKaT5NFc0rRz04nD07H3ZyxYm6gwq5d4-DZBKFmj22/s640/neymar+bayern.jpg" width="640" /></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non c'è stata la vendetta (o <i>remuntada</i>, <i>à la</i> spagnola) dei tedeschi del Bayern Monaco dopo il secco 3-0 del Camp Nou infertogli dal Barcellona. Di vendetta semmai possono parlare i catalani, che in 180' hanno trafitto 5 volte il portierone Neuer, riscattando parzialmente quei 7 presi due stagioni fa.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"> Nel post-partita hanno chiesto, tra l'altro, a Neymar se i suoi tre gol -tra andata e ritorno- possono lenire le ferite provocate da molti di quei tedeschi in maglia rossa che la scorsa estate ne hanno rifilati altri 7 al Brasile con la maglia della loro nazionale dando il nome ad un altro evento, già storico, di questo sport: il Mineirazo (o Mineiraço). L'attaccante brasiliano ha quasi scansato la domanda come fa con i suoi avversari, dimostrando che è già passato oltre e ora punta a vincere la sua prima Champions League. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sarebbe la prima anche per Luis Enrique, che da giocatore non è mai riuscito ad alzare la coppa dalle grandi orecchie e il 6 giugno, a Berlino, avrà la possibilità di farlo da allenatore. L'asturiano ha grandi meriti in questa stagione barcelonista, ma non potrò esporli in questa sede. Qui ed ora si può parlare della straordinaria intesa che è riuscito, in un modo o nell'altro, a far nascere tra i suoi attaccanti. Tre possibili palloni d'oro che giocano in armonia, l'uno per l'altro, come testimoniano i due gol di Neymar che hanno steso il Bayern: in entrambi i casi la palla è rotolata da Messi a Suarez e da questi al brasiliano che ha imbucato a porta vuota dinanzi alla delusione di Boateng e Neuer.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non si può trascurare neanche la prudenza tattica del tecnico <i>blaugrana</i> che, alla luce del 3-0 dell'andata, ha convinto Neymar e Messi a partire qualche metro più dietro del solito per dare un minimo di copertura sulle sortite offensive dei terzini avversari. Non a caso nelle primissime azioni del primo tempo il più pericoloso è stato Rakitic con i suoi inserimenti centrali, astuto nell'approfittare dello spazio alle spalle della linea difensiva. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Guardiola, dal canto suo, ha visto sfumare ben presto le velleità di raggiungere la prima finale con il Bayern. Troppo disastroso il finale dell'andata, troppo difficile da recuperare un 3-0. Pep sapeva che per segnare tanti gol ad una super squadra c'è bisogno di giocare 90' ad altissimo livello di intensità, tenendo sempre il pallone in movimento; ma se il ritmo è alto e le occasioni fioccano, anche gli avversari hanno più spazio e più chance di andare in porta. Allora largo ai terzini alti sulle fasce, Lahm davanti a Rafinha sulla destra per avere sempre un esterno alto; e libertà di movimento a Thiago alle spalle di Muller e Lewandowski; ma non appena si deve recuperare il pallone e la posizione tutti pronti a ricompattarsi lasciando solo le due punte più su, consapevoli di dover sfruttare ogni possibilità di contropiede (saranno moltissime le occasioni di questo tipo, perché il <i>Barça</i> porta sistematicamente molti uomini oltre la linea della palla e nelle ripartenze può essere colpito).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Le scelte di Guardiola sembrano pagare dividendi perché Benatia trova il gol già dopo 7' e il doppio confronto può riaprirsi. L'Allianz Arena si infiamma, le assenze di casa FCB improvvisamente non pesano più di tanto e 83' minuti per segnarne altri 2 o addirittura 3 al Barcellona sembrano più che sufficienti. Poi, come sempre quando serve, appare quello con il 10 sulle spalle che gioca per i catalani e, con la semplicità di chi potrebbe farlo anche ad occhi chiusi, trova il corridoio per mandare in porta Suarez, dando il via al gol che segue una dinamica citata poco più su.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I padroni di casa perdono lucidità: Lahm si perde in posizione troppo defilata, Xabi Alonso, Schweinsteiger e Thiago perdono le distanze perfette e la giusta misura nei passaggi. Quand'è così, e il ritmo è alto, di solito il Barcellona non aspetta più di un quarto d'ora prima di darti il colpo del K.O. e alla mezz'ora Neymar porta in vantaggio i suoi gettando acqua gelida sui bollenti spiriti di Monaco di Baviera. Una nota di merito aggiuntiva va alla super prestazione calata dal portiere tedesco. ma quello dei <i>blaugrana</i>, che nel finale della prima frazione ha negato il gol a Lewandowski e a Muller con grandi interventi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La ripresa è stata una formalità, anche se Guardiola ha dimostrato di non volersi arrendere spostando le sue pedine: Thiago e Muller larghi a supporto di Lewandowski; Lahm torna in mezzo al campo a fare pressing e smistare il gioco sugli esterni, ma insieme a <i>Schweini</i> è, più che altro, un ostacolo per la terza linea (considerando Xabi come difensore aggiunto tra Boateng e Benatia) al momento di far uscire il pallone. Lo stesso Luis Enrique sembra voler cambiare qualcosa tatticamente quando è costretto ad inserire Pedro per l'infortunato Suarez. Le primissime battute della ripresa il Barça le gioca difendendo con un 4-4-2 che porta Iniesta e lo stesso Pedrito sulle fasce con Neymar e Messi più isolati in avanti, ma durerà poco: il 4-1-4-1 fa parte del DNA della squadra e la semifinale non è la partita più indicata per fare esperimenti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">C'è spazio per altri due gol del Bayern, che ovviamente ha tutte le intenzioni di salvare la faccia e vincere almeno la gara casalinga, ma non ci sono spettatori nei quali alberga la sensazione che la rimonta sia possibile.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'impressione è che il trio offensivo del Barcellona, MSN, sia davvero inarrestabile. In questo 2015 Messi e soci hanno affinato l'intesa e trovato il gol in tutti i modi possibili, spesso passandosi il pallone a vicenda, come testimoniano i numerosi assist che si scambiano di partita in partita.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Al termine dei sorteggi le due semifinali sembravano molto distanti sul piano tecnico, quasi a sostenere che la vera finale fosse questa. Visto l'esito, Real Madrid e Juventus (chiunque dovesse passare) farebbero bene a guardare con timore chi li separa dalla vittoria finale.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-31929794591008970282015-04-22T10:30:00.000+02:002015-05-21T01:22:47.134+02:00Onda anomala<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKrD15DFyQVpwbiPjZeWnTb3A0zWSASE54cEUPN59VA-_McmITDmbvsxzd7aJZL2a3NYpDj221u0tumjSJqsAB94ZFlKjBaBbx1Shi60Fa81-Ib4WqE1liuSkCAUBsjB6DAKurXJ4mGy3_/s1600/Muller+Thiago.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKrD15DFyQVpwbiPjZeWnTb3A0zWSASE54cEUPN59VA-_McmITDmbvsxzd7aJZL2a3NYpDj221u0tumjSJqsAB94ZFlKjBaBbx1Shi60Fa81-Ib4WqE1liuSkCAUBsjB6DAKurXJ4mGy3_/s1600/Muller+Thiago.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Alzi la mano chi si era illuso che il Porto avesse qualche chance di passare il turno dopo il 3-1 dell'andata?</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Forse qualcuno. Io, ad essere sincero. Un po' ci speravo, perché sarebbe cambiata la geografia delle regine d'Europa. Invece sono (più o meno) sempre le stesse. Pensavo che la vittoria portoghese avrebbe reso la partita di ritorno più equilibrata e aperta. Anzi ne ero quasi certo. Non è così assurdo pensare che dopo un 3-1 si è più vicini alla qualificazione, al netto dei valori delle due contendenti. Perché il Bayern è più forte e lo sapevamo, ma aveva bisogno di due gol di scarto, tre se avesse ne subito uno. Non un gioco da ragazzi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Con queste premesse ecco che pesano realmente le assenze delle stelle Robben e Ribery. E Alaba, probabilmente il migliore nel suo ruolo, ma anche in quello di altri -perché Guardiola lo piazza un po' dove gli pare e l'austriaco rende sempre da top player.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Pesano le assenze, non perché i ricambi non siano all'altezza -Gotze, Bernat e Lewandowski (o Muller?) sono mostruosi- ma letta in chiave psicologica è differente. <i>Devo segnare almeno due gol per qualificarmi, mi mancano gli esterni in attacco, mi manca il terzino che crea superiorità numerica in attacco e, con buona probabilità, questi portoghesi vengono qui in casa mia e fanno il fortino in metà campo. La certezza di passare non ce l'ho.</i></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il Porto davvero ha giocato schiacciato nella sua metà campo, in 20 metri quando l'azione bavarese era prolungata. Casemiro non lo si è mai visto allontanarsi più di 10 metri dalla sua area. La scelta di non contestare il possesso del Bayern nella sua metà campo è legittima, specialmente con due difensori rocciosi e pesanti, tipici centrali d'area di rigore, come Ivan Marcano e Maicon. Il problema è che i tedeschi fanno girare la palla alla perfezione, zero errori tecnici, alzano il ritmo a piacimento e spostano la difesa avversaria con grande velocità. Il Porto, per quanto asserragliato dietro, è stato in balìa degli avversari per 90', o quasi (fanno eccezione una manciata di minuti ad inizio ripresa e un'altra manciata intorno al 70°, quando ha trovato il gol).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dopo il gol del vantaggio (13') firmato da Thiago Alacantara -il 2° in 2 partite- i padroni di casa avevano già vinto la partita. Era palese. Questo è quel che mi ha colpito. Come può il Bayern giocare con così tanta scioltezza, determinazione e sicurezza nei propri mezzi a risultato non ancora acquisito? Dove sono quelle difficoltà psicologiche dovute all'assenza delle "stelle" in attacco?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La rosa lunga, la dedizione di ogni singolo giocatore, l'applicazione di un allenatore che tiene sempre "sul pezzo i suoi uomini come solo pochi colleghi sanno fare. Tutto questo fa della formazione bavarese una compagine apparentemente imperturbabile.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Di certo hanno aiutato gli episodi. Magari se non fosse arrivato il gol entro la prima mezz'ora, nella testa dei Neuer e compagni avrebbe potuto farsi largo l'incertezza, l'ansia. Invece è bastato un traversone lungo di Rafinha trasformatosi, per imprecisione, in un cambio di gioco; l'accelerazione di Bernat e il movimento centrale di Thiago per impattare di testa sovrastando quel colosso di Maicon che lo supera in altezza di <i>20-centimetri-20</i>. Da qui in avanti il monologo del Bayern si è tradotto in un massacro calcistico che ha portato altri 4 gol in poco più di 25'. La preda è stata azzannata e divorata a tempo di record. Nella ripresa sono arrivati altri due gol: il 5-1 di Jackson e la punizione telecomandata di Xabi allo scadere per il tennistico 6-1 finale, ma sono stati i 45' meno indicativi di tutta la competizione. Fosse finita 8-0 o 6-3 non avrebbe fatto alcuna differenza. Il risultato dipende dalla volontà dei tedeschi di continuare a giocare dopo averne fatti 5 in un tempo.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">"<i>Il Porto è crollato troppo facilmente</i>". Forse è vero. "<i>Non ha opposto la minima resistenza dopo l'1-0</i>". Non si discute. Ma i <i>Dragoes</i>, all'andata, hanno dimostrato di essere squadra vera. Non si fanno tre gol per caso al <i>FCB</i>. L'anomalia è nella squadra di Guardiola. L'impressione, guardando il primo tempo, è che agli ospiti sia andata bene, perché i padroni di casa hanno deciso di rallentare nella ripresa. Altrimenti sarebbero entrati nella storia della competizione come "formazione che ha subito più gol in una partita". Un po' come dire che non fa differenza se in campo ci va il Porto, il derelitto Parma o un'altra squadra di livello ancora inferiore, perché non c'è tattica o abilità difensiva che tenga.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In contemporanea, ieri sera, il Barcellona ha rifilato un secco 2-0 al PSG dopo l'1-3 dell'andata.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Chi considera il <i>Barça</i> una candidata alla vittoria finale ha ottime ragioni dalla sua. Ma il Bayern Monaco ha dato ha dato<i> un golpe sobre la mesa</i>, come dicono in Spagna. Un colpo sul tavolo, anzi sei, sulla tavola rotonda delle pretendenti alla coppa dalle grandi orecchie.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-31773753193277264622015-03-18T10:39:00.001+01:002015-03-18T10:44:04.175+01:00Atletico - Bayer, l'analisi della partita<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpxuKsUxJ83bTGnMr8VhRUh78QLjBVgU1m_2u5CDCx7wp8W3t_M2VONVj0GtatipZSAbwBPZwbWj9c06RYhLKJXYsjsa6Hz7J5gcNbDTxMgpnxbq1lyixyzHENhHN1NufFM8tVARIaVc-L/s1600/bayer-leverkusen-s-stefan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpxuKsUxJ83bTGnMr8VhRUh78QLjBVgU1m_2u5CDCx7wp8W3t_M2VONVj0GtatipZSAbwBPZwbWj9c06RYhLKJXYsjsa6Hz7J5gcNbDTxMgpnxbq1lyixyzHENhHN1NufFM8tVARIaVc-L/s1600/bayer-leverkusen-s-stefan.jpg" height="360" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Con quella postura Kiessling può tirare solo in curva</span></td></tr>
</tbody></table>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Raggiungere i quarti di finale di Champions League in seguito alla lotteria dei calci di rigore deve essere un'esperienza trascendentale. Immagino la parte biancorossa di Madrid andare a festeggiare alla fontana di Nettuno a Plaza de Canovas del Castillo come se l'<i>Atleti</i> avesse portato a casa un trofeo. Magari non sono arrivati a tanto, ma di certo non sono state semplici esultanze post-partita, perché la favola è stata più volte ad un passo dalla fine, e ora deve proseguire.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho scelto di guardare e commentare Atletico Madrid - Bayer Leverkusen perché un po' ovunque, tra coloro che parlano di calcio, dalle chiacchiere da bar ai ben più noti "esperti di football", ci si aspettava un certo tipo di partita.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Devo dire che le attese sono state mantenute: è stata una partita nervosa, ruvida, a basso punteggio, con molti errori tecnici ed equilibrata dall'inizio alla fine. Parliamo di due squadre che commettono molti falli anche nei rispettivi campionati (10° per falli l'Atletico; terzi i tedeschi), quindi può apparire come una logica conseguenza, ma non può neanche essere solo una questione di atteggiamento.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come auspicabile il ritmo è stato alto sin dalle prime battute, al punto da impedire quelle trame di gioco articolate e ben progettate che forse avrebbero fatto comodo ai padroni di casa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nel centrocampo dei <i>Colchoneros</i> mancava il capitano e metronomo Gabi. Koke ha ereditato da lui fascia di capitano e posizione in campo, pur palesando qualche carenza in fase di lettura del gioco che gli impedisce di amministrare il ritmo partita a seconda delle esigenze e delle occasioni. In parole povere, tende a verticalizzare troppo presto e più del dovuto. In più al suo fianco Mario Suarez gli affida interamente la fase di impostazione, posizionandosi praticamente da mediano centrale, da <i>pivote</i>, oscurandosi ad inizio azione. Magari Tiago (squalificato) avrebbe potuto dare un apporto maggiore al possesso palla e al giovane Koke.