giovedì 6 novembre 2014

Cinque squadre già agli ottavi. Delusione Chelsea e Man City, Messi nella storia


Aumenta il numero delle squadre qualificate con due giornate d'anticipo agli ottavi di finale di Champions League. A Real Madrid e Borussia Dortmund si aggiungono Bayern Monaco, Barcellona e Paris Saint-Germain.
Le cinque massime espressioni del calcio mondiale, alle quali possono essere affiancate solo Chelsea e Atletico Madrid, hanno svolto il loro dovere senza troppi affanni: è sconcertante il divario che c'è tra loro e le altre formazioni.

Che le grandi, anzi le grandissime, facciano il vuoto dietro ce lo dimostra ancora una volta la Champions League, forse metro di misura piuttosto abusato, ma sicuramente affidabile.

La Roma ha perso ancora contro il Bayern, non sarà il tremendo 1-7 dell'andata, ma questo 2-0 targato Ribery - Gotze ha messo in mostