venerdì 16 gennaio 2015

Coppa d'Africa ai blocchi di partenza

La Coppa delle Nazioni Africane 2015 sarà, inevitabilmente, ricordata per il terrore diffuso dal virus Ebola e i risvolti politici, sociali ed economici che hanno condizionato l'intero continente.
A livello calcistico, infatti, anche il Marocco ha subito forti ripercussioni, anche se la diffusione del virus non ha raggiunto i confini fisici della nazione.
Nell'Ottobre 2014, in via precauzionale, onde evitare il contagio in aree densamente affollate da tifosi provenienti da diverse aree dell'Africa, la Federazione marocchina aveva chiesto alla CAF (Confederazione Africana del Football) di far slittare la manifestazione al 2016. Richiesta respinta. Dal braccio di ferro tra la federazione nazionale e quella continentale si è giunti ad una soluzione poco soddisfacente per entrambi: la CAF ha deciso di escludere il Marocco dalla competizione e ha trovato nella Guinea Equatoriale il nuovo paese ospitante.

Senza entrare ulteriormente nel merito di questioni legate alle decisioni dei soggetti sopracitati, vorrei analizzare la condizione di alcune formazioni che prenderanno parte alla kermesse e, magari, cercare di prevedere l'andamento del torneo e le favorite alla vittoria finale.

I gironi sembrano mal assortiti, ma questo è dovuto alla presenza della Guinea Equatoriale tra le squadre di prima fascia, dove ci sarebbe stato il Marocco (ovviamente l'organizzatrice è in prima fascia).  Di conseguenza c'erano formazioni ben più equipaggiate nelle urne 2, 3 e 4.

L'Algeria, ad esempio, dalla seconda fascia, ha pescato Ghana (1), Sudafrica (3) e Senegal (4), originando un gruppo di ferro in cui i Bafana Bafana, organizzatori del Mondiale 2010, sembrano essere la formazione meno quotata per il passaggio del turno.
Il team nordafricano, invece, ha diverse frecce al proprio arco, come dimostrato la scorsa estate.
Una mediana solida, composta da interditori come Taider, Bentaleb e Lacen, accompagna uno reparti
Brahimi, stella algerina
offensivi più vivaci del continente. Le sgroppate di Brahimi sono difficili da contenere se di fronte non c'è una difesa pronta a giocare di squadra. Lo ha dimostrato anche nella corrente Champions League, dove ha dato spettacolo a più riprese.

Dall'altro lato c'è un Feghouli che a Valencia già cercano di rimpiazzare con un acquisto, anche se dovesse giocare solo un mese, perché la sua assenza pesa, e parecchio.
Nel ruolo di 9 difficilmente vedremo impiegato Belfodil, più probabile una staffetta tra Soudani e Slimani, quest'ultimo è l'unico algerino ad essere andato due volte in gol in un Mondiale.

Girone di ferro, si diceva, perché il Ghana (1a fascia) è decisamente una formazione collaudata, anche se forse è all'ultima chiamata di una generazione che sembrava destinata a stupire, dalla vittoria del mondiale U-20 del 2009, ma ha collezionato poco a livello continentale. Un risultato storico fu sfiorato al Mondiale 2010, quando una parata di Luis Suarez al 90' negò la semifinale alle Black Stars.
Muntari e KP Boateng sono rimasti a casa dopo gli screzi del Mundial brasiliano. Aggiungiamo l'infortunio di Asamoah (Juventuns) e la decisione del CT israeliano Grant di lasciare a casa altri il capitano Essien. Rimangono delle Black Stars decisamente impoverite nel talento e nell'esperienza.