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come si diceva, ritmo alto ed errori tecnici. Ne sono arrivati molti dal centrocampo spagnolo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il Bayer ha accettato che fossero i padroni di casa a fare la partita, cercando di giocare con azioni veloci, con pochi tocchi, puntando sulla straordinaria capacità dei propri attaccanti di dare uno strappo alla partita con accelerazioni improvvise e fulminee. A differenza della partita d'andata, però, le opzioni offensive sono poche e gli attacchi monotoni, finendo per semplificare la lettura dell'azione ai difensori avversari con il passare dei minuti. Le costanti delle offensive tedesche sono state:</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">1) Liberare Bellarabi giocando sul fronte opposto del campo per servirlo con un cambio gioco sperando di trovarlo isolato 1 contro 1 con Jesus Gamez (in alternativa lanciarlo dalle retrovie)</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">2) Sfruttare movimenti e sponde di Drmic, che cerca in tutti i modi di sfiancare i centrali avversari mettendola sempre e comunque sul piano fisico, per favorire gli inserimenti delle tre mezzepunte.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Calhanoglu non ha saputo prendere in mano il pallino del gioco come all'andata, schiacciato dal ritmo e dall'intensità dell'incontro. Le <i>Aspirine</i> hanno sentito la mancanza di un faro lì in mezzo che si facesse dare il pallone in uscita dal pressing avversario.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Poco navigati i terzini in fase offensiva, preoccupati più di difendere che di attaccare. Un atteggiamento comprensibile viste le circostanze, ma all'andata la spinta di Wendell e Hilbert costrinse gli esterni offensivi del <i>Cholo</i> a ripiegare bassi nella propria metà campo. Poteva essere una soluzione valida per smorzare gli attacchi dell'Atletico, perché Arda e Cani hanno solo da ringraziare se in fase di ripartenza devono coprire 30 metri di campo piuttosto che 60.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Due fattori positivi e costanti per 120' hanno aiutato l'Atletico: il lavoro della coppia Mandzukic-Griezmann. Il gigante croato ha lottato con i difensori avversari finché è stato in campo, sapendo di creare enormi spazi, sfruttati proprio dal francese dai capelli di platino, una costante spina del fianco delle <i>Aspirine</i>.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il secondo fattore è stato sicuramente Simeone in versione capo-ultras che arringava la folla come se stesse in curva. Esemplari i tifosi nell'assecondarlo ogni volta, come se guardassero la panchina, non il campo. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non ho fatto la cronaca della partita in stile "racconto delle occasioni da gol" perché è stato un match povero sotto quest'aspetto. Poche volte i <i>Colchoneros</i> hanno avuto la possibilità di bissare il sinistro dal limite di Mario Suarez -che sarebbe stato comodamente parato da Leno se Toprak non avesse messo il piede-, tanto meno i tedeschi hanno avuto occasione di segnare il gol che avrebbe distrutto le chance di qualificazione dei padroni di casa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dopo tutto le due formazioni hanno giocato alla pari nel corso dei 180', anzi 210' con i supplementari. Ha fatto la differenza quel rigore calciato alto da Kiessling, altrimenti chissà come sarebbe finita.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-72054464434965413892015-02-25T00:43:00.001+01:002015-02-25T00:48:53.652+01:00Morata e Suarez brillano nella notte di Champions<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSHtJos2o2ytOtJN9fKwAGepFy8SLZTycReuWYGoWlKFln2NxdFKEH91qC_3aNxI-sU0hJFKvmNVB0fCSJuGOxlhSW7W6d6SdJvA5jEGnTycvDYDUB_JHTw_YwlN4YVERgr6ydMCL11MKf/s1600/Morata+Juventus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSHtJos2o2ytOtJN9fKwAGepFy8SLZTycReuWYGoWlKFln2NxdFKEH91qC_3aNxI-sU0hJFKvmNVB0fCSJuGOxlhSW7W6d6SdJvA5jEGnTycvDYDUB_JHTw_YwlN4YVERgr6ydMCL11MKf/s1600/Morata+Juventus.jpg" height="372" width="640" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Un pirotecnico 2-1 allo Juventus Stadium si candida seriamente ad essere la partita più bella di questi ottavi d'andata. Meglio anche dell'1-2 dell'Ethiad tra Manchester City e Barcellona.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In terra d'Albione emergono l'immaturità dei <i>Citizens </i>e l'esperienza al servizio della qualità di stampo <i>Blaugrana</i>, proprio come un anno fa. Il Barcellona riesce ad imporre il suo gioco, segna due volte nel primo tempo e sfiora il tris in più d'un occasione. Gran serata per Suarez (doppietta) e Messi, che ha sempre una marcia in più quando sente le note della Champions. Il 10 certifica ancora una volta la sua pericolosità in qualità di esterno destro, riuscendo ad attrarre la difesa avversaria su di sé e, di conseguenza, a liberare spazio centralmente per Rakitic e soprattutto Luis Suarez.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Stupisce l'incapacità della squadra di Pellegrini di imporre la sua maggior fisicità nonostante l'assenza di un panzer come Yaya Touré. Un fattore -quello fisico- che, quando cavalcato durante la partita, ha messo in grande difficoltà la difesa catalana. Dzeko a più riprese ha sovrastato Piqué e Mascherano ma era palese l'assenza di un sistema di gioco che focalizzasse l'attenzione sul <i>mismatch</i> fisico.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Solo nella ripresa i padroni di casa hanno giocato ad alto ritmo anche con la palla nei piedi, anziché limitarsi a contenere il palleggio <i>Blaugrana, </i>e<i> </i>sono riusciti a capitalizzare con Agüero (innescato da un tacco geniale di David Silva) . Poi l'ingeniutà di Clichy che, già ammonito, pensa bene di stendere Dani Alves a metà campo e lasciare i suoi in inferiorità numerica. La partita sostanzialmente si chiude qui perché il Barça può palleggiare senza troppi patemi e il risultato è più che positivo. Messi è di un altro avviso: scappa via al connazionale Zabaleta e lo costringe al fallo in area. Si presenta dal dischetto e... Hart para. Sulla ribattuta la palla finisce fuori, Messi macchia la prestazione personale e l'arbitro fischia tre volte. Il portiere inglese diventa l'eroe della partita lasciando un barlume di speranza al Man City.</span></div>
<div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj55a7WUqU1ETnWYQGXr2aacmchxlUPGtOlcmMRueU-stBJdjtIBSGpbIO1CixHafzI4syGaSEexYIU-YV5iLDwwRTYeVX8APFH5ndTPmF2xmte_UvM6Q4ah7gZ4TtSdj33w0A2maqPZ6T/s1600/hart+rigore.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj55a7WUqU1ETnWYQGXr2aacmchxlUPGtOlcmMRueU-stBJdjtIBSGpbIO1CixHafzI4syGaSEexYIU-YV5iLDwwRTYeVX8APFH5ndTPmF2xmte_UvM6Q4ah7gZ4TtSdj33w0A2maqPZ6T/s1600/hart+rigore.jpg" height="210" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;">La parata di Hart dà una possibilità al City</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Si andrà al Camp Nou con un consistente vantaggio catalano. Gli inglesi hanno bisogno della partita perfetta se vogliono accedere ai quarti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Discorso ancora apertissimo tra Juventus e Borussia Dortmund. 2-1 al termine di un incontro già bollato in precedenza come Migliore tra quelli ammirati sin qui e tutto rinviato al Signal Iduna Park.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Entrambe le formazioni si sono comportate come due esperte di confronti europei.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La Vecchia Signora ha fatto gli onori di casa prestando attenzione nelle chiusure difensive -meno che in quella di Chiellini in occasione dell'1-1 di Reus- cercando ripartire per colpire in contropiede. La giusta strategia per chi sa che deve concedere il meno possibile nei primi 90' del doppio confronto. La giusta strategia anche per chi ha di fronte a sé avversari del calibro di Hummels, Sahin e Gundogan. Tanto abili in fase di impostazione quanto riluttanti nell'inseguire, correndo verso la propria porta, l'avversario che vola in contropiede. Non a caso Tevez prima e Morata poi hanno trafitto Weidenfeller al termine di azioni veloci.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Eccellente prestazione dell'attaccante spagnolo proveniente dal Real Madrid. Un assist per Tevez, un gol da bomber di razza e tanta dedizione per dimostrare di che pasta è fatto. Seppur aiutato dalle maglie larghe della difesa tedesca, è stato sensazionale nel coprire ad ogni azione diversi metri di campo per mettere in affanno Hummels, Sokratis o chi per loro. A soli 22 anni non è facile offrire prestazioni così efficaci e decisive nell'arco di tutti i 90'. Il palcoscenico era di quelli prestigiosi, ma forse lo attendono trionfi ben più importanti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Klopp, dal canto suo, è uno che negli ultimi anni ha vissuto esperienze di ogni genere in campo europeo. Eliminato ai gironi; sconfitto in finale; estromesso ai quarti. Sa benissimo che in queste situazioni è importante trovare il gol, quasi ad ogni costo, ma può essere soddisfatto solo a metà. L'atteggiamento del BVB è stato quello giusto: supremazia territoriale in più fasi della partita, gioco offensivo e gol segnato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Forse sono mancate altre occasioni dopo il pari di Reus, forse è mancato un passatore geniale che galleggiasse tra le linee bianconere -cercasi erede di Gotze, si vocifera nella Ruhr-, di sicuro non hanno aiutato gli infortuni di Piszczek e Sokratis del primo tempo. La spinta dei terzini c'è stata, ma solo in termini di mera presenza in terra bianconera, perché né Schmelzer né il terzino destro (Piszczek, Ginter e Kirch in quel ruolo) hanno saputo incidere con sovrapposizioni e cross dalla fascia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ad ogni modo Buffon è stato impegnato molto poco dagli attaccanti gialloneri e il primo round se lo aggiudica la squadra di Allegri. Ci sarà da sudare al ritorno, questo è certo. Partire con vantaggio è un buon auspicio se il contropiede è quello visto a Torino, ma è comunque un vantaggio minimo e i tifosi tedeschi possono annichilire qualsiasi avversario.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-84157936138842224212015-02-19T12:15:00.000+01:002015-02-19T12:15:32.249+01:00Il Real può sorridere, rischia grosso il Porto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCwHeekcNQCyU5JG48gw-ZfFNHLt9FobNDwsJzPA_xOCjQXreqj8k4VY3ARz5JR8sTsIbGLr1hyphenhyphen8zjA_Py1KqUnwXzYsZIAp-w2GGbO9HmIj4zFsc-x-ZDBIgHCVvi6EtqQTAa5jYoH3du/s1600/CR7+Schalke.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCwHeekcNQCyU5JG48gw-ZfFNHLt9FobNDwsJzPA_xOCjQXreqj8k4VY3ARz5JR8sTsIbGLr1hyphenhyphen8zjA_Py1KqUnwXzYsZIAp-w2GGbO9HmIj4zFsc-x-ZDBIgHCVvi6EtqQTAa5jYoH3du/s1600/CR7+Schalke.jpg" height="436" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non è stata una di quelle serate di Champions League in cui lo spettatore si incolla allo schermo o salta dal divano incapace di contenere le emozioni. Un po' come accaduto per le partite di martedì c'era una netta differenza nelle attese delle due sfide.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Da un lato si profilava uno Schalke - Real Madrid già segnato e dall'esito scontato. Ancora troppo recente e vivido il sonoro 1-6 di 12 mesi fa. Impossibile non esserne condizionati. Dall'altro lato l'accoppiamento Basilea - Porto avrà fatto storcere il naso a qualcuno, pensando alla sfida con meno appeal del quadro degli ottavi. La formazione portoghese può contare su una rosa decisamente più qualitativa e di maggior esperienza, ma gli svizzeri hanno saputo farsi strada in un girone con due colossi storici del calcio europeo del calibro di Real Madrid e Liverpool. Guai a sottovalutarli.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La sfida della Veltins Arena ci ha regalato l'unico successo di queste prime quattro partite. Lo 0-2 può far dormire sonni tranquilli ad Ancelotti in vista del ritorno. Un po' meno rassicurante la condizione mostrata dai suoi uomini. Nonostante abbiano registrato un certo miglioramento rispetto alle ultime uscite, i <i>Blancos</i>, appaiono ancora fortemente affaticati, quasi logorati da una stagione iniziata a metà agosto che non ha dato un attimo di respiro.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il risultato finale è frutto soprattutto della grande differenza tecnica che intercorre fra le due formazioni. Così come accaduto sabato contro il Depor, il Madrid non ha mai spinto realmente sull'acceleratore, più che altro perché fisicamente incapace di farlo, ma gli avversari difficilmente hanno dimostrato di credere nella possibilità di portare a casa il successo. Possibilità che sono concrete, non utopia o illusione. Ne sono una testimonianza le occasioni da gol create senza troppe complicazioni dagli avversari dei <i>Galacticos</i> (Depor o Schalke che sia).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Comprensibilmente una squadra come il Real Madrid può annichilire psicologicamente avversariodi minor spessore, ed è lì che affonda il colpo in questa fase di appannamento.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Lo Schalke di Di Matteo difendeva con l'ormai caratteristico 3-5-2 ma l'atteggiamento troppo prudente dei centrocampisti ha isolato in avanti Choupo-Moting e Huntelaar (uscito per Platte a metà primo tempo). Non è un caso che le occasioni più pericolose siano capitate sui piedi di Aogo e Uchida: i due esterni potevano essere una mossa vincente, ma hanno giocato quasi sempre sulla linea dei difensori per coprire su Ronaldo e Bale. Nelle brevi fasi di possesso, invece, hanno avuto l'occasione di avanzare indisturbati. Nel primo tempo Aogo si è sganciato dalla difesa in un paio di occasioni al massimo; in una di queste è arrivato a calciare con spazio dal limite dell'area dopo un lungo traversone; allo stesso modo il terzino giapponese, nella ripresa, ha approfittato di un cambio di campo per farsi trovare libero sul fronte opposto facendo tremare i tifosi spagnoli.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Se solo avessero avuto il coraggio e l'incoscienza di attaccare con più continuità forse ora parleremmo di un altro risultato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A scombinare le carte in tavola subentra, come di consueto, l'esperienza e la fame di vittorie di un giocatore come Cristiano Ronaldo, capace di segnare in partite importanti anche mentre sta confezionando una delle più brutte prestazioni in maglia bianca. A questo va aggiunto il valore tecnico di ogni singolo giocatore <i>Merengue</i>: Carvajal nel primo tempo si è dimostrato autonomo e maturo sulla corsia di destra, in grado cioè di giocare anche senza l'appoggio di un esterno (Bale spesso si sposta per cercare la posizione più pericolosa), al punto da creare un cross con il sinistro per l'inzuccata vincente di CR7 da un'azione senza inerzia ne sbocchi apparenti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dall'altro lato Marcelo ha fatto il solco sulla corsia mancina per tutta la partita così, nella ripresa, è stato premiato dalla Dea Bendata con il siluro partito dallo scarpino destro (DESTRO!) e infilatosi sotto l'incrocio dei pali per lo 0-2 finale.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Anche al piccolo trotto il Real Madrid ha trovato un risultato soddisfacente e rassicurante per il ritorno. Lo Schalke 04, dal canto suo, deve prendersela con se stesso per non aver avuto il coraggio di osare nella partita in cui il pubblico avrebbe potuto dare una mano decisiva. Se questo è l'atteggiamento mostrato in casa è difficile pensare di vedere uno Schalke arrembante e spregiudicato al Bernabeu.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7jk72QBesTwQZwhjVX2TNU_uN6nHpjTjw-gi-cwcEQxtT3-M9upEr_FMsVUp-xPCIIYRg3oEmO_DDDtrZ-Gmvxry-EQQ7AC6UOe2vsJMFpXTNizSk5AnDMdC7Ut1jZ1oKWafOJmXoO7y-/s1600/Caemiro+Basilea.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"></span></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nell'altra partita della serata il Basilea si è fatto raggiungere sull'1-1 solo a 12' dal termine, dal rigore realizzato dal brasiliano Danilo. Gli svizzeri erano passati in vantaggio ad inizio match dopo un'azione prolungata a metà campo illuminata dalla traccia di Frei che pesca Derlis Gonzalez, già alle spalle di Alex Sandro nel movimento verso la porta, abilissimo nel controllare la sfera prima di battere Fabiano in <i>estirada</i>. Il Porto ha imposto il suo gioco alla distanza, crescendo per intensità e pericolosità nella ripresa. Quando Danilo conquista il rigore per fallo di mano dell'ex Inter Samuel, il gol era già nell'aria. Pochi minuti prima, infatti, la formazione portoghese aveva trovato il gol del pari, poi giustamente annullato dal terzetto di giudici di gara arbitro-guardalinee-giudice di porta al termine di una lunga consultazione: sul colpo di testa di Casemiro Ivan Marcano è affiancato al portiere svizzero, impedendogli di allungarsi verso il pallone.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7jk72QBesTwQZwhjVX2TNU_uN6nHpjTjw-gi-cwcEQxtT3-M9upEr_FMsVUp-xPCIIYRg3oEmO_DDDtrZ-Gmvxry-EQQ7AC6UOe2vsJMFpXTNizSk5AnDMdC7Ut1jZ1oKWafOJmXoO7y-/s1600/Caemiro+Basilea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7jk72QBesTwQZwhjVX2TNU_uN6nHpjTjw-gi-cwcEQxtT3-M9upEr_FMsVUp-xPCIIYRg3oEmO_DDDtrZ-Gmvxry-EQQ7AC6UOe2vsJMFpXTNizSk5AnDMdC7Ut1jZ1oKWafOJmXoO7y-/s1600/Caemiro+Basilea.jpg" height="361" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Quando Casemiro (area piccola) calcia ci sono ben 2 giocatori del Porto in offside</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'1-1 lascia la porta aperta a qualsiasi esito per il passaggio del turno. Il Porto ha sicuramente qualcosa in più in termini di valori tecnici e di esperienza; inoltre questo risultato permette di passare il turno anche con uno 0-0. Il Basilea intravede l'eliminazione, fare risultato al Dragao sembra una chimera.</span>
