mercoledì 27 agosto 2014

Le 20 della Serie A a pochi giorni dal via (1a parte)

Tra pochi giorni ricomincerà la nostra amata Serie A. Con il passare degli anni sta perdendo fascino, competitività, credibilità internazionale. Ma noi, inevitabilmente, in questo periodo dell'anno scalpitiamo. Fremiamo. Perché resta il nostro campionato, e ce lo teniamo stretto il più possibile.
Tra pochi giorni chiuderà anche il calciomercato. 

In quest'articolo (che ho diviso in due per comodità) cercherò di sintetizzare il lavoro svolto dalle venti società della massima serie italiana negli ultimi mesi.
L'intento non è quello di dare un giudizio o una previsione sui risultati che avremo dopo 38 giornate. Bensì analizzare i cambiamenti effettuati in sede di mercato, i punti di forza e le debolezze delle squadre che calcheranno i campi della penisola.


Atalanta: I bergamaschi hanno ancora una rosa molto lunga e probabilmente sfrutteranno le prossime ore per cedere gli esuberi. La difesa è stata rinnovata, ma i nuovi arrivi costringono alla cessione di uno tra Brivio e Del Grosso. In attacco Denis avrà in Bianchi e Boakye i suoi sostituti. Forse uno dei due è di troppo. In mezzo numericamente ci siamo. Dubbi sulla possibile convivenza Carmona-Cigarini-Baselli per due posti, con l'ex Parma e Napoli richiesto da diverse squadre. Nel complesso la rosa non ha avuto grandi miglioramenti.
Cosa manca: Sicuramente qualche cessione per sfoltire la rosa e una riserva in mediana in caso di partenza di Cigarini o Carmona

Cagliari: Zeman non ha esitato a puntare sui giovani con tanta voglia di sudare. I sardi hanno perso quasi tutte le amichevoli estive, giustificati dai pesanti carichi di lavoro del boemo. In Coppa Italia, quando più contava, hanno saputo vincere. Sicuramente il reparto difensivo, tra schemi e uomini è quello che offre minori garanzie. Astori e Avramov non sono stati sostituiti adeguatamente e la squadra rischia di prendere una caterva di gol a fine stagione. In attacco è partito Pinilla, sostituito da Longo, Farias e Caio Rangel. Zeman ha avuto praticamente carta bianca. Ha puntato sui giovani e su ragazzi da lui giudicati affidabili. Stiamo a vedere.

Cosa manca: Una garanzia tra i pali. Non dovrebbe essere Colombi il titolare. Forse anche un centrale che possa guidare il reparto.

Cesena: I bianconeri sono la neopromossa da cui ci si aspetta meno. Forse perché passati per i play-off. Oggettivamente sembra una delle rose meno attrezzate, ma la squadra di Bisoli è molto affiatata. I due giovani di proprietà della Juventus, Magnusson e il portiere Leali, possono dare qualcosa in più al pacchetto difensivo, che comunque è stato rinnovato. Nica e Perico sulla destra. Lucchini nel mezzo. Ancora, però, non si tratta di una difesa impenetrabile. Centrocampo e attacco potrebbero avere anche maggiori difficoltà. In avanti Succi rischia di non avere lo stesso rendimento della cadetteria. Per Djuric è storia nuova. Marilungo dovrebbe affermarsi. Non proprio delle certezze. In mediana ci sono uomini d'ordine  di esperienza, come Coppola, Giorgi, Pulzetti e Cascione. Ma anche loro in Serie A ci starebbero meglio in un contesto diverso, magari con ruoli più marginali.

Cosa manca: Un attaccante che garantisca reti e costanza di rendimento per 38 giornate. Per il centrocampo il numero è quello giusto, ma forse la qualità complessiva è scarsa. Con buon ottimismo posso dire che i bianconeri lotteranno per la salvezza fino all'ultima giornata.

Chievo Verona: Una delle squadre che ha cambiato di più negli uomini chiave. Thereau è andato a Udine, sostituito da Meggiorini, Maxi Lopez e Botta. con l'aggiunta di Pellissier e Paloschi rischia di esserci un po' di affollamento nel parco attaccanti. Rigoni è andato al Palermo: Izco e Mangani al suo posto. Birsa, Schelotto e Gamberini possono essere molto utili nell'economia di un campionato, ma quest'ultimo deve tornare sui livelli di Firenze altrimenti la difesa non regge.  Nei pali giusto puntare su Bardi. Da valutare la tenuta della linea mediana che senza un mediano di posizione davanti alla difesa rischia di perdere la retta via.

Cosa manca: Il centrocampo, perso Rigoni, rischia di perdere qualità in fase di recupero e impostazione. La difesa è molto in là con l'età, da valutarne la tenuta. Forse occorre cedere un esterno offensivo per evitare scontenti.

Empoli: Una delle società che più punta sui giovani, sugli italiani e sui prodotti della primavera. Dal mercato solo Guarente, Laxalt e Vecino dovrebbero avere spazio e minuti. Forse Verdi. I vari Rugani, Hysaj e Tonelli hanno grandi prospettive. Il rischio è di non avere una guida, un uomo faro per reparto che possa supportare i giovani.  L'età media è molto bassa. In pochi hanno una buona esperienza in A. Se Maccarone e Tavano non dovessero riuscire a guidare i toscani la salvezza sarebbe una scalata troppo ardua.

Cosa manca: Un centrocampista di esperienza che possa fare da riferimento nel mezzo e un terzino destro. Anche un portiere per completare la rosa.

