domenica 7 luglio 2013

Il mercato è già in fermento.




Non posso negare che nei mesi di luglio e agosto trovo sempre piacevole
"giocare" al fantamercato e immaginare come migliorare le rose di diverse squadre, ma non è ciò che farò sul mio blog.

Ci sono molte possibilità che nelle prossime settimane proverò ad analizzare i movimenti di mercato.Cercherò chiaramente di non fornire notizie prive di considerazioni personali e magari proverò a dilettarmi in analisi tattiche.


Intanto il mercato è aperto da appena sette giorni e grandi colpi sono già stati messi a segno.
In grande spolvero il Monaco del magnate russo Rybolovlev. Sono già approdati alla corte di Claudio Ranieri campioni affermati come Falcao e Joao Moutinho e giovani promesse, come James Rodriguez e Isimat-Mirin. La spesa supera già i 150 milioni di euro, ma non sembra finita qui.
Real Madrid, Barcellona e Manchester City non hanno intenzione di stare a guardare e hanno già piazzato colpi importanti: Isco per i blancos, Neymar per i blaugrana, Jesus Navas e Fernandinho per i citizens.

La nostra Serie A si sta guadagnando il ruolo di "spettatore non pagante". Si potrebbe dire che l'espressione calza perfettamente vista la differenza di spesa.
Ma se diamo uno sguardo da vicino possiamo essere ottimisti.

In termini numerici i venti club italiani stanno acquistando, forse più degli altri campionati, e anche bene a mio giudizio.

La Lazio ha puntellato un centrocampo già ottimo con Lucas Biglia e Felipe Anderson.
La Juventus sta rinforzando egregiamente l'attacco, forse l'unico punto debole della Vecchia Signora nella scorsa stagione, avendo già comprato Tevez e Llorente.
Altre trattative sono andate a buon fine o sono in dirittura d'arrivo: la coppia di esterni del Napoli Mertens-Callejon o Joaquin che giocherà a Firenze e Honda al Milan.
Non manca il mercato per giovani promettenti come Vergara (Milan) e Jadson(Udinese).

Certo molti arrivano da svincolati o per pochi spiccioli, ma questo dovrebbe essere più che altro un motivo di vanto per i dirigenti italiani, visto il valore di questi ragazzi.
Un dato negativo però accomuna molti di questi acquisti: il perché, la raison d’être.
La Lazio, ad esempio, avrebbe potuto rinforzare altri reparti, ma i due centrocampisti già citati dovrebbero essere il segnale che fa presagire la partenza di Hernanes, forse destinato a vita migliore in una squadra che lotta per le prime posizioni nel suo campionato.
Anche il giapponese Honda sarà rossonero per sopperire ad una o più partenze, credo Boateng sia il maggior indiziato.

La parola d'ordine per i club italiani è vendere prima di comprare. Anche chi arriva forte di grandi promesse può essere considerato un rimpiazzo.

Le difficoltà non sono gli acquisti, perché quelli, in un modo o nell'altro li vediamo, ci sono. E molto è dovuto al nostro paese che esercita ancora un certo fascino; e al nostro campionato, che gode di buona reputazione.
Inoltre abbiamo notato che con buone manageriali si possono portare a termine anche grandi colpi di mercato, come Balotelli nella scorsa sessione di mercato.

Più difficile impedire una cessione quando a bussare alla porta sono grandi club europei con diversi milioni di euro cash al seguito, neanche li stampassero per conto proprio tutti quei soldi.

Sembra che Edinson Cavani, uno dei pochi della Serie A ad essere stimato cifre fantascientifiche, sia destinato a lasciare Napoli e il bel paese. Il Paris Saint-Germain è disposto a portare ai titoli di coda la sopa-opera (tradotto: pagare la clausola rescissoria), anche se El Matador rischia di allontanare da Parigi Ibrahimovic.
Dato per partente anche El Papu Gomez, anche se si parla di Madrid per lui, sponda Atletico ovviamente. Non credo che la situazione economica dei colchoneros permetta una spesa importante.

I viola Jovetic e Ljajic, così come Handanovic, Osvaldo, De Rossi, El Shaarawy e tutti quelli che sono considerati i migliori giocatori in Italia sembrano destinati a portare il talento all'estero.
La speranza è che possano rimanere per farci gustare qualche altra stagione di buon calcio.






Alcuni acquisti del Monaco




Da sinistra:
Isco, neoacquisto del Real Madrid
Neymar, con la nuova maglia del Barcellona
Jesus Navas, comprato dal Manchester City.

3 commenti:

  1. Bellissimo blog, complimenti. Passa sempre per il mio :)

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  2. Premesso che non amo il calciomercato, anzi, quasi lo odio, perché trovo che rappresenti l'argomento su cui la stampa sportiva italiana, già di per sé messa male, dà veramente il peggio... In ogni caso i temi che proponi sono interessanti: spero che i top player da te citati in chiusura non emigrino in massa (il Faraone a quanto pare resta, mentre, per dire, è andato via a sorpresa Giaccherini, la cui Confederations evidentemente non ha lasciato indifferenti gli osservatori stranieri), tuttavia non credo ci sia il rischio di un ulteriore depauperamento tecnico del nostro torneo, in quanto "a compensazione" sono arrivati campioni autentici come Mario Gomez, Tevez e Llorente, e come hai detto tu i due nuovi "forestieri" della Lazio, pur non essendo fuoriclasse, sono elementi di buonissimo livello. E poi è tornato Pepito Rossi... Insomma, fra entrate e uscite di top players, non ci guadagniamo ma nemmeno perdiamo (considerando che qualche "colpetto" da Inter e soprattutto Napoli bisogna aspettarselo).

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  3. Secondo me possiamo confermare che in termini strettamente tecnici le entrate sono maggiori ( forse sarebbe meglio dire migliori) delle uscite.
    Perché veramente sono stati piazzati ottimi colpi.
    E' chiaro che fa tutta la differenza del mondo veder partire uno come Cavani, che negli ultimi tre anni si è imposto alla grande, e magari un De Rossi (che comunque la si gira è sempre un nome altisonante) in cambio di acquisti che NOI possiamo dire che sono validi, ma che sicuramente hanno un peso specifico minore tra i media, che in un modo o nell'altro influenzano il nostro giudizio

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