<!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2F3.bp.blogspot.com%2F-bA-r00R0SDw%2FVOUpVFRo1SI%2FAAAAAAAAA5s%2F1xcEz2SBI4I%2Fs1600%2FCaemiro%252BBasilea.jpg&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7jk72QBesTwQZwhjVX2TNU_uN6nHpjTjw-gi-cwcEQxtT3-M9upEr_FMsVUp-xPCIIYRg3oEmO_DDDtrZ-Gmvxry-EQQ7AC6UOe2vsJMFpXTNizSk5AnDMdC7Ut1jZ1oKWafOJmXoO7y-/s1600/Caemiro+Basilea.jpg" -->Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-39913824995715255972015-02-18T16:22:00.000+01:002015-02-18T16:44:03.177+01:00Regna l'equilibrio nella prima notte degli ottavi in UCL<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOkih2FRX1iYuuD5fXNXlG6GQJsYTZhCUniCUp0gm5O074xiE-4e_2lvSn9zEwJzl1KwqKG9TNSlBuYo4oXDanere1JyQCjqkhxk4zhMzf5_f-wI711PrQbr26iGoGtP6OpeCe3lkrgEIP/s1600/Ivanovic.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOkih2FRX1iYuuD5fXNXlG6GQJsYTZhCUniCUp0gm5O074xiE-4e_2lvSn9zEwJzl1KwqKG9TNSlBuYo4oXDanere1JyQCjqkhxk4zhMzf5_f-wI711PrQbr26iGoGtP6OpeCe3lkrgEIP/s1600/Ivanovic.jpg" height="429" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Entriamo nel vivo della stagione, dove ci sono le partite decisive, dove ci sono le sfide da dentro o fuori che fanno innamorare di questo gioco.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ritorna la Champions League con gli ottavi di finale ed io ne approfitto per tornare a riempire le pagine virtuali di questo blog che di recente ho trascurato per dedicarmi ad altro. Almeno posso vantarmi di aver scelto un'ottima occasione per riprendere a scrivere su "Il Popolo del Pallone".</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Gli ottavi di Champions sono introdotti da Shakhtar Donetsk - Bayern Monaco e Paris Saint-Germain - Chelsea. Quest'ultima sfida si preannunciava equilibrata fin dalle prime battute ed è una di quelle con il più elevato tasso tecnico e potere mediatico del tabellone (al pari di Manchester City - Barcellona).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Shakhtar - Bayern, invece, ha raccontato qualcosa di inatteso. Dopo la partita d'andata c'è ancora parità fra le contendenti, è ancora tutto da giocare.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Un esito inatteso soprattutto perché è in controtendenza con quanto visto in CL nelle ultime edizioni, con squadre di primissimo livello che imperano senza essere minimamente impensierite da chi guarda come un successo il raggiungimento dei quarti. L'anno scorso, ad esempio, Real Madrid, PSG e Atletico Madrid superarono gli ottavi diversi gol di scarto sulle rivali; fin troppo semplice se consideriamo che a questa competizione accedono solo squadre di vertice del football europeo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Squadre di vertice sono indubbiamente <b>PSG</b> e <b>Chelsea</b>. Blanc e Mourinho si sono annullati in una partita tattica ma comunque divertente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I <i>Blues</i> hanno per lo più seguito il binomio "difesa e contropiede" sapendo che i parigini possono avere difficoltà quando c'è bisogno di fare la partita. Ma fare la partita contro un avversario come il Chelsea significa dover mantenere un alto ritmo e un alto tasso di imprevedibilità, il che riesce difficile alla squadra di Blanc.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il <b>PSG</b> dal canto suo ha accettato il possesso del pallone anche se per lunghi tratti non è stato pericoloso. L'impressione che si ha della formazione francese è quella di una squadra che ancora deve fare l'ultimo passo per entrare nell'Olimpo delle grandi formazioni. Forse manca esperienza, forse cattiveria. Dispone indubbiamente di una rosa eccezionale con grandi giocatori in ogni ruolo, il che permette di fronteggiare qualsiasi avversario almeno alla pari. Non riesce, però, a dettare i tempi e a detenere realmente il pallino del gioco, finendo per farsi guidare dall'inerzia della partita piuttosto che imporla. Potrebbe essere causa dell'assenza di un mediano di impostazione che, come un faro, illumini la via agli altri giocatori. A questo punto la maggior parte dei lettori staranno pensando un nome ed un cognome: <b>Marco Verratti</b>. Il centrocampista abruzzese ha qualità straordinarie e colpi di gran classe, ma a 22 anni non può avere la visione di gioco e la maturità per imporsi come mediano di impostazione classico. Non a caso Blanc lo adopera come mezz'ala di destra, con un centrocampista di maggior esperienza ma con meno fiato da spendere, Thiago Motta ad esempio (David Luiz ieri sera contro il Chelsea).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In ogni caso PSG - Chelsea è riuscita ad accendere gli ottavi di Champions League. Più che altro ci sono riusciti i lampi di classe degli straordinari giocatori che hanno calcato il Parco dei Principi. Da Ibra a Cavani (ha segnato il gol dell'1-1 finale), da Hazard ad Ivanovic (è stato lui ad aprire le marcature), in molti hanno dato saggio del loro potenziale. Eccellente prestazione del portiere dei <i>Blues</i> <b>Thibaut Courtois</b>, con almeno tre interventi decisivi, sempre presente in ogni momento di gara.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'altra sfida di ieri, <b>Shakhtar - Bayern Monaco</b>, come si diceva in apertura, ha stupito. Ha stupito l'incapacità del Bayern nel dominare l'incontro. Di certo avrebbe fatto scalpore anche uno 0-3, perché la squadra di Donetsk non è l'ultima della classe, ma <b>Guardiola</b> ci ha abituati fin troppo bene, indipendentemente dall'avversario.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non possiamo accontentarci del dato del possesso palla. I bavaresi hanno avuto per lunghi tratti la sfera tra i piedi, certo, ma la circolazione spesso era sterile e poco pericolosa. Merito dei padroni di casa che hanno saputo contrastare il giro-palla tedesco sul nascere. Nel complesso l'atteggiamento difensivo dello Shakhtar ha avuto due aspetti differenti nel corso dei 90'. <b>Lucescu</b> sa di non avere a disposizione un bunker difensivo in cui rifugiarsi, perché se ti abbassi troppo, con una difesa nient'affatto solida, rischi l'imbarcata. Così decide di rispondere con pressing alto e di contestare il possesso palla già nella metà campo avversaria. Con la squadra rigorosamente corta per tagliare il campo agli attaccanti avversari e tanto spirito di sacrificio inculcato nella testa di tutti i giocatori. Quando c'è bisogno di rifiatare, però, ci vuole una strategia alternativa, perché correre a perdifiato per 90' è impossibile. Durante la ripresa, specialmente nei primi 25', infatti, gli ucraini hanno difeso bassi nella loro metà campo, retrocedendo sempre quando possibile e cercando di rallentare i ritmi ad ogni occasione buona. Quest'atteggiamento è reso possibile dal Bayern, che nel frattempo ha smesso di essere pericoloso dalle parti di Pyatov ed è cresciuto solo sotto il profilo del nervosismo.</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSMbdkuDI2UBWE1WlGaiNxYI2L3NnqHcrBhjP7W5oUqLgyIOKYpCKvkR6hT7uqEHwM-jXHijYx77VQ-zXL3haIphQfpq7TUi4KhQ3uz6vj_yyTJluUDDrQCGySPe4s77g0MSVR2ejLuEt-/s1600/Xabi+Alonso.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSMbdkuDI2UBWE1WlGaiNxYI2L3NnqHcrBhjP7W5oUqLgyIOKYpCKvkR6hT7uqEHwM-jXHijYx77VQ-zXL3haIphQfpq7TUi4KhQ3uz6vj_yyTJluUDDrQCGySPe4s77g0MSVR2ejLuEt-/s1600/Xabi+Alonso.jpeg" height="253" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Xabi è sempre costretto a difendere in inferiorità numerica<br />risultando spesso nullo nel ruolo di filtro davanti alla difesa</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Qui potrei citare l'espulsione di <b>Xabi</b> <b>Alonso</b> al 65° come immagine della brutta piega che ha preso la partita per i teutonici, ma sono dell'idea che il doppio giallo sia scaturito da un aspetto più tattico che mentale.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La squadra di Guardiola ha presentato ancora una volta con un atteggiamento spiccatamente offensivo, con un 3-3-4 che dopo pochissimo tempo è diventato <b>il classico 4-1-4-1</b> con il basco a fare da filtro davanti alla difesa e anche Schweinsteiger libero di aggregarsi alla manovra offensiva. L'ex Real è ovviamente l'uomo incaricato a ricevere palla dalla difesa per iniziare l'azione con una classica "<a href="http://www.juventibus.com/cms/phpupload/barcellona/juve%20bayern/20141103125926_14.jpg" target="_blank"><i><span style="color: #444444;">salida lavolpiana</span></i></a>", ma in fase di non possesso spesso è rimasto isolato in zona centrale, lontano dalla propria area di rigore e costretto a scappare all'indietro per inseguire quelle terribili saette che rispondono ai nomi di <b>Teixeira, Costa e Taison</b>. Un fallo tattico per frazione di gioco gli è costato l'espulsione e la squalifica per il ritorno. Non a caso poco dopo l'uscita del <i>Tolosarra</i> è stato ammonito anche Schweinsteiger per un fallo analogo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">C'è scetticismo circa un possibile passaggio del turno da parte degli ucraini, ma i bavaresi dovranno giocare su ritmi ben più elevati all'Allianz Arena, dovranno anche essere più concreti in fase realizzativa. La squadra di Lucescu ha grande qualità in avanti e può pungere in qualsiasi momento. A questo punto lo <b>0-0</b> dell'Arena Lviv di Leopoli rende possibile qualunque risultato.</span><br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-8469044827159829102015-01-16T13:56:00.002+01:002015-01-16T14:28:14.308+01:00Coppa d'Africa ai blocchi di partenza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-jleNSZFhmKG23rvFhaLomTYw-Krk6Ykoid9rWdApP2lfdbSEuW8BvS5T2R_Ec79RL1u0T4j8rjU5rmXxLg2XeU26zRqBwjDTQDdxVvB3CFVoN3BpQV-7vPTUeaur6HrGP-04fktFdBU7/s1600/can2015.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-jleNSZFhmKG23rvFhaLomTYw-Krk6Ykoid9rWdApP2lfdbSEuW8BvS5T2R_Ec79RL1u0T4j8rjU5rmXxLg2XeU26zRqBwjDTQDdxVvB3CFVoN3BpQV-7vPTUeaur6HrGP-04fktFdBU7/s1600/can2015.jpg" height="196" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La Coppa delle Nazioni Africane 2015 sarà, inevitabilmente, ricordata per il terrore diffuso dal virus Ebola e i risvolti politici, sociali ed economici che hanno condizionato l'intero continente.</span></div>
</div>
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A livello calcistico, infatti, anche il Marocco ha subito forti ripercussioni, anche se la diffusione del virus non ha raggiunto i confini fisici della nazione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nell'Ottobre 2014, in via precauzionale, onde evitare il contagio in aree densamente affollate da tifosi provenienti da diverse aree dell'Africa, la Federazione marocchina aveva chiesto alla CAF (Confederazione Africana del Football) di far slittare la manifestazione al 2016. Richiesta respinta. Dal braccio di ferro tra la federazione nazionale e quella continentale si è giunti ad una soluzione poco soddisfacente per entrambi: la CAF ha deciso di escludere il Marocco dalla competizione e ha trovato nella Guinea Equatoriale il nuovo paese ospitante.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Senza entrare ulteriormente nel merito di questioni legate alle decisioni dei soggetti sopracitati, vorrei analizzare la condizione di alcune formazioni che prenderanno parte alla kermesse e, magari, cercare di prevedere l'andamento del torneo e le favorite alla vittoria finale.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I gironi sembrano mal assortiti, ma questo è dovuto alla presenza della Guinea Equatoriale tra le squadre di prima fascia, dove ci sarebbe stato il Marocco (ovviamente l'organizzatrice è in prima fascia). Di conseguenza c'erano formazioni ben più equipaggiate nelle urne 2, 3 e 4.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'Algeria, ad esempio, dalla seconda fascia, ha pescato Ghana (1), Sudafrica (3) e Senegal (4), originando un gruppo di ferro in cui i <i>Bafana Bafana</i>, organizzatori del Mondiale 2010, sembrano essere la formazione meno quotata per il passaggio del turno.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il team nordafricano, invece, ha diverse frecce al proprio arco, come dimostrato la scorsa estate.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Una mediana solida, composta da interditori come Taider, Bentaleb e Lacen, accompagna uno reparti <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaEJPgdHU9M11zbpuECpS__2U41sIu0PVMyed4WLWRWdLjeCulkBZEFc_JFFHn0hut_0OKznznEeSDESx6YLVxnlqrxs8I-aCSV7TMDlsC3uHnG7uZi1rCowJLey2-EJzU6tzXDrS2XsTk/s1600/Yacine+Brahimi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaEJPgdHU9M11zbpuECpS__2U41sIu0PVMyed4WLWRWdLjeCulkBZEFc_JFFHn0hut_0OKznznEeSDESx6YLVxnlqrxs8I-aCSV7TMDlsC3uHnG7uZi1rCowJLey2-EJzU6tzXDrS2XsTk/s1600/Yacine+Brahimi.jpg" height="320" width="231" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Brahimi, stella algerina</td></tr>
</tbody></table>
offensivi più vivaci del continente. Le sgroppate di Brahimi sono difficili da contenere se di fronte non c'è una difesa pronta a giocare di squadra. Lo ha dimostrato anche nella corrente Champions League, dove ha dato spettacolo a più riprese.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dall'altro lato c'è un Feghouli che a Valencia già cercano di rimpiazzare con un acquisto, anche se dovesse giocare solo un mese, perché la sua assenza pesa, e parecchio.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nel ruolo di 9 difficilmente vedremo impiegato Belfodil, più probabile una staffetta tra Soudani e Slimani, quest'ultimo è l'unico algerino ad essere andato due volte in gol in un Mondiale.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Girone di ferro, si diceva, perché il Ghana (1a fascia) è decisamente una formazione collaudata, anche se forse è all'ultima chiamata di una generazione che sembrava destinata a stupire, dalla vittoria del mondiale U-20 del 2009, ma ha collezionato poco a livello continentale. Un risultato storico fu sfiorato al Mondiale 2010, quando una parata di Luis Suarez al 90' negò la semifinale alle <i>Black Stars</i>.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Muntari e KP Boateng sono rimasti a casa dopo gli screzi del Mundial brasiliano. Aggiungiamo l'infortunio di Asamoah (Juventuns) e la decisione del CT israeliano Grant di lasciare a casa altri il capitano Essien. Rimangono delle <i>Black Stars</i> decisamente impoverite nel talento e nell'esperienza.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A contendere il passaggio del turno a queste due formazioni c'è il Senegal. La formazione di Giresse era in quarta fascia dopo la figuraccia rimediata nelle ultime due edizioni (nel 2013 uscì sconfitta a tavolino per una rivolta dei tifosi sugli spalti), ma può fare affidamento su una rosa qualitativamente valida, al punto da lasciare a casa due punte di sicura affidabilità come Demba Ba e Diafra Sakho.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Kouyaté e Sadio Mané sono un grande valore aggiunto per manovra offensiva, finalizzata da punte del calibro di Moussa Sow, Diouf e Papiss Cissé.,</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvZ_NfNcQMYae_SNk4m44lwZ5xij9YbH2mXUZbTtXelZCM5-orQUQ03_-gybcLYp_AuaF71IgshhvI5nSe1PKRsuE40Bq_K_GAMm4trHo2tWShf0yTlbaj90xK2XjmoUWd8XajUdWJMGp9/s1600/Wilfried+Bony+Cote+Ivoire+v+Japan+Group+C+mjg_x75tT0Ll.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvZ_NfNcQMYae_SNk4m44lwZ5xij9YbH2mXUZbTtXelZCM5-orQUQ03_-gybcLYp_AuaF71IgshhvI5nSe1PKRsuE40Bq_K_GAMm4trHo2tWShf0yTlbaj90xK2XjmoUWd8XajUdWJMGp9/s1600/Wilfried+Bony+Cote+Ivoire+v+Japan+Group+C+mjg_x75tT0Ll.jpg" height="320" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Gervinho e Bony, talento al<br />servizio della Costa d'avorio</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nel Gruppo D c'è l'eterna favorita di questa competizione (almeno negli ultimi anni): la Costa d'Avorio. Seppur privi di Drogba, <i>Gli Elefanti</i> dispongono della squadra nominalmente più talentuosa del torneo. Wilfred Bony è un attaccante che segna caterve di gol, Gervinho l'abbiamo ammirato nella nostra Serie A, Yaya Touré è uno dei migliori interpreti del suo ruolo nell'intero panorama mondiale.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Manca solo la concretezza a questa squadra, sempre ad un passo dall'obiettivo. Sempre carica di delusioni.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nello stesso raggruppamento, però, c'è anche il pericoloso Camerun, anch'esso privo della suo stella Samuel Eto'o. Se la formazione di Fink dovesse riuscire a trovare la carica anche senza il suo leader avrebbe molti assi nella manica per poter arrivare in fondo. In particolare va evidenziata una terza linea di tutto rispetto, che può vantare giocatori del calibro di N'Koulou, Chedjou ed Assou-Ekotto. Con una mediana che garantisce grande copertura con nomi del calibro di Enoh e M'Bia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Verosimilmente i <i>Leoni Indomabili</i> si giocheranno il passaggio del turno con il Mali, con buona pace della Guinea, decisamente indietro ai blocchi di partenza.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Le Aquile</i> possono essere una delle sorprese di questo torneo (insieme ad un'altra formazione che indicherò a breve). Difesa e contrattacco in velocità sono i dogmi del CT polacco Kasperczak, inevitabile se consideriamo le attitudini di frecce come Sako, Yatabaré e Maiga.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In mezzo ci sarà il faro che garantisce equilibrio e razionalità all'intera nazionale: Seydou Keita. Il mediano della Roma è il vero leader della squadra e sa che questa è l'ultima occasione per provare a beffare formazioni ben più blasonate. A dire il vero anche centrare ancora una volta il bronzo sarebbe un'ottima ricompensa per<i> le Aquile</i>, già terzi nelle ultime tre edizioni.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I Gironi A e B hanno un tasso tecnico decisamente inferiore rispetto ai due già citati. Per questo sarò breve.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il Burkina Faso è una possibile sorpresa della competizione. La formazione del CT belga Paul Put è la favorita del gruppo dopo aver sorpreso nell'ultima edizione. Avvantaggiata da rivali poco competitivi come la Guinea Equatoriale (organizzatrice, prima fascia) o con pochi elementi validi, come il Gabon di Aubameyang e il Congo di Thievy Bifouma.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La difficoltà più grossa sarà ripetere l'impresa del 2013 con una rosa che non ha avuto ricambi e non ha visto grandi miglioramenti nei prospetti più attesi (l'esempio più lampante è Jonathan Pitroipa, al Rennes durante la rassegna sudafricana, finito negli Emirati, mentre si attendeva il "boom" a livello europeo).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Discorso simile per lo Zambia, vincitore a sorpresa due edizioni fa, fuori ai gironi nel 2013.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il selezionatore dei <i>Chipolopolo </i>(i proiettili), Janza (uno dei 3 africani del torneo), gode comunque di una formazione collaudata che può raggiungere i quarti se trova i giusti automatismi e sfrutta l'entusiasmo che contraddistingue lo spogliatoio.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Gli avversari sono più competitivi rispetto a quelli toccati al Burkina Faso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La Tunisia deve tornare ad incidere a livello continentale, e può farlo grazie al talento dell'eterna promessa Chikaoui. Il Capo Verde, esordiente nel 2013, e la RD Congo, non sembrano destinate a durare a lungo nel torneo, ma non sono escluse sorprese.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-67471030161835802502015-01-04T22:58:00.000+01:002015-01-05T12:20:42.379+01:00Occhio al mercato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhydXUIiFX0tXgKofcZqmHSh_xi-U8CjELXXxp_xNUW4IQbSsTYMjtVSyNs5_yjtHP7ROOFkv0s1X3Qvsk_BmQyhlUlHLQ29szdYOxQo2A2tg7XJMlxokKsbfJsW3U0RDzNA4Gpiz3k3BPt/s1600/Podolski.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhydXUIiFX0tXgKofcZqmHSh_xi-U8CjELXXxp_xNUW4IQbSsTYMjtVSyNs5_yjtHP7ROOFkv0s1X3Qvsk_BmQyhlUlHLQ29szdYOxQo2A2tg7XJMlxokKsbfJsW3U0RDzNA4Gpiz3k3BPt/s1600/Podolski.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Le recenti difficoltà economiche delle società calcistiche italiane, ivi comprese le big della Serie A, stanno facendo sì che il quantitativo delle operazioni di mercato "alternative" (diverse dall'acquisizione a titolo definitivo) siano in forte aumento.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Prestiti, compartecipazioni e diritti di riscatto permettono ai club di passarsi i cartellini dei giocatori con grande semplicità e dilazionare i pagamenti in diverse sessioni di mercato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tutto questo per i calciatori significa cambi di maglia frequenti, incertezza sul futuro, instabilità psicologica e impossibilità di legare con l'ambiente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Anche per i club, nel lungo periodo, potrebbe non essere conveniente intavolare numerose trattative di questo genere, ma, a quanto pare, anche nel correntte mese di gennaio sarà la strada più battuta.</span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il 2015 è ancora alla sua alba e a Milano sono già sbarcati due grandi talenti del calibro di Cerci e Podolski. Entrambi a titolo temporaneo, ovviamente.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Operazioni di questo tipo indicano una volontà chiara delle società: un buon risultato, nell'immediato, poi a giugno ci ripensiamo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Pur ammettendo che questa sia la strada da percorrere per dare una svolta alla stagione di nerazzurri e rossoneri, sembrerebbe logico tentare di trattenere i due giocatori a Milano effettuando le spese necessarie. Ecco che il problema si palesa.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwFY2rN3nPvHnLgC7N_kT0YMr2BCmpOkQJL8eYW_HGoWgScCo1IXNj4aRT8HSn-jWpAHTsg1eBmEFwFvJvEBt_opWVz-XqLTU4GVCt_eFf4xrv0k8n06yMt7eJ0T4Otca4zzcBZ5uQ_GHP/s1600/Cerci.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwFY2rN3nPvHnLgC7N_kT0YMr2BCmpOkQJL8eYW_HGoWgScCo1IXNj4aRT8HSn-jWpAHTsg1eBmEFwFvJvEBt_opWVz-XqLTU4GVCt_eFf4xrv0k8n06yMt7eJ0T4Otca4zzcBZ5uQ_GHP/s1600/Cerci.jpg" height="320" width="204" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Alessio Cerci: al Milan dopo una</span><br />
<span style="font-size: small;">triste parentesi all'Atletico</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In casa Milan, soprattutto alla luce della partenza di Torres, Cerci avrà un elevato minutaggio, se il rendimento sarà quello richiesto. Inevitabilmente ci saranno riflessi negativi, in termini di minuti, dei vari Bonaventura, Honda (che peraltro sarà fuori per la Coppa d'Asia), il già poco cavalcato Niang, Pazzini e, perché no, qualche centrocampista come Poli che potrebbe essere sacrificato sull'altare di un leonardiano 4-2-"fantasia" (ipotizzo: El Shaarawy, Bonaventura, Cerci alle spalle di Menez). Arrivati a giugno i calciatori appena citati vedrebbero ridotta la propria valutazione di mercato oltre che il proprio apprezzamento presso altri club. Aumenterebbero, di conseguenza, le difficoltà nel cercare di monetizzare il più possibile per il mercato estivo, dove il primo acquisto potrebbe essere proprio Cerci (è in estate che si costruisce realmente la squadra, con trattative a titolo definitivo).</span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Per la società di Thohir i rischi, forse, sono anche più elevati. Podolski è un giocatore con grandi qualità, nel 4-2-3-1 pensato da Mancini può essere un'arma vincente, più che altro diventa fondamentale dal momento che non ci sono giocatori con quelle caratteristiche nella rosa attuale (tant'è vero che si parla di un altro acquisto in quel reparto per fare il paio con il tedesco, ma sull'altra fascia). L'assenza di esterni offensivi è immancabilmente legata a Mazzarri, che nel suo disegno tattico non prevedeva un Podolski (anche se avrebbe fatto comodo). Dunque il tecnico di Jesi ha un paio di sessioni di mercato per cambiare la rosa a sua disposizione e renderla più compatibile alla sua idea di gioco.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quanto detto per Cerci vale anche per il fresco campione del Mondo: se lo merita, sarà riscattato a giugno. Come? Difficile ipotizzare grosse entrate dall'Europa League, ma è una speranza. Più complesso raggiungere il sesto posto (il minimo) per altri introiti "europei". Aggiungiamo che il Mancio potrebbe fare poco affidamento, da qui al termine della stagione, su elementi che rischiano, così, di finire ai margini del progetto tecnico. Mi riferisco ad alcuni esterni difensivi, come Jonathan (quasi mai in campo quest'anno per problemi fisici), Campagnaro e Mbaye, potrebbero non trovare minuti; in mediana uno, se non due, tra M'Vila, Guarìn, Kuzmanovic e Khrin dovrà essere ceduto. Per non parlare di Hernanes, mai realmente sui propri livelli in nerazzurro. Rischia di perdere nazionale e appeal sul mercato (si parla di un ritorno alla Lazio con Keita in nerazzurro, sarebbe l'esterno di cui si parlava).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tutti questi giocatori potrebbero essere in uscita dall'Inter, ma a giugno non permetterebbero di racimolare granché. La rosa va cambiata, quasi stravolta, per le volontà del tecnico. Ma se la società non si comporta come dovrebbe ragionando anche sul medio-lungo periodo, la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUzAwPdrql0IAIY8wo3-SNWuOgrFx6rMUKCGrteb7SJ0O9SQMB3yVfA_pDKaSl6seoUU_ZSDrAgIcTSMqavESNY8-iWsPZ74l8i3UeCgBzTRCQH05xVVmYujI8r241YV6i6QU5dYoSV_kR/s1600/Strinic1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUzAwPdrql0IAIY8wo3-SNWuOgrFx6rMUKCGrteb7SJ0O9SQMB3yVfA_pDKaSl6seoUU_ZSDrAgIcTSMqavESNY8-iWsPZ74l8i3UeCgBzTRCQH05xVVmYujI8r241YV6i6QU5dYoSV_kR/s1600/Strinic1.jpg" height="320" width="240" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Ivan Strinic, terzino sinistro arrivato</span><br />
<span style="font-size: small;">a Napoli a parametro zero</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Le due milanesi sono solo l'esempio della cattiva condotta dirigenziale cui spesso assistiamo nei mesi di gennaio, luglio e agosto in Italia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Acquistare giocatori a parametro zero può essere un'alternativa forse più conveniente in periodi di magra finanziaria, ma il rischio è quello di portare a casa un bidone. La Roma, ad esempio, la scorsa estate ha acquistato Ashley Cole, o la sua controfigura, con risultati disastrosi. Avrebbe acquistato anche Emanuelson, ma forse lo sanno in pochi perché raramente si è avvicinato al tappeto verde.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">E' andato meglio l'esperimento Keita, di ritorno dalle "vacanze" cinesi e dal periodo al Valencia. Ha cercato di tenere le redini del centrocampo giallorosso con discreti risultati in assenza di De Rossi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'ultimo parametro zero della nostra Serie A è il terzino sinistro del Napoli: Ivan Strinic, croato ex Dnipro, con numerose presenze in nazionale alle spalle. Dovrebbe avere diverse occasioni di mettersi in mostra dato che Ghoulam sarà impegnato in Coppa d'Africa, ma per ora è un gigantesco punto interrogativo. D'altronde non sempre si può pescare un Pogba.</span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Decisamente più costruttivo sarebbe invertire questa tendenza e fare affidamento sui giovani cresciuti in casa, sui talenti scovati in serie minori, limitando la mole di acquisti (specie dall'estero), i quali comprenderebbero solo i migliori giocatori, quelli che davvero possono garantire un effettivo salto di qualità.</span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-41795596188382331822014-12-10T23:41:00.004+01:002015-12-10T09:28:41.262+01:00Finito il sogno Champions League per la Roma<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglp8KmH4U5b_DUCS1NeiZFBNepcGXykawFLOPRGLp99X2ZctExZtyC0RwyBpDmv-vunyRnG4YaZXfFo4NfyU395PcVBCkpW5Nix5ICAh7YG0x5j0L0GJ1Fej6y1REdcKMaIZVLiSL6S9J2/s1600/nasri+roma+city.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="404" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglp8KmH4U5b_DUCS1NeiZFBNepcGXykawFLOPRGLp99X2ZctExZtyC0RwyBpDmv-vunyRnG4YaZXfFo4NfyU395PcVBCkpW5Nix5ICAh7YG0x5j0L0GJ1Fej6y1REdcKMaIZVLiSL6S9J2/s1600/nasri+roma+city.jpg" width="640" /></a></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">La Roma perde 0-2 all'Olimpico contro il Manchester City e vede svanire il sogno degli ottavi di Champions League.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Stavolta ho lasciato fuori ogni premessa, ogni forma classica di introduzione, perché il risultato, il mero dato di fatto, nudo e crudo, è questo a cui sto pensando.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Una sola italiana oltre i gironi di Champions League. Come l'anno scorso, per altro seconda e quindi il sorteggio potrebbe essere già fatale. Proprio come un anno fa. Oggi come allora rimane l'amaro in bocca. Stavolta da recriminare non c'è un eliminazione con 12 punti o una sconfitta bruciante su un campo impraticabile.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Ripercorrendo il cammino dei giallorossi in queste sei notti europee, c'è sempre stata una speranza un po' più che vana sul passaggio del turno: incoraggiante 5-1 al CSKA alla prima; emozioni raddoppiate dopo il pari 1-1 all'Ethiad. Pareggiare in casa della diretta concorrente è oro colato, pare. Sì, perché poi diamo per scontato che se Man City-Roma è 1-1 allora Roma-Man City è almeno 2-0. Solo che questo ragionamento è da cestinare come lo yogurt del mese scorso.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">La doppia, pessima, sconfitta con il Bayern Monaco ha ridimensionato la <i>Lupa</i>, ma solo in minima parte, perché nel frattempo i <i>Citizens</i> hanno collezionato un unico punto contro il CSKA Mosca (russi di nuovo in carreggiata).