Fiorentina: Il mercato ha portato Marin, Basanta e altri puntelli importanti (Bernardeschi su tutti). Bisogna vedere chi parte. Dovesse perdere Cuadrado la viola rientrerebbe tra le squadre che si sono indebolite, ma solo per il valore intrinseco del colombiano. Da valutare anche la tenuta fisica di Rossi e Gomez. Desiderosi di riprendersi quello che gli è stato tolto dalla scorsa stagione. Se non dovessero reggere nei nove mesi largo ai giovani. Forse un po' poco per una squadra che ha un undici titolare così attrezzato. Il centrocampo è rimasto di grande livello. In difesa sono arrivati Basanta e Alonso (fine prestito) e i mancini iniziano ad essere troppi. Anche se l'argentino potrebbe giocare al centro prendendo il posto lasciato da Compper (il quale però aveva uno scarso minutaggio).

Cosa manca: La rosa potrebbe essere migliorata con delle riserve di maggior spessore. Curioso anche che ci siano così tanti trequartisti con qualità simili: qualcuno potrebbe partire. Inoltre Roncaglia e Tomovic potrebbero non garantire un rendimento sufficiente sulla corsia destra difensiva.

Genoa: Come da routine il Grifone si dimostra una delle società più attive sul mercato. Anche se questo non è stato necessariamente un fattore positivo in passato. Quest'anno il mercato si considera partendo dall'attacco perché bisogna far fronte alla cessione di Gilardino, partito alla volta della Cina. Matri e Pinilla i suoi sostituti. Devono riscattare una stagione incolore, e da loro dipenderà molto del destino del Genoa. Valide conferme sono Perin, Burdisso e Bertolacci. Senza tralasciare Kucka. Dopo l'infortunio della scorsa stagione si candida ad essere il "miglior acquisto" della rosa. Può essere l'uomo in più sia in attacco che a centrocampo. Sul capitolo esterni spicca il nome di Perotti. Ragazzo argentino dalle potenzialità quasi illimitate. Bisognerà vedere se Genoa sarà d'ispirazione per lui. Felice sorpresa il brasiliano Edenilson. In difesa ci si poteva rinnovare meglio, magari muovendosi un po' prima.

Cosa manca: L'attacco potrebbe sentire la mancanza di Gila se gli ex cagliaritani non danno il massimo. In caso di partenza di Portanova occorre un sostituto. Pare che si cerchi un ultimo colpo tra gli esterni di centrocampo. Uno tra Juanfran, Konko e Mbaye i nomi che circolano. L'ex Inter arriverebbe solo in prestito, ma la sua duttilità potrebbe essere utile alla causa.

Hellas Verona: Fronteggiare cessioni come quella di Romulo e Jorginho non è roba da poco. Il DS Sogliano, però, sembra riuscito anche in questo. Dopo l'ottimo lavoro nella passata estate sembra essere riuscito a dare a Mandorlini un'altra buona squadra. Marquez e Obbadi sono l'usato sicuro. Luna e Lazaros i rincalzi di livello. Ci sono anche alcune scommesse come il georgiano Chanturia, che promette molto bene. Nel complesso, però, l'andamento della squadra sarà dettato da chi nella scorsa stagione ha fatto gli straordinari tutto l'anno: Luca Toni in primis. Il bomber ex Bayern sembra ancora in palla, ma è previsto un calo. Nel qual caso pronto Nenè: acquisto intelligente. Stesso discorso per il portiere Rafael e i vari Moras, Hallfredsson e Agostini.

Cosa manca: Sulla corsia di destra il solo Martic è di ruolo in difesa. Servirebbe un terzino che dia respiro al croato. L'attacco senza Iturbe perde gol, assist e imprevedibilità. Se Jankovic non va oltre le venti partite manca un'ala che faccia la differenza.

Inter: Dei nerazzurri ho già parlato in un precedente articolo elogiandone l'operato degli ultimi mesi. Rimasti Handanovic, Ranocchia, Kovacic e Palacio la squadra ha conservato quella che sarà l'ossatura su cui contare per tutta la stagione. A questi si aggiunge il carisma di Vidic (nella speranza che non sia andato a Milano a svernare) e la tenacia di M'Vila e Medel. Tre acquisti di livello. Unico neo: trovare una sistemazione per Guarìn (e in misura minore anche per Silvestre). Chi non rientra nei piani del tecnico deve partire. Un giocatore come il colombiano inizia a pesare quando siede in panchina e tiene il broncio. Diventa insostenibile.
Cosa manca: Le cessioni già citate, per sfoltire la rosa. Eventualmente da rimpiazzare con un solo grande acquisto nel reparto offensivo. A maggior ragione se dovesse partire anche Alvarez. In difesa numericamente è tutto sistemato con la conferma di Campagnaro. Se Andreolli parte va rimpiazzato.

Juventus: L'addio di Conte è quanto di più doloroso ci possa essere per i tifosi, la società, i giocatori e tutto l'ambiente bianconero. Ad Allegri il difficile (impossibile?) compito di sostituirlo adeguatamente. Indubbiamente la rosa era e resta competitiva. La più attrezzata probabilmente. I nuovi innesti, da Pereyra a Morata, passando per Romulo ed Evra, servono a dare sostegno ad una squadra che lentamente cerca di rinnovarsi. Ripetere la stagione da oltre cento punti in campionato è quasi impossibile, ma lo scudetto è ancora ampiamente alla portata.Sarà la Champions League, con buona probabilità della bilancia, un buon piazzamento, rivaluterebbe tutto quanto accaduto nelle ultime settimane. 

Cosa manca: La rosa è completa ed attrezzata. I partenti sono stati sostituiti con saggezza. Manca ancora il colpo ad effetto. Il top-player offensivo che possa ribaltare le sorti di un incontro. Forse poteva essere rinnovata con qualche altro innesto la difesa che sembra il reparto più a rischio, ma può reggere anche così.

Leggi la seconda parte...

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