A contendere il passaggio del turno a queste due formazioni c'è il Senegal. La formazione di Giresse era in quarta fascia dopo la figuraccia rimediata nelle ultime due edizioni (nel 2013 uscì sconfitta a tavolino per una rivolta dei tifosi sugli spalti), ma può fare affidamento su una rosa qualitativamente valida, al punto da lasciare a casa due punte di sicura affidabilità come Demba Ba e Diafra Sakho.
Kouyaté e Sadio Mané sono un grande valore aggiunto per manovra offensiva, finalizzata da punte del calibro di Moussa Sow, Diouf e Papiss Cissé.,
Gervinho e Bony, talento al
servizio della Costa d'avorio

Nel Gruppo D c'è l'eterna favorita di questa competizione (almeno negli ultimi anni): la Costa d'Avorio. Seppur privi di Drogba, Gli Elefanti dispongono della squadra nominalmente più talentuosa del torneo. Wilfred Bony è un attaccante che segna caterve di gol, Gervinho l'abbiamo ammirato nella nostra Serie A, Yaya Touré è uno dei migliori interpreti del suo ruolo nell'intero panorama mondiale.
Manca solo la concretezza a questa squadra, sempre ad un passo dall'obiettivo. Sempre carica di delusioni.

Nello stesso raggruppamento, però, c'è anche il pericoloso Camerun, anch'esso privo della suo stella Samuel Eto'o. Se la formazione di Fink dovesse riuscire a trovare la carica anche senza il suo leader avrebbe molti assi nella manica per poter arrivare in fondo. In particolare va evidenziata una terza linea di tutto rispetto, che può vantare giocatori del calibro di N'Koulou, Chedjou ed Assou-Ekotto. Con una mediana che garantisce grande copertura con nomi del calibro di Enoh e M'Bia.

Verosimilmente i Leoni Indomabili si giocheranno il passaggio del turno con il Mali, con buona pace della Guinea, decisamente indietro ai blocchi di partenza.
Le Aquile possono essere una delle sorprese di questo torneo (insieme ad un'altra formazione che indicherò a breve). Difesa e contrattacco in velocità sono i dogmi del CT polacco Kasperczak, inevitabile se consideriamo le attitudini di frecce come Sako, Yatabaré e Maiga.
In mezzo ci sarà il faro che garantisce equilibrio e razionalità all'intera nazionale: Seydou Keita. Il mediano della Roma è il vero leader della squadra e sa che questa è l'ultima occasione per provare a beffare formazioni ben più blasonate. A dire il vero anche centrare ancora una volta il bronzo sarebbe  un'ottima ricompensa per le Aquile, già terzi nelle ultime tre edizioni.

I Gironi A e B hanno un tasso tecnico decisamente inferiore rispetto ai due già citati. Per questo sarò breve.
Il Burkina Faso è una possibile sorpresa della competizione. La formazione del CT belga Paul Put è la favorita del gruppo dopo aver sorpreso nell'ultima edizione. Avvantaggiata da rivali poco competitivi come la Guinea Equatoriale (organizzatrice, prima fascia) o con pochi elementi validi, come il Gabon di Aubameyang e il Congo di Thievy Bifouma.
La difficoltà più grossa sarà ripetere l'impresa del 2013 con una rosa che non ha avuto ricambi e non ha visto grandi miglioramenti nei prospetti più attesi (l'esempio più lampante è Jonathan Pitroipa, al Rennes durante la rassegna sudafricana, finito negli Emirati, mentre si attendeva il "boom" a livello europeo).

Discorso simile per lo Zambia, vincitore a sorpresa due edizioni fa, fuori ai gironi nel 2013.
Il selezionatore dei Chipolopolo (i proiettili), Janza (uno dei 3 africani del torneo), gode comunque di una formazione collaudata che può raggiungere i quarti se trova i giusti automatismi e sfrutta l'entusiasmo che contraddistingue lo spogliatoio.
Gli avversari sono più competitivi rispetto a quelli toccati al Burkina Faso.
La Tunisia deve tornare ad incidere a livello continentale, e può farlo grazie al talento dell'eterna promessa Chikaoui. Il Capo Verde, esordiente nel 2013, e la RD Congo, non sembrano destinate a durare a lungo nel torneo, ma non sono escluse sorprese.

2 commenti:

  1. Articolo molto interessante, complimenti.
    Io ho semplicemente dedicato l'elenco dei giocatori più forti/famosi:
    http://questocalciatoreachilodo.blogspot.it/2015/01/i-migliori-giocatori-della-coppa.html

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    1. Ho letto anche il tuo articolo, interessante.
      Ti ringrazio per i complimenti, torna a leggermi per i prossimi articoli

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