</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Sembrava perfetto. Due partite da giocare, scontri diretti a favore, e una semplice trasferta al Luzniki da affrontare.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Maledetto (più volte) 1-1 a Mosca, all'ultimo minuto. Berezutski sembra aver affondato le speranze di una Roma che, allora, già da qualche settimana, accusava qualche segno di cedimento fisico tra infortuni e minutaggio insostenibile.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">L'ultima gara, l'ultimo sprint verso un obiettivo che all'inizio sembrava troppo lontano, poi ad un passo, infine sbiadito. Il colpo grosso passava per Roma, per l'Olimpico: battere una big, davanti al proprio pubblico, in una sfida da dentro o fuori avrebbe dato ai capitolini una carica feroce e durevole.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Impresa ardua ma non titanica, se è vero che i <i>Citizens</i> hanno una vera colonna portante questa è senz'altro l'asse centrale Kompany, Touré, Aguero. Tre assenze nel giorno più importante.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Solo nella ripresa si è sbloccato il punteggio, ma non nel verso sperato. Pratica chiusa cinque minuti prima del triplice fischio dal gol del finale 0-2, successivo ad un perentorio stacco di testa del giovane Manolas che ha visto stampare le speranze del popolo giallorosso sul montante, dopo che Hart aveva graffiato il pallone in tuffo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Si consolida la prassi dell'ultimo periodo che vede un calcio italiano sempre più distante dalla concorrenza e dai fasti di un tempo. Se non altro dovrebbe essere più semplice rassegnarsi, assecondare la sbandata, e accettare di vedere la sola Juve portare in alto lo stendardo tricolore</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Tuttavia se rassegnarsi non è così facile è perché a questo punto qualcuno dovrebbe prendere in mano il volante e sterzare in direzione opposta, anche solo per vedere l'effetto che fa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Non sarà la Roma, almeno per quest'anno.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-22622728105866500812014-12-09T23:58:00.002+01:002014-12-10T10:33:34.861+01:00Otto nomi già nell'urna per gli ottavi, capolinea per le altre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdLgv701DXcFsYDe55AyPbN-l-PciXmxSOE09LfqVwugSkxo037DQ107Uos4UlUeCzl4rUiG3J5e4M9woilBXd0IKPBUV3UYt9YEER7se_kRR2hqK5nlYb4hizS7RDEW0RoF7Rxd2AEod6/s1600/Arda+Pogba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdLgv701DXcFsYDe55AyPbN-l-PciXmxSOE09LfqVwugSkxo037DQ107Uos4UlUeCzl4rUiG3J5e4M9woilBXd0IKPBUV3UYt9YEER7se_kRR2hqK5nlYb4hizS7RDEW0RoF7Rxd2AEod6/s1600/Arda+Pogba.jpg" height="425" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Volgono al termine i primi quattro gironi di Champions League, abbiamo i primi verdetti, le prime otto qualificate agli ottavi. In realtà alcune formazioni avevano già ipotecato il passaggio del turno negli episodi precedenti di questa stagione europea. Per altri il sogno di entrare tra le migliori sedici è svanito da diverse settimane, ma andiamo con ordine.</span><br />
<a name='more'></a><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /></span>
<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Un turno avaro di gol, o meglio, di grandi emozioni, come un ultima giornata lascerebbe sperare.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Numericamente le marcature ci sono, ma sono mal distribuite.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">4-0 del Real Madrid sul Ludogorets. <i>Blancos</i> già primi e bulgari con una sola possibilità di retrocedere in Europa League, ma il premio passava per una vittoria al Bernabeu. Non voglio sapere neanche come si prepara una sfida del genere.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non stupisce il possesso palla degli uomini di Ancelotti che hanno trotterellato come in una sfida di fine allenamento. Tra gli episodi più rilevanti del match si ricordano un gol fantasma di Bale; una traversa clamorosa di Arbeloa, clamorosa perché era Arbeloa; un altro gol fantasma, incredibile, ma sempre di Arbeloa; un gol dell'esordiente Medràn e la sosituzione "Kroos per Jesé" a mezz'ora dal termine che schiera il Madrid con il solo Illarramendi davanti alla difesa, poi Isco-Jesé-Bale-Ronaldo-Chicharito. Non possiamo escludere dal novero degli highlights il gol di Ronaldo, ma era scontato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Diverse reti anche in Galatasaray-Arsenal. Ovviamente una dei padroni di casa e quattro dei <i>Gunners</i>. Peccato sia stata una sfida tanto impari, perché il gol di Sneijder su punizione è stato davvero magnifico: un signor missile terra-aria insaccato sul palo del portiere. Purtroppo era l'1-3 e la partita era già chiusa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Poi ci sarebbe il 4-2 di Olympiacos-Malmoe. Vittoria che ha consegnato il terzo posto, e quindi i sedicesimi di Europa League, ai greci.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Esatto. Terzo posto. Perché, iniziando a trattare l'argomento con più serietà, la Juventus ha pareggiato contro l'Atletico Madrid, ed è bastato. Lo 0-0 riporta la <i>Vecchia Signora</i> agli ottavi di Champions, dopo la pessima figura della passata stagione. Una brutta partita francamente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I <i>Colchoneros</i> con il risultato iniziale andavano a nozze: primato, partita difensiva, indifferenza all'altro risultato del girone. Questo è tutto quel che vuole la squadra di Simeone che, quando deve dare alla partita i connotati di una gara di provincia dal gioco spezzettato, tatticamente bloccata, mantenendo il numero di gol più basso possibile, è forse una delle più forti in assoluto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ed ecco che matura un risultato a reti inviolate, con la Juve a mantenere il pallino del gioco; sempre in 22 in una metà campo; Pirlo tra i due centrali difensivi per disimpegnarsi con più facilità dalla marcatura di Mandzukic e lasciare il primo palleggio al capace destro di Bonucci.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non si può dire che i bianconeri non abbiano provato a sbloccare la gara, perché il primato era comunque ad un gol di distanza, ma non rischiare nulla era la linea guida.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Allegri assisterà al sorteggio sapendo che gli toccherà una prima classificata, potrebbe essere Bayern o Real, ma prendere il Monaco, ad esempio, quello sì che sarebbe un bel colpo di fortuna.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">È noto che, in una competizione come questa, può fare tutta la differenza del mondo un aiutino dalla Dea bendata, e non solo sul campo.</span><br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-7137758866759525152014-11-26T11:46:00.000+01:002015-12-10T09:29:00.787+01:00Quinto turno di Champions: Roma sprecona, follia Bayern.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkrOXhyphenhyphen3uWmJ8NJydv1aIN51pKms8a-QSATKCayqhSvjWN1j6HVbuvK3MtF-CGJSn8eFJmJf5HIJiZ8u-1jZyP5gybLW28FW7w4mewMcQ0qDBuSVbb-unjRc4c7M0KSpFtIN4XkrP5dcSf/s1600/Kun+Aguero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="497" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkrOXhyphenhyphen3uWmJ8NJydv1aIN51pKms8a-QSATKCayqhSvjWN1j6HVbuvK3MtF-CGJSn8eFJmJf5HIJiZ8u-1jZyP5gybLW28FW7w4mewMcQ0qDBuSVbb-unjRc4c7M0KSpFtIN4XkrP5dcSf/s1600/Kun+Aguero.jpg" width="640" /></a></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non si possono tirare i remi in barca prima del triplice fischio, potrebbe costar caro. Ancor peggio se lo fai prima del giro di boa, è quasi una mancanza di rispetto. Poi se hai la straordinaria abilità di fare centro ogni volta che ti avvicini bersaglio per gli avversari diventa dura. La situazione precipita se parti con il piede sbagliato e fai di tutto per perdere l'incontro. Dunque, bisogna sempre mettercela tutta, fino all'ultimo e, soprattutto, mai darsi per vinto.</span><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lo insegna, una volta di più, la quinta giornata di Champions. Un turno che poteva dire molto, e molto ha detto, solo che lo ha fatto molto diversamente da quanto suggerivano le premesse.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Delude ancora in campo internazionale la Roma di Garcia. Chiamata a fare punti sul difficile campo sintetico di Mosca, nel tetro scenario di un Luzniki a porte chiuse, beffata in un finale (1-1) dal sapore quanto mai amaro. Gli avversari difendono diversamente dall'andata, dove sbandarono ripetutamente sulle verticalizzazioni di Totti e le fiammate di Gervinho, ma difendono. E nient'altro. Ritmo lento, manovra compassata e spazi chiusi non aiutano l'attacco giallorosso, limitato al giro-palla.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le buone notizie arrivano solo dalla fascia destra, dove un indiavolato Florenzi, improvvisato terzino, mette in ansia la retroguardia avversaria con i suoi inserimenti. A Totti è indirizzata l'altra nota di merito, perché l'unico in grado di muovere la palla e la difesa rossoblù con la dovuta pericolosità. Costretto ad abbassarsi per innescare i compagni, il <i>Pupone</i> non può essere pericoloso sotto porta. Non a caso il gol del vantaggio lo firma su calcio da fermo poco prima di rientrare negli spogliatoi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Con la vittoria i punti sarebbero stati 7, e per il secondo posto sarebbe bastato un pari con il City. Invece i capitolini sono spariti dalla partita intorno al 60°, come se il vantaggio del capitano avesse avuto effetti anestetici sull'undici di Garcia. I padroni di casa, allora, sono usciti lentamente dalla loro tana e hanno iniziato a guadagnare terreno, fino ad assediare l'area di De Sanctis nei minuti finali. Il </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">gol di Berezutski è rocambolesco, certo, non è altro che un traversone che non ha subito deviazioni e quindi finito il porta. Dal mio punto di vista, però, è un autogol della Roma: incapace di amministrare realmente il vantaggio, incapace di vincere la partita come avrebbe potuto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'impressione è che la squadra sia in affanno in questa fase della stagione, con molti elementi che fanno fatica a reggere mentalmente e fisicamente per tutti i 90'. Ma questo è il prezzo della Champions.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Stavolta non ci sono buone notizie dagli altri campi per gli uomini di Garcia. Il Manchester City batte il Bayern in una partita semplicemente illogica. Il vantaggio dei padroni di casa è frutto di uno scellerato intervento di Benatia che stende Aguero in area, concede il tiro dal dischetto e lascia i suoi in 10. La partita si ribalta e i <i>Citizens</i> prendono le redini del gioco, fino a quel momento in mano ai bavaresi. Manco a dirlo, chiamato ad un'importante prova di maturità, il City bisognoso dei 3 punti, rimane in controllo per un quarto d'ora scarso. Gli uomini di Guardiola si assestano, si affacciano in avanti, e pareggiano con una geniale punizione rasoterra di Xabi Alonso al 40°.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Inspiegabilmente i padroni di casa non sono riescono a riprendere il pallino del gioco neanche in superiorità numerica, e la tenuta psicologica traballa: pochi attimi prima di andare negli spogliatoi è Lewandowski ad anticipare tutta la difesa avversaria sul cross di Boateng. Girata sporca, forse di spalla, e risultato sull'1-2. Indecente prova di "immaturità".</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Penalizzati dall'inferiorità numerica, i bavaresi, non possono amministrare come sanno e, lentamente, <i>El Kun</i> e compagni si rendono pericolosi dalle parti di Neuer.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Se nel primo tempo era stato il Man City a darsi la zappa sui piedi, nel finale è il Bayern a regalare due gol agli avversari. Due palle perse in pochi minuti, un retropassaggio di Xabi e un'oscenità a cui non saprei dare nome di Boateng, spianano la strada al fulmineo Aguero: trafigge altre due volte il portiere tedesco e regala la vittoria ai suoi con un <i>hat-trick</i> non adatto ai deboli di cuore.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ora ci sono tre squadre con 5 punti e la Roma giocherà il match decisivo davanti al proprio pubblico contro il gli inglesi. I russi se la vedranno con il Bayern ma non sono esclusi clamorosi colpi di scena. L'incertezza regna sovrana in questo girone, non azzardo previsioni.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Meriterebbe molto più spazio di quanto gliene concedo Leo Messi. 74 gol in Champions, sembra uno scherzo. Staccato abbondantemente un'icona di questa competizione come Raul. Sfida lanciata a Ronaldo che dista 4 lunghezze, ma potrebbero essere un paio di partite data la frequenza con cui vanno in gol. Forse l'APOEL non è l'avversario più probante, ma dopo la tripletta di sabato ne arriva una seconda (consecutiva) nel larghissimo 0-4 in terra cipriota.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Piccola considerazione: l'altra rete l'ha segnata Suarez, ed è la prima in <i>blaugrana</i>. Se si è sbloccato definitivamente anche l'ex Liverpool il Barça può diventare una macchina da gol inarrestabile.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Resta in cima al girone il PSG che risponde ai catalani con la "strana coppia" Ibra-Cavani: Ajax al tappeto. I lancieri restano i logici favoriti per la <i>retrocessione</i> in Europa League. I parigini, invece, hanno due risultati utili su tre contro il Barcellona, ma si giocherà al Camp Nou. Il fattore campo può essere decisivo, a mio parere la squadra di Luis Enrique è favorita per il primo posto nel girone.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il Chelsea rifila una sorprendente cinquina allo Schalke 04. Sorprendente perché i tedeschi sembravano avere il materiale umano adatto per arginare i <i>blues</i>, soprattutto davanti al proprio pubblico. Invece la sfida tra prima e seconda del gruppo non ha avuto storia fin dall'inizio: inzuccata vincente di Terry già dopo 90 secondi e partita sempre nelle mani degli uomini di Mourinho. Impotente la squadra di Gelsenkirchen ha assistito alle sfuriate offensive di Hazard e soci fino alla <i>manita</i> finale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Special One</i> avanti con il primato e Di Matteo scavalcato dallo Sporting.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I portoghesi hanno superato il Maribor in una sfida interrotta per diversi minuti a causa di un guasto nell'impianto di illuminazione. Ora sono secondi con due lunghezze di vantaggio sulla squadra tedesca, ma il calendario ci porta verso Chelsea - Sporting e Maribor - Schalke. Per questi ultimi l'avversario sarà sicuramente meno ostico, ma c'è una sola combinazione di risultati che può portarli agli ottavi. Difficile darli realmente per favoriti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Prima sorprendente vittoria per l'Athletic Bilbao, in trasferta sul campo di Leopoli, contro lo Shaktar. Dopo aver fatto scintille contro il timido Bate Borisov il team di Lucescu si adagia e perde una clamorosa occasione per giocarsi il primo posto. I baschi, dal canto loro, hanno un punto di vantaggio sul Bate (sconfitti 0-3 dal Porto) prima dello scontro diretto valido per l'Europa League. Gli uomini di Valverde giocheranno l'ultima partita in questa Champions nel nuovo San Mames, contro i bielorussi, sapendo che anche un pari può bastare. L'esito sembra scontato...