domenica 28 luglio 2013

Carletto Ancelotti: Baby-Madrid

L'arrivo di Carlo Ancelotti ha segnato l'inizio di un nuovo corso in casa Real.

Finalmente Florentino Perez è riuscito ad avere il tecnico di Reggiolo dopo diversi tentativi falliti.
Lo stesso Florentino in casa Real lo scorso 16 giugno ha vinto le elezioni presidenziali contro Sanchís, un ex colonna della difesa merengue ai tempi della Quinta del buitre, che aveva in tasca il progetto per un Real molto spagnolo, giovane, possibilmente canterano.
Con Florentino confermato c'era da aspettarsi un proseguimento sulla stessa strada, quella già percorsa nel 2001 e nel 2009.

Il colpo grande allenatore era già pronto da tempo, con Ancelotti pronto a sedersi sulla panchina del Bernabeu per far dimenticare presto Mourinho. Nonostante le difficoltà nel liberarsi dal PSG.
E chi si aspetta per la terza volta l'acquisto più costoso della storia (magari scommettendo su Gareth Bale) dopo Zidane(oggi vice di Ancelotti) e Ronaldo dovrà attendere.
La spesa resta sui livelli del fantacalcio con Isco pagato circa 25 milioni e Illarramendi 32 milioni.
Gli altri acquisti sono Carvajal, richiamato dopo un anno al Bayer Leverkusen, dove si è guadagnato il riconoscimento di "miglior terzino destro del campionato", e i migliori del Real Madrid Castilla: Morata, Jesé, Casemiro. Tutti ragazzi che si sono messi in mostra nelle nazionali giovanili negli ultimi due anni.
Giusto per far capire a Sanchís che non è il solo ad aver notato segnali positivi nei giovani.

Ad ogni modo il progetto che sta nascendo con Ancelotti e Zizou alla guida è caratterizzato da qualcosa che va oltre la linea verde negli acquisti: serenità e sorrisi sono tornati al campo d'allenamento di Valdebebas
Addirittura si è rivisto un rilassato Casillas accompagnato da Sergio Ramos nonostante fossero entrambi ancora in vacanza avendo giocato la Confederations.
Resta viva la speranza di vedere fra i protagonisti Kakà, il vero Kakà, quello che al Milan con Ancelotti aveva vinto anche la Champions e che a Madrid ancora stanno aspettando.

In pochi mesi il Real-Mou si è dissolto, e con esso tutto ciò che ha segnato il suo percorso: aria di tensione , ostilità con i rivali del Barcellona, contrasti  tra allenatore e dirigenza. 
Condizioni che non hanno permesso di raggiungere i risultati sperati, perché c'era sempre qualcosa fuori posto.

Oggi il Madrid pensa solo a se stesso, e pensa al progetto e alla crescita.
La strada appare lunga - e forse anche in salita - ma sicuramente è quella giusta.

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