giovedì 18 luglio 2013

Il Napoli di Benitez

Il Napoli tornerà a giocare la massima competizione europea dopo un campionato esaltante terminato con il secondo posto. Difficile fare di meglio con la corazzata Juventus che in campionato è stata pressoché impeccabile.

E pensare che azzurri e bianconeri hanno giocato contro anche in serie b nella stagione 2006/2007.  Il campionato lo vinse la Juve, ma per il Napoli, proveniente dalla C1 (attuale 1° divisione-Lega Pro) fu come una vittoria quel secondo posto.

I partenopei, allenati da Edy Reja, hanno centrato due promozioni in due anni, senza pagare il peso di un doppio salto di categoria.
Merito della tifoseria che ha sempre sostenuto la squadra; del lavoro in allenamento e sul campo che ha permesso di giocare un calcio sempre una spanna superiore all'avversario di turno.
Il tutto condito con giocatori decisamente più che adatti per centrare gli obiettivi di stagione in stagione e una dirigenza che ha sempre operato egregiamente.

Quest'anno stiamo assistendo ad un mercato decisamente diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi anni in casa Napoli.
Il cambio di allenatore è indicativo di quanto sta accadendo: un allenatore straniero all'ombra del Vesuvio non si vedeva dai tempi di Zdenek Zeman. Decisamente altri tempi. Decisamente altro Napoli.
Rafa Benitez è un allenatore molto diverso da i vari Reja, Donadoni e Mazzarri che lo hanno preceduto. Non è solo una questione di provenienza, cambia lo stile di gioco, la mentalità, il palmares: solo poche settimane fa ha vinto l'Europa League con il Chelsea.

Per permettere a Benitez di svolgere al meglio il suo lavoro la dirigenza deve avergli dato delle garanzie. In particolare servono giocatori adatti al suo calcio.
Questo significa diversi acquisti selezionati direttamente dalla lista dei desideri di Rafa.
Si prospetta l'arrivo di ben cinque probabili titolari: un portiere, un difensore, due esterni e una punta.
Una mini-rivoluzione che ricorda quelle che furono necessarie nei passaggi dalla C1 alla B e da questa alla massima serie.

Un cambiamento nello stile, se così si può definire, di cui già si era parlato, o comunque accennato, nelle sessioni di mercato passate. Un cambiamento mai attuato e i risultati hanno sempre giustificato le scelte.

Adesso però qualcosa è cambiato, dopo il secondo posto Mazzarri ha accettato la panchina dell'Inter, forse consapevole che difficilmente avrebbe ottenuto di meglio con gli azzurri.
Gli stessi Bigon e De Laurentiis hanno capito che per l'allenatore di San Vincenzo era tempo di cambiare aria.
Per sostituire un allenatore che ha raggiunto grandi risultati (vittoria in Coppa Italia in particolare), serve un grande cambiamento, come quando si passa da un campionato all'altro.
Questo è l'anno in cui il Napoli è chiamato al nuovo passaggio di categoria, stavolta si tratta del salto più lungo. Questo è l'anno in cui il Napoli deve diventare una grande squadra.

Ovviamente non può essere tutto così semplice e scontato.
Non esiste l'equazione "Cambio stile di gioco + Allenatore vincente + Acquisti di grande livello = Scudetto". Non nel calcio.
Basti pensare che Benitez qualche stagione fa, proprio di questi tempi, era il nuovo allenatore dell'Inter, con grandi aspettative e grandi promesse. A metà di quella stagione fu esonerato.

Oggi abbiamo altre impressioni perché sembra che tutto sia programmato per mettere il tecnico spagnolo a suo agio, in condizione di lavorare al meglio, e il mercato ne è un chiaro segnale. Questo perché ovviamente il peso di un cambiamento radicale non si sostiene se tutto ciò che sta intorno ai giocatori e all'allenatore non è in perfetta armonia.

Il Napoli e la città di Napoli dovranno lavorare e sudare prima di poter sperare in grande, prima di poter dire di essere diventati grandi.





Dries Mertens, provenienza: PSV

Rafael, giovane portiere brasiliano
acquistato dal Santos

José Maria Callejon, esterno offensivo acquistato dal Real Madrid




3 commenti:

  1. Non esiste l'equazione "Cambio stile di gioco + Allenatore vincente + Acquisti di grande livello = Scudetto". Non nel calcio.
    finalmente sento queste parole. ottime osservazioni, molto interessanti.
    sono davvero una bella "introduzione" a quel che sarà questo nuovo napoli, con tutte le scommesse e speranze che stanno nascendo assieme ad esso.

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  2. Sicuramente si è chiuso un capitolo e se ne sta per aprire un altro. I timori sono leciti e comprensibili perché è terminato un ciclo persino sorprendente nei suoi esiti quasi trionfali, ma cominciare a scrivere una nuova storia con due "penne" di marca come Benitez e Higuain mi pare un gran bell'inizio. E poi c'è la mentalità acquisita, c'è l'abitudine al calcio di vertice che non sparirà certo con l'addio di Cavani e Mazzarri. Insomma, secondo me c'è di che essere ottimisti: Benitez, poi, è un grande assoluto, ha un palmarés eccezionale ed è incredibile come in Italia da più parti sia sottovalutato. Inaccettabile il modo in cui lo trattò l'Inter anni fa.

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  3. Indescrivibile l'atteggiamento dell'Inter e di tutto l'ambiente Inter quando Benitez sedeva su quella panchina.
    Secondo me Higuain è il miglior acquisto possibile per il Napoli ed è un giocatore eccellente, mi sento di dire che è sui livelli di Cavani o di pochissimo sotto. Sicuramente i buoni propositi ci sono, anche se... quelli ci sono sempre...

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