</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-15345557544982863722014-11-14T19:15:00.002+01:002014-11-15T11:17:31.352+01:00Zoom sulla Croazia prossimo avversario dell'Italia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTU60GReObXUgH2sIkHKuz2PaQ_6XYG6WbJ7LxpWGcSrR6VUjptdYk4h3VAbj_rYK7c6w6UQXFxF2kqOz2po3fK_fvrKUg-MhE9jRgXBx1PcX9MA1firjKVxwfDJ2YRcCQSFqPQaaA37Yb/s1600/modric+rakitic.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTU60GReObXUgH2sIkHKuz2PaQ_6XYG6WbJ7LxpWGcSrR6VUjptdYk4h3VAbj_rYK7c6w6UQXFxF2kqOz2po3fK_fvrKUg-MhE9jRgXBx1PcX9MA1firjKVxwfDJ2YRcCQSFqPQaaA37Yb/s1600/modric+rakitic.jpg" height="200" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Domenica sera, a San Siro, torna in campo la Nazionale Italiana. Molto è stato detto negli ultimi giorni, anch'io mi sono espresso su temi ormai divenuti caldi (in <a href="http://www.liberopensiero.eu/2014/11/13/nazionale-analisi-scelte-conte/" target="_blank">quest'articolo</a>). In questa sede, però, desidero guardare nell'altra metà del campo, cambiando punto di vista, per analizzare l'avversario degli azzurri.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La Croazia. Una nazionale storicamente carica di talento ed inventiva, sempre ostica da affrontare, spesso ruvida e concreta, quasi mai fumosa. Negli ultimi incontri con l'Italia, per di più, la formazione balcanica ha uno <i>score</i> eccezionale. Andando a ritroso nel tempo ricordo l'1-1 nella seconda partita dell'Europeo 2012; una vittoria croata per 0-2 nell'era Donadoni e una seconda affermazione per 1-2 alla seconda giornata del Mondiale nippo-coreano del 2002.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ovviamente la delicatezza della sfida di Milano è massima: considerati i due posti a disposizione per Euro2016, ottenere 12 punti nelle prime 4 giornate equivale ad un bel passo verso la qualificazione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La stessa Croazia guida il gruppo con 9 punti (come l'Italia); porta imbattuta e 9 reti all'attivo. Avere anche un minimo vantaggio negli scontri diretti non sarebbe male.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per oggi basta sciorinare dati e iniziamo a vedere chi, e in che modo sta facendo della Croazia una formazione temibile.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il tecnico Kovac, dopo un anonimo Mondiale brasiliano, concluso già dopo 3 partite senza colpo ferire, ha mantenuto stabile lo "zoccolo duro" della squadra facendo leva sulla straordinaria qualità del centrocampo. Nelle ultime uscite la Croazia ha cambiato più volte sistema di gioco, ma ha sempre schierato un centrocampo di palleggiatori con caratteristiche prevalentemente di impostazione. Gli unici due inamovibili, inevitabilmente, sono Modric e Rakitic. Quest'ultimo spesso viene utilizzato come interno o come volante davanti alla difesa, quindi sempre una decina di metri più basso rispetto alla sua posizione ideale. Al loro fianco si sono alternati l'interista Kovacic, sballottolato qui e lì tra fascia, trequarti e mezz'ala senza quasi mai risultare realmente decisivo. Ancora meno si è visto il talentino del Barcellona B Alen Halilovic. Il tempo per maturare c'è tutto, non bisogna forzarlo, ma per ora non riesce a guidare la manovra come il suo talento suggerisce.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Più facile vedere Brozovic schierato come "10" tattico (per dare più spazio anche a Modric e Rakitic) o come mezz'ala. Imprescindibile, in una partita importante, Ivan Perisic: l'esterno del Wolsfburg non a caso è uno degli oggetti del desiderio di mercato per molti club.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ad ogni modo, una formazione che ruota attorno a Modric e Rakitic e alla loro abilità di essere pericolosi anche occupando vaste aree del campo, avrebbe bisogno di un mediano ruvido, un mediano da "compitino" che offra protezione alla difesa e faccia il minimo indispensabile quando si tratta di dare il "via" all'azione. L'unico che potrebbe ricoprire questa posizione, dopo il ritiro dalla nazionale di Vukojevic (perfetto ad Euro2012), è Badelj, ma nei primi mesi alla Fiorentina è per lo più un ectoplasma, motivo per cui sta perdendo il posto in nazionale.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCJS-7kxBJbrEt4KOtv-usMC5lV4OVzTyaiaAUUdVwCFgEPyw5zuHflJ3H3HslH7ghY21JuoRxRcsbwwE-ViFuXYhB3GVLZZjZ5vdLErQuYJ0JO47rL6TH7S_DaXf81DgHlbvsWkHhigA6/s1600/Mandzukic.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCJS-7kxBJbrEt4KOtv-usMC5lV4OVzTyaiaAUUdVwCFgEPyw5zuHflJ3H3HslH7ghY21JuoRxRcsbwwE-ViFuXYhB3GVLZZjZ5vdLErQuYJ0JO47rL6TH7S_DaXf81DgHlbvsWkHhigA6/s1600/Mandzukic.jpeg" height="320" width="212" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Mario Mandzukic,<br />il pericolo n°1 per la difesa italiana</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Mario Mandzukic rimane il principale riferimento offensivo. Con la sua presenza e la mole di gioco prodotta può essere un fattore decisivo per questa formazione. Talvolta può far fatica a gestire il reparto contro un avversario chiuso negli ultimi 30 metri: se la priorità è muovere la difesa, il "9" dell'Atletico Madrid, non è proprio il più indicato. Per questo è possibile che al suo fianco giochi uno tra Olic (l'ex Bayern può disimpegnarsi come esterno di centrocampo in fase difensiva) o l'astro nascente Kramaric.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Con un 4-3-3 (modulo migliore per sfruttare i perni di centrocampo) l'attaccante dei <i>Colchoneros</i> sarebbe l'unico riferimento centrale ma, con Olic e Perisic da esterni, la formazione avrebbe sicuramente molta copertura negli ultimi 40 metri; inoltre lo stesso Olic potrebbe rimanere più alto, al fianco della punta, in caso di necessità.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La difesa è il reparto che varia meno. La linea Pranjic-Lovren-Corluka-Srna è abbondantemente collaudata, garantisce solidità e qualità in fase di impostazione. Milic o, in alternativa, il terzino del Sassuolo,Vrsaljko, potrebbe prendere il posto di Pranjic nel ruolo di terzino sinistro, ma l'esterno del Panathinaikos è sicuramente il più affidabile nel complesso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In due delle tre partite del gruppo, però, Lovren è rimasto a casa per motivi fisici, Vida, il centrale della Dinamo Kiev, ha preso il suo posto davanti al portiere del Monaco Subasic.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sarà sicuramente una partita difficile per l'Italia, i croati non si arrenderanno prima del 90°, sono in ottima forma e rischiano di avere anche il pallino del gioco in mano se De Rossi e colleghi non avranno il giusto impatto sulla gara.</span><br />
<br />
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-3534017692983757522014-11-06T00:46:00.003+01:002014-11-06T13:03:22.015+01:00Cinque squadre già agli ottavi. Delusione Chelsea e Man City, Messi nella storia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjeOJwXE2IXbT3PW7AL-9Dp0jw_X4YmfuRHQhHSpn55KK2K6Tvu3LHGEMb_hNBrQXorwpzz1fJFv37cEdH2zo2B6ffzjqwWg1ZWh7sRV5_ZTwQM_UVDa5BKe2VZSDseSBitsKHVp8Dttsb/s1600/Bayern+Roma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjeOJwXE2IXbT3PW7AL-9Dp0jw_X4YmfuRHQhHSpn55KK2K6Tvu3LHGEMb_hNBrQXorwpzz1fJFv37cEdH2zo2B6ffzjqwWg1ZWh7sRV5_ZTwQM_UVDa5BKe2VZSDseSBitsKHVp8Dttsb/s1600/Bayern+Roma.jpg" height="418" width="640" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Aumenta il numero delle squadre qualificate con due giornate d'anticipo agli ottavi di finale di Champions League. A Real Madrid e Borussia Dortmund si aggiungono Bayern Monaco, Barcellona e Paris Saint-Germain.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Le cinque massime espressioni del calcio mondiale, alle quali possono essere affiancate solo Chelsea e Atletico Madrid, hanno svolto il loro dovere senza troppi affanni: è sconcertante il divario che c'è tra loro e le altre formazioni.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Che le grandi, anzi le grandissime, facciano il vuoto dietro ce lo dimostra ancora una volta la Champions League, forse metro di misura piuttosto abusato, ma sicuramente affidabile.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La Roma ha perso ancora contro il Bayern, non sarà il tremendo 1-7 dell'andata, ma questo 2-0 targato Ribery - Gotze ha messo in mostra, ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, la superiorità dei campioni di Germania.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Se il passivo è meno amaro rispetto a quindici giorni fa lo dobbiamo a qualche accorgimento tattico di Garcia che ha cercato di difendere con due linee da quattro molto vicine, come insegna il Cholo Simeone, come fa Ancelotti nelle serate importanti. Questo miglioramento in fase difensiva, però, ha negato ai giallorossi ogni velleità di costruire una trama di gioco apprezzabile o anche solo decente. Una gara che in buona sostanza ha visto la Roma impegnata a non subire una seconda imbarcata, e il Bayern al piccolo trotto nell'intento di portare a casa altri 3 punti e la già citata qualificazione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In realtà per la <i>Lupa</i> arrivano ottime notizie da Manchester, dove il City si è fatto sorprendere dal CSKA (1-2). Oltre al danno la beffa: Yaya Toure e Fernandinho, espulsi, salteranno la sfida con il Bayern. Buone notizie perché i <i>Citizens</i> rimangono 2 punti dietro i giallorossi, ma ora la lotta al secondo posto vede partecipe anche la squadra russa, prossima avversaria di Totti e compagni sul terreno sintetico del Luzniki. La Roma ha bisogno di 4 punti nelle prossime due partite, altrimenti tocca sperare negli altri risultati.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Duole dirlo ma un'altra pessima notizia per il calcio italiano viene, anche se indirettamente, da Bilbao. L'Athletic ha perso ancora ed è ufficialmente fuori dai giochi per gli ottavi. Stavolta è il Porto a festeggiare ai danni dei baschi grazie a J. Martinez e Brahimi (0-2). Ennesima prestazione incolore e priva di carattere degli uomini di Valverde, gli stessi che una decina di settimane fa eliminavano il Napoli ai preliminari. Di certo un'equazione così diretta (Athletic batte Napoli + Athletic fuori ai gironi = il Napoli sarebbe andato fuori ai gironi) nel calcio non può esistere, ma almeno possiamo avere un'idea di quali fossero le condizioni dei partenopei a metà agosto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nello stesso girone lo Shaktar ha rifilato un'altra goleada al Bate Borisov, stavolta "solo" un 5-0 che sommato al risultato dell'andata fa 12-0 nella doppia sfida. Numeri abbastanza imbarazzanti per i bielorussi, soprattutto considerando che l'avversario non è proprio il top di gamma. Ne ha approfittato Luiz Adriano che grazie ad un'altra marcatura multipla sale a quota 9 reti in 4 partite.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Parlando di marcatori è impossibile non nominare Leo Messi, "stranamente" in gol in una serata di Champions. La <i>Pulce</i> del Barça, con una doppietta, ha raggiunto Raul a quota 71 nella classifica <i>all-time </i>della competizione, staccando CR7 fermo a 70. Come dichiarato dallo stesso Messi con poca, pochissima credibilità, l'importante era che i suoi gol servissero al Barcellona per conquistare i 3 punti sul campo dell'Ajax. Così è stato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Una vittoria che permette ai <i>blaugrana</i> di rimanere ad una lunghezza dal PSG. I parigini hanno superato l'APOEL con il minimo sforzo: 1-0 con gol di Cavani e sfida per il primato da rimandare di ben due giornate, quando sarà Barcellona - PSG.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Delude il Chelsea: fermato sull'1-1 dal Maribor. Sloveni in vantaggio con uno straordinario gol di Ibraimi. Pareggio Blues con Matic e, nel finale, rigore fallito malamente da Hazard: i 3 punti valevano la qualificazione, ma ora la situazione è parecchio complessa. Forse il girone più combattuto, a 180' dal termine, è proprio questo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La squadra di Mourinho, con 8 punti, non può dormire sonni tranquilli. La prossima sfida è a Gelsenkirchen, in casa dello Schalke 04 (secondo con 5 punti), e non sarà una passeggiata visto che in palio c'è il primo posto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dal canto suo la squadra di Di Matteo, sconfitta 4-2 dallo Sporting, non può permettersi di fallire perché i portoghesi ora hanno 4 punti, uno in più del Maribor.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tecnicamente chiunque può arrivare primo o non passare il turno. Sarà battaglia fino all'ultimo minuto in questo girone. Azzardare una previsione sull'accesso agli ottavi è quasi impossibile, aspettiamo il verdetto del campo. </span><br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-20750366396910408172014-11-05T09:08:00.000+01:002014-11-05T09:16:12.483+01:00Juve: che sofferenza, Real e Borussia avanti, beffa Arsenal<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit5CN0MFi5y8MVL3KqtxM9k72Px2vFWqGDEf7t4PtLphI9W2k6XQT-L9gssnoXVrAPHR7z6efjo7m31JN_WKykfpUXCDhi6Op0p1DVZ03-_8UuNWvSYZ3s-Z7QmKiiKLdogkODqq7c-E0L/s1600/Mitrovic+Aleksandar+Anderlecht.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit5CN0MFi5y8MVL3KqtxM9k72Px2vFWqGDEf7t4PtLphI9W2k6XQT-L9gssnoXVrAPHR7z6efjo7m31JN_WKykfpUXCDhi6Op0p1DVZ03-_8UuNWvSYZ3s-Z7QmKiiKLdogkODqq7c-E0L/s1600/Mitrovic+Aleksandar+Anderlecht.jpg" height="418" width="640" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dopo quattro giornate i gironi di Champions hanno già dato i primi verdetti sul passaggio del turno, ma tra le squadre ancora in corsa non può spegnersi la fame e l'ambizione di andare avanti: il cessate il fuoco è ancora lontano e le prossime due giornate avranno molto da raccontare.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Riflettori accesi sul Gruppo A e la Juventus, vincente e fortunata sotto la pioggia dello Juventus Stadium. Gli uomini di Allegri si sono ritrovati in svantaggio intorno all'ora di gioco sul gol di N'Dinga, dopo che la punizione di Pirlo e il pari su calcio d'angolo di Botìa (<i>cantera</i> Barcellona) avevano illuminato la prima frazione. Poi succede tutto in 5 minuti: dopo il vantaggio ospite, con la classifica che già condannava i <i>bianconeri</i> (allora distante 6 lunghezze dai greci e dall'Atletico), sul traversone tagliato dello stesso Pirlo, è arrivata la deviazione vincente di Llorente (subentrato a Morata); poi il gol di Pogba, abile a sfruttare un rimpallo prima di freddare Roberto dal limite. Nel finale ci sarebbe stata anche l'occasione per andare 4-2 e superare l'Olympiacos negli scontri diretti, ma la mano di Roberto e il palo hanno negato a Vidal la gioia dal dischetto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nello stesso raggruppamento l'Atletico Madrid hanno espugnato il campo del Malmoe vincendo 0-2 con una rete per tempo: prima Koke con un pregevole colpo di tacco ha messo in porta il cross di Juanfran; poi Raul Garcia ha risolto alla sua maniera dopo un'altra discesa del terzino scuola Real Madrid. L'ex Torino Alessio Cerci è rimasto in panchina per tutti i 90'.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Così la squadra di Simeone guida il girone e si appresta ad ospitare l'Olympiacos sperando di qualificarsi con un turno d'anticipo; magari aprendo la strada alla <i>Vecchia</i> <i>Signora</i> che andrà trasferta in terra svedese. Una sfida ostica, sia perché il Malmoe ha dimostrato di avere un discreto potenziale in casa, sia perché la Juve non vince una trasferta di Champions dalla gara del Celtic Park nel 2013. In ogni caso i bianconeri dovranno fare punti anche nella difficile partita finale contro l'Atletico, altrimenti il passaggio del turno è impensabile.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Situazione differente nel gruppo del Real Madrid, dove la squadra di Ancelotti ha già ipotecato gli ottavi e, con ogni probabilità, anche il primato (dovrebbe andare sotto negli scontri diretti con il Basilea dopo il 5-1 dell'andata). Primo posto agguantato grazie ad un sofferto 1-0 casalingo ai danni del Liverpool. I <i>Reds</i> sono scesi in campo con una formazione rimaneggiata, priva di Gerrard, Sterling, Coutinho, Sturridge e Balotelli, ma sono riusciti a tenere la singola rete di svantaggio nonostante il primo tempo feroce degli avversari. Nella ripresa, con i ritmi in calo e l'ingresso dei primi tre del gruppetto sopra citato, la squadra di Brendan Rodgers si è affacciata dalle parti di Casillas, senza tuttavia trovare il pari.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Se i giochi sono praticamente fatti per i <i>Blancos</i>, la situazione è critica per i <i>Reds</i>. Solo 3 punti nelle prime quattro partite, come il Ludogorets, e tre in meno del Basilea che per la cronaca ha schiantato i bulgari 4-0. Ora ad attendere Gerrard e compagni c'è la trasferta in Bulgaria (da non sottovalutare, anche il Madrid ha faticato), e infine la sesta gara in casa contro gli svizzeri. Quest'ultima sarà fondamentale e giocarla ad Anfield è un buon vantaggio. Tutto è possibile in questa lotta al secondo posto, ma non sono permessi passi falsi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Rocambolesco pari dell'Arsenal tra le mura amiche dell'Emirates: si fa rimontare tre reti (Arteta, Sanchez, Oxlade-Chamberlain) dall'Anderlecht in mezz'ora (due gol di Vanden Borre e Mitrovic) nel più classico dei suicidi sportivi.</span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Altra prova di immaturità per la squadra di Wenger che aveva già chiuso la pratica ed è riuscita ugualmente a farsi beffare. Per l'occasione mi limito a citare un articolo di un giornale inglese che nell'immediato post-partita recita: "</span><i><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">After this, imagine what the big boys of European football are going to do to Arsenal if they make it to the next phase of the Champions League. They will chew them up and spit them out. [...] But this is Arsenal, remember</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">.</span></i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">" Ai lettori l'arduo compito di tradurre.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ne approfitta Ciro Immobile, che vince lo scontro tutto italiano con Prandelli, nel 4-1 di Borussia Dortmund - Galatasaray dove il napoletano segna e causa un'autorete. Il girone è già definito: i tedeschi guidano con 12 punti e l'Arsenal segue con 7. Entrambe dovrebbero essere già passate, a meno di clamorose rimonte dell'Anderlecht, ma per ora è fermo a 2 punti e verosimilmente non andrà oltre.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Più combattuta la lotta al terzo posto: la squadra belga da questo punto di vista è già un punto avanti al <i>Gala</i> di Prandelli. Per i turchi la prossima partita sarà decisiva (a Bruxelles), ma le speranze sono minime.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Infine lascio il girone più combattuto. Bayer Leverkusen, Zenit, Benfica e Monaco con buona probabilità resteranno aggrappate alla qualificazione fino all'ultimo minuto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per il momento le <i>Aspirine</i> sono in testa e consolidano la vittoria a San Pietroburgo nel segno del Sud-Coreano Son Heung-Min: un gol su eccezionale schema da calcio piazzato e una fuga in contropiede rendono vano l'assalto della squadra di Villas-Boas, che va in gol solo nel finale con Rondon, inspiegabilmente partito dalla panchina. 9 punti e primato in vista per i tedeschi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il Benfica, invece, risolve nel finale la pratica Monaco con una rete del promettente brasiliano classe '94 Talisca. La squadra del Principato rimane in seconda posizione con 5 punti, ma è fortemente insidiata da Zenit e Benfica che seguono a quota 4.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nel prossimo turno queste ultime due si affronteranno, ancora in Russia, in una sfida che rischia di lasciare a mani vuote la perdente. Poco dopo il Bayer avrà la possibilità di allungare decisivamente la classifica in casa. Se dovesse farlo, oltre a vincere il girone, lascerà aperta una lotta per il secondo posto a prova d'infarto.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-56171802051672285162014-10-29T09:37:00.000+01:002014-11-15T11:14:38.392+01:00Alla ricerca de La Undecima<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj10P9G9p5iG_vu6QHyFr776Yy_BMjSpnHw13EwSTaPesYF4bEmkuw3TmRocCwEWjPpnGVt0VWrc5LbXPABtU7Z5HCYasZx9EvLnmwSxqs9BD0P-BqCB2oqrC3HxEgI75gTL8sKhZO3-eC9/s1600/Real+Madrid+esultanza+.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj10P9G9p5iG_vu6QHyFr776Yy_BMjSpnHw13EwSTaPesYF4bEmkuw3TmRocCwEWjPpnGVt0VWrc5LbXPABtU7Z5HCYasZx9EvLnmwSxqs9BD0P-BqCB2oqrC3HxEgI75gTL8sKhZO3-eC9/s1600/Real+Madrid+esultanza+.jpg" height="360" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La vittoria nel </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Clasico</i></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"> di sabato scorso rafforza una volta di più lo spogliatoio, l'ambiente e il madridismo tutto. A Madrid si respira un'aria molto più fine e leggera dopo la finale di Champions del 24 maggio scorso, e questo non può che giovare alla squadra. Il Real però è una di quelle squadre che deve sempre superare se stessa e non può fermarsi. Per questo motivo tra gli obiettivi stagionali non può mancare la ricerca del l'undicesima Champions League.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Fino a poche settimane fa si parlava delle palesi difficoltà cui Ancelotti andava incontro con le avventate cessioni di Di Maria e Xabi Alonso dell'ultimo mercato: due uomini-cardine del progetto di <i>merengue</i>, ceduti e rimpiazzati da James Rodriguez e Kroos. Non gli ultimi sprovveduti, ma comunque diversi, per caratteristiche e attitudini, ai protagonisti della campagna precedente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Le voci hanno trovato ragione con le prime giornate di Liga, dove i <i>Blancos</i> hanno ottenuto solo una vittoria nelle prime tre. Una piccola giustificazione, il tecnico di Reggiolo, l'aveva trovata nei ripetuti impegni di Supercoppa (europea e spagnola) che hanno congestionato il mese di agosto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Così, tra risultati insoddisfacenti e un gioco poco appetibile, le critiche hanno subissato i campioni d'Europa fino ad ipotizzare l'esonero di mister Carlo Ancelotti. Pura follia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">E' bastato qualche piccolo accorgimento tattico, risistemare un minimo la difesa e trovare i giusti ritmi in fase offensiva per capovolgere le considerazioni dei media e del pubblico. Inanellate nove vittorie consecutive, condite da una difesa arcigna e con l'ausilio dell'insesauribile Cristiano Ronaldo. Costantemente in gol dalla terza giornata, il fenomeno di Madeira, ha trascinato i suoi compagni alla riscossa. Oggi il suo score dice: 16 reti nelle prime 9 (ma solo otto giocate) di campionato e 4 nelle prime tre uscite di Champions League. Numeri imbarazzanti che vanno al di là di ogni logica ed immaginazione. Ma CR7 non si commenta. Lo si osserva con muta ammirazione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il Real Madrid, però, non è solo Ronaldo. Nelle ultime due sfide, con Liverpool e Barcellona, si è affermato il centrocampo con James, Modric, Kroos e Isco: scavalcata ogni logica o formalità che porterebbe ad affiancare ad un mediano di "fosforo" uno che "porta l'acqua". A Madrid invece tutti hanno del lavoro sporco da svolgere. Ancelotti lo dichiarò apertamente con una dichiarazione nell'estate 2013, forse passata inosservata, in cui disse che se si vuole giocare un calcio propositivo e spettacolare senza perdere equilibrio e compattezza è necessario che anche i giocatori di qualità rientrino per dare una mano in difesa. Detto-fatto, ad un anno di distanza, possiamo notare un centrocampo composto da centrocampisti di grande fantasia, che mai ci saremmo aspettati potessero dare un simile aiuto alla terza linea. Ma non è un inedito.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4oB6rJZUYrAvO_JJof1dudbQZew9XEi9sZuZPLPmQeirwQKLTnibDv7kTbrx6nduPqJxms6lXZiVhHsMt67oNllms-rCo7x1-u39xaUN3XzPxHU46gyzUee7qHsWxy4vaTNt5zg3YG_1_/s1600/Real+Madrid+4-4-2.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4oB6rJZUYrAvO_JJof1dudbQZew9XEi9sZuZPLPmQeirwQKLTnibDv7kTbrx6nduPqJxms6lXZiVhHsMt67oNllms-rCo7x1-u39xaUN3XzPxHU46gyzUee7qHsWxy4vaTNt5zg3YG_1_/s1600/Real+Madrid+4-4-2.png" height="332" width="640" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il 4-4-2 permette di chiudere gli spazi e coprire il campo in ampiezza. Poi la diligenza tattica di Isco e James, e i contropiede che si scatenano ad ogni palla rubata rendono il Madrid devastante.</span></td></tr>
</tbody></table>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Infatti un centrocampo a 4, da un punto di vista numerico, si era già visto nel finale della scorsa stagione: in finale di Copa del Rey il quartetto era Di Maria-Modric-Xabi-Isco, con Bale in attacco; in semifinale contro il Bayern abbiamo rivisto la stessa linea all'andata, e il gallese al posto di Isco al ritorno.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nulla di nuovo apparentemente. Non proprio. L'assenza di Xabi e di un giocatore come <i>El Fideo</i> si sentono parecchio in fase difensiva. Toni Kroos ancora non ha lo stesso posizionamento e la stessa caratura difensiva del basco, questo il Real l'ha pagato a caro prezzo nelle sconfitte; un po' meno nelle ultime uscite. James, invece sta mettendo in campo diligenza tattica e dedizione al lavoro assolutamente inattese.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Inoltre, e forse è la chiave di tutto, per la prima volta si è visto un Isco in versione "Super" in entrambe le fasi. L'ex Malaga fino all'anno scorso non aveva né questa propensione al ripiegamento difensivo, né la costanza e la presenza nel palleggio madridista che dimostra oggi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A fronte di queste valutazioni c'è chi parla di "caso Bale" perché <i>Mister 100 milioni</i> rischia il posto o rischia di rovinare l'equilibrio della squadra. Personalmente ancora non riesco a capacitarmi di come avere un uomo in più, di quella caratura, possa diventare un problema. Anzi, non sarei sorpreso di vederlo qualche volta partire dalla panchina, in funzione di dodicesimo uomo (oggi ufficialmente sarebbe proprio Isco il dodicesimo) per scompaginare i piani delle difese avversarie in quei momenti della gara in cui le maglie si allargano un po'.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ad ogni modo, se è vero che oggi il Madrid sembra una macchina perfetta, in grado di affrontare qualsiasi avversario e di schiantarlo senza troppe difficoltà, bisogna sempre considerare i possibili scenari futuri.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La scorsa stagione, esattamente di questi tempi, i <i>Blancos</i> uscivano sconfitti dal primo <i>Clasico</i> stagionale ed erano alla ricerca delle giuste misure e di una ricetta per sfruttare a pieno regime tutto il potenziale della rosa: basti ricordare che Bale ha iniziato a carburare solo a metà novembre e Di Maria tra novembre e gennaio era praticamente avulso da qualsiasi meccanismo di squadra.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Fu il rientro del saggio Xabi Alonso a sistemare parzialmente le cose. Poi con l'inizio del 2014 Ancelotti trovò il coraggio di riproporre il 4-3-3 con Di Maria mezzala e da lì tutto andò straordinariamente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tornando alla stagione in corso, e tornando a quanto detto nelle prime righe di quest'articolo, oggi a Madrid si gioca con i nervi più distesi e con maggior serenità, ma non è detto che questo duri necessariamente fino a fine stagione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I momenti difficili sono sempre dietro l'angolo. Se i <i>Galacticos</i> dovessero avere la forza (soprattutto mentale) per respingere le avversità e le pressioni provenienti dall'esterno nulla potrà fermarli.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Se la squadra dovesse continuare a collaborare con il tecnico, ed ogni giocatore con il resto dello spogliatotoio, allora l'undicesima Champions League sarà ampiamente alla portata.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-20461420567403182042014-10-23T00:41:00.003+02:002014-10-24T23:10:21.326+02:00Atletico, Borussia e Real vanno spediti, cade ancora la Juventus<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW-DvhqWKgTzpCt9YO037Rd0MVkVsg0SmZjIOMUBGu684tEk6okEAa_0BphEBEUHgtWTjAaakgGCcMd5dlUC7pCjYRtcWRPOKubwuY25xuxy_5BHh8EeBt27wRjljhfofx9luUMSRpNheN/s1600/Kroos+Sterling.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW-DvhqWKgTzpCt9YO037Rd0MVkVsg0SmZjIOMUBGu684tEk6okEAa_0BphEBEUHgtWTjAaakgGCcMd5dlUC7pCjYRtcWRPOKubwuY25xuxy_5BHh8EeBt27wRjljhfofx9luUMSRpNheN/s1600/Kroos+Sterling.jpg" height="432" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Succede di tutto nel mercoledì del terzo turno di Champions League: goleade, giocate sensazionali, espulsioni e tonfi inattesi. Da sottolineare, in particolare, come le grandi formazioni rimangano sostanzialmente distaccate dalle altre, confermando il trend della passata stagione (<a href="http://ilpopolodelpallone.blogspot.it/2014/03/la-polarizzazione-del-calcio-europeo.html" target="_blank">per maggiori informazioni leggere quest'articolo</a>). </span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">E' il caso del Liverpool che, dopo una stagione di crescita vissuta nelle zone alte della Premier League (e dopo la perdita di Suarez), riesce a giocare alla pari con il Real Madrid una mezz'ora scarsa. Classico avvio sprint per i <i>Reds</i> che hanno provato a sorprendere il team di Ancelotti con attacchi veloci e movimentati, senza mai riuscire a cavare un ragno dal buco.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Come detto i <i>Blancos</i> non possono tenere le redini dall'inizio. Si limitano, così, ad attacchi poco costruiti, ma inventati dal fantasioso quartetto di seconda linea James-Modric-Kroos-Isco, con la gentile collaborazione di Benzema, Ronaldo e il trottolino Marcelo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Questo copione va avanti fino al gol di Ronaldo, al 23', poi il ritmo si abbassa e salgono in cattedra i mediani in maglia bianca per amministrare il gioco e mandare in porta i compagni: tra la mezz'ora e il 40' Benzema firma la sua doppietta.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sotto di tre reti all'intervallo, con un Balotelli incupito oltre ogni limite (sostituito al 45'), gli uomini di Rodgers non possono che alzare bandiera bianca.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per fortuna dei <i>Reds</i> il Basilea, complice l'espulsione di Serey Die al quarto d'ora, viene beffato dal Ludogorets negli ultimi scampoli di partita (straordinaria conclusione di Minev).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Le <i>Merengues</i> scappano già al termine del girone d'andata volando a quota 9 punti. Il Liverpool si trova invischiato in una battaglia che non si aspettava per il secondo posto con le altre due. Per ora tutti a 3 punti. Gerrard e compagni staranno rimpiangendo la sconfitta con il Basilea.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Cade ancora la Juventus, stavolta sul campo insidioso dell'Olympiacos. Quinta sconfitta nelle ultime sei trasferte di Champions e atteggiamento da rivedere assolutamente. La prestazione <i>monstre</i> di Roberto, portiere dei greci, non può essere una scusante per i bianconeri che, al netto delle occasioni create, hanno concesso un paio di contropiede sanguinosi ai padroni di casa. La punizione è stata inferta da Kasami, vecchia conoscenza del calcio italiano, poco apprezzato ai tempi del Palermo, su una palla persa da Pirlo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Intanto, nel gruppo A, l'Atletico Madrid ha strapazzato il Malmoe con un pesante 5-0 in cui trova il primo gol con i <i>Colchoneros</i> anche l'ex Torino Alessio Cerci: finalmente una buona notizia per il calcio italiano.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ora il girone si complica per i bianconeri, ma non muoiono le speranze perché ci sono ancora due sfide da giocare allo Juventus Stadium e una trasferta insidiosa, ma non impossibile, con il Malmoe.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tre punti di ritardo non sono pochi, certamente sono recuperabili. Ora però bisogna iniziare a vincere.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Goleada anche per il Borussia di Klopp. Nonostante la permanenza in panchina di Ciro Immobile i gialloneri hanno calato il poker in casa del Galatasaray di Prandelli. Ancora imbarazzante la difesa dei turchi dopo la pessima uscita all'Emirates Stadium. Più di qualche tassello da registrare per l'ex CT che sembra ormai condannato alla "<i>retrocessione</i>" in Europa League, Anderlecht permettendo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La squadra belga, infatti, si fa beffare dall'Arsenal nei due minuti finali dopo essere andata in vantaggio con Najar al 71'.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Un motivo d'orgoglio l'Italia può trovarlo in Germania, più precisamente a Leverkusen, dove Giulio Donati (scuola Inter) segna il suo primo gol tra i professionisti con un siluro dalla lunga distanza che sblocca le marcature contro lo Zenit (poi raddoppio di Papadopoulos). Un terzino che con la maglia dell'Italia Under 21 ha fatto vedere grandi cose e, forse, ha lasciato l'Italia e la Serie A troppo presto. Non si è discusso abbastanza sulla decisione dei club italiani di non puntare su di lui, Inter in testa. Ma è risaputo che da queste parti giriamo lo sguardo dall'altra parte molto spesso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nello stesso girone delle <i>Aspirine</i> finisce 0-0 tra Monaco e Benfica. La squadra del principato non riesce a sfruttare neanche la superiorità numerica dei minuti finali, finendo per perdere la vetta della classifica a vantaggio dei tedeschi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I portoghesi, invece, finalisti nelle ultime due edizioni di Europa League, devono svegliarsi se vogliono recuperare terreno. Anche il terzo posto può sfuggire ora.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-70463835222148065082014-10-22T09:22:00.000+02:002014-10-22T10:10:00.877+02:00Pioggia di gol e risultati da record nel terzo turno di Champions<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFTUtodZTAXbChwO-h1VkkA-OAekVXwnzvz4RQvxc0vSxdbDOMDsMSUc96It85axIeFNHPAfN-JHkeaQNRkHaVjVv2y79-ujGYruWgOXnZg3hMXnHGc6LAzqR-tVekqPUE3U4qI1O1fzd_/s1600/Bayern+Roma+.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFTUtodZTAXbChwO-h1VkkA-OAekVXwnzvz4RQvxc0vSxdbDOMDsMSUc96It85axIeFNHPAfN-JHkeaQNRkHaVjVv2y79-ujGYruWgOXnZg3hMXnHGc6LAzqR-tVekqPUE3U4qI1O1fzd_/s1600/Bayern+Roma+.jpg" height="404" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Serata memorabile in Champions League. Quaranta gol segnati solamente nelle prime otto partite della terza giornata: molti record sono stati spazzati via, sia in negativo sia in positivo e pochi risultati erano realmente pronosticabili.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Continuano, dunque, le sorprese in campo europeo e non fa eccezione la Roma, protagonista di un film tragicomico intitolato Roma - Bayern Monaco 1-7.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non stupisce vedere i bavaresi andare in trasferta e mettere sotto scacco la squadra avversaria sin dalle prime battute, per chiudere subito la partita. Diverso l'effetto provocato dalla squadra di Garcia, desiderosa di confermare quanto di buono mostrato sin qui, spazzata via da Robben e compagni e sotto di cinque reti all'intervallo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sembra inutile commentare gli episodi della gara perché un risultato così largo è frutto di preparazione, mentalità, esperienze e spirito di sacrificio, oltre che di capacità tecniche senza limiti. Non di un errore sotto porta, una svista arbitrale o un miracolo del portiere avversario.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tra l'altro i giallorossi sembravano in grado di giocarsela a viso aperto anche con i campioni di Germania e, dalle primissime battute del match, quindi fino al vantaggio di Robben, l'ipotesi sembrava trovare conferma: la difesa a tre del Bayern aveva problemi a coprire il campo; Xabi Alonso non aveva protezione dal primo pressing e il giro palla stentava a venir fuori. Poi il lampo dell'olandese e la risposta dei capitolini sul piede di un ispirato ma isolato Gervinho. La conseguente parata di Neuer è valsa come triplice fischio per i padroni di casa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I tedeschi hanno preso le misure, allargato la difesa avversaria, permesso a Xabi di dominare in mediana e, infine, concretizzato la maggior parte delle azioni costruite nella successiva mezz'ora con il dovuto cinismo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La ripresa, ovviamente, è stata pura formalità. Se è vero che la Roma è rientrata dagli spogliatoi con un piglio diverso e ha saputo rendersi pericolosa più volte prima di battere l'impeccabile Neuer, è anche vero che gli uomini di Guardiola hanno tirato i remi in barca conferendo all'incontro le fattezze di un'amichevole. Per altro hanno avuto la strabiliante capacità di premere nuovamente l'interruttore e ripartire a tutta velocità con Ribery e Shaqiri, usciti dalla panchina, a dimostrazione che il Bayern è squadra vera, con un gruppo consolidato e ancora motivato dopo le recenti vittorie.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sarà difficile, per la Roma, ripartire dopo questa sconfitta (che fa il pari con quella di Manchester del 2007), ma è fondamentale non abbattersi e trovare le forze per ripartire, perché questo risultato deve aiutare a crescere, a migliorare e ad acquisire maggiore consapevolezza dei mezzi a disposizione e dei propri limiti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Di conforto per giallorossi deve essere il risultato di Mosca: nell'altra sfida del girone il Manchester City getta al vento un doppio, prezioso, vantaggio sul campo del Cska.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La pratica sembrava regolata in dieci minuti, poco prima dell'intervallo, con Aguero e Milner; ma il City versione europea non ha ancora il carattere di quello che gioca entro i confini britannici: basta l'ingresso di Seydou Doumbia a creare scompiglio nella difesa di Pellegrini, già poco stabile nella prima frazione. L'ivoriano dialoga perfettamente con Musa e, prima accorcia le distanze, poi si conquista il rigore che Natcho trasforma per il 2-2. Quando il City capisce che sarebbe il momento di ristabilire il vantaggio è troppo tardi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La sfida tra Roma e <i>Citizens</i> continua a due punti di distanza. Le prossime tre sfide saranno infuocate dal primo all'ultimo minuto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Grande abbuffata di gol (13) anche nel girone G, quello del Chelsea.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Gli uomini di Mourinho hanno trovato la prima prestazione convincente in campo europeo contro il malcapitato Maribor. 6-0 il risultato finale, in una serata in cui tutto è stato fin troppo semplice e che molti giocatori hanno sfruttato per sfoggiare il loro talento: dal francese Remy ai più esperti Terry e Drogba.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ben sette reti, ma più equamente distribuite, nel pirotecnico 4-3 tra Schalke 04 e Sporting CP.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Cruciale l'espulsione di Mauricio che ha lasciato in dieci i portoghesi dalla mezz'ora, quando conducevano per 0-1. Sul conseguente calcio piazzato è arrivata la girata di Obasi per il pari; poi l'allungo con Huntelaar e Howedes nella ripresa. Adrien Silva ha firmato, in quattro minuti, l'inatteso aggancio con una doppietta (uno su rigore). Infine, nel recupero, sul rigore fischiato per fallo di mano di J.Silva, è Choupo-Moting a siglare la rete decisiva che porta i tedeschi a 5 punti, in seconda posizione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Vittoria fondamentale per il PSG, che senza Ibra soffre e fatica moltissimo a trovare il gol in casa di un ruvido e quadrato APOEL Nicosia. Solo a 3' dalla fine Cavani sblocca il risultato da terra, dopo un rimpallo, dimostrando carattere e caparbietà unici. I tre punti permettono ai parigini di rimanere in vetta in solitaria nonostante la vittoria del Barcellona contro l'Ajax. Inarrestabile Leo Messi che segna il suo 69° gol in Champions, raggiungendo Cristiano Ronaldo, accorciando a sole due lunghezze dal primatista Raul: un altro record sta per essere infranto. E' anche il gol del 2-0 (Neymar aveva sbloccato). Sembra tutto facile per i <i>blaugrana</i>, ma solo fino al gol di El Ghazi che spaventa a due minuti dalla fine. E' stato Sandro Ramirez, il <i>canterano</i>, a siglare il definitivo 3-1 che mette a posto ogni cosa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Passaggio del turno già a portata di mano per PSG e Barça: fondamentale lo scontro diretto per decidere il primato nel girone.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Vince, non senza patemi, il Porto. Vince per 2-1 sull'Atheltic Club, che stenta a carburare in questa stagione e rimane ad un solo punto in fondo al girone. E' stato un maldestro intervento del portiere Gorka Iraizoz a regalare a Quaresma il gol vittoria, dopo il botta e risposta tra Herrera e Raùl Fernandez.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Nello stesso girone lo Shakhtar Donetsk ha abbattuto il Bate Borisov a domicilio con un sonoro 0-7 che rimarrà negli annali come vittoria in trasferta più larga.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Da sottolineare diverse incongruenze nella difesa dei bielorussi che hanno facilitato il lavoro di Luiz Adriano e compagni. Già, proprio Luiz Adriano, marcatore di cinque reti, protagonista assoluto nella serata in cui eguaglia il record di Messi per gol segnati in una sola partita. Va aggiunto che il brasiliano ha calato il poker personale nell'arco di soli 17 minuti, battendo il record di Prso e Mario Gomez.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il Porto ha allungato in classifica salendo a quota 7, con i baschi che ristagnano ad un punto. Se Shakhtar e Bate dovessero giocarsi il secondo posto nel girone sappiamo che un risultato così sarà alquanto rilevante.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07955030104817757361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2092474032815499262.post-34761796426842114082014-10-18T09:35:00.003+02:002014-10-18T09:40:26.004+02:00Ciro Immobile: il nuovo "9" del Borussia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFFvOxngSkvi9-e0P4lPAh8j6OnS7nHJYPfO2egXpQ7Fsdm-V3_oplnDM-9Yy-D_btZhs-3qF3EDNAuxH7xvw6QzNnpwoYIogyiR-7CLmuVqgsLqpK4NDKgGx0WPHc-8TekA1eQshFlITU/s1600/Ciro+Immobile.squilibit.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFFvOxngSkvi9-e0P4lPAh8j6OnS7nHJYPfO2egXpQ7Fsdm-V3_oplnDM-9Yy-D_btZhs-3qF3EDNAuxH7xvw6QzNnpwoYIogyiR-7CLmuVqgsLqpK4NDKgGx0WPHc-8TekA1eQshFlITU/s1600/Ciro+Immobile.squilibit.jpg" height="194" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: Consolas, Monaco, monospace; font-size: 14px; line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
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<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Questa estate, il passaggio di Ciro immobile dal Torino al Borussia Dortmund, ha indispettito molti italiani nel veder allontanarsi dalla Serie A una delle sue stelle di maggior splendore.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Nel corso della passata stagione, infatti, si è guadagnato la nomea di top player a suon di gol (22), e di certo la scelta di cercar maggiori fortune in Bundesliga penalizza lo spettacolo del campionato nostrano.</span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">È stato uno dei movimenti di mercato più significativi della nostra serie A. L'abbiamo visto partire alla volta di un club prestigioso, sperando possa tornare più forte di prima per gli incontri con la nazionale.</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Dal canto suo, Jürgen Klopp, tecnico dei gialloneri, aveva fortemente voluto il napoletano nella sua squadra per sostituire Lewandowski, ceduto a parametro zero ai rivali del Bayern Monaco.</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Al Borussia è stato accolto come un attaccante eccellente in grado di sposarsi perfettamente con lo stile di gioco della squadra. In termini strettamente calcistici l'ambientamento di Ciro in Germania procede bene. Di certo non sono mancate difficoltà di varia natura, legate a diverse prestazioni incolore nelle prime battute di Bundesliga.</span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Non tutte le colpe sono da scaricare sul nuovo "9" giallonero: l'eredità di Lewandowski è pesante e un solo giocatore, per quanto munito di spalle larghe, difficilmente avrebbe potuto raccoglierla al primo impatto.</span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Non possiamo neanche negare uno scarso rendimento dell'intera formazione: una lunga serie di infortuni, tra i quali annoveriamo Reus, Hummels, Schmelzer e Gundogan (non proprio ragazzi qualunque), ha fortemente danneggiato la squadra.</span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">È innegabile anche un visibile appannamento degli altri componenti: si ha come la sensazione che siamo in prossimità della fine di un ciclo, con molti giocatori ormai stanchi, e le energie mentali ridotte al lumicino.</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Si parla di eredità di Lewandowski e non mancano i paragoni. Al di là dell'aspetto tecnico in senso stretto, dove il polacco è ancora una spanna superiore, sembra che quest'ultimo abbia maggiore proprietà di palleggio e attitudine a muovere il pallone nel gioco d'insieme. Qualità che lo aiuta a giocare come ultimo terminale della squadra. Diversamente, Immobile, predilige il gioco a due con un compagno di reparto (perfetto Zaza, come testimonia la nazionale), che gli consente di giocare più rapidamente, e molto più in verticale. In questo contesto potrebbe aiutarlo molto Marco Reus che, quando troverà continuità di prestazioni, sarà per Ciro un valido appoggio e un compagno da liberare verso la porta.</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">In Bundesliga, il Ciro nazionale, non ha di certo lo stesso "score" che aveva nell'ultima serie A, ma questo era più che atteso. Un ottimo rendimento, però, va segnalato nelle favolose notti di Champions League dove, l'ex Torino, ha già collezionato due reti in altrettante presenze.</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="line-height: 22.6520004272461px; white-space: pre-wrap;">Più difficile, invece, l'integrazione a livello ambientale per il centravanti napoletano. Confrontarsi con una cultura così diversa, per certi versi opposta, a quella cui era abituato l'ha portato a vivere scene dalle sfumature tragicomiche con vicini di casa e forze dell'ordine. Ma questa è un'altra storia...</span></span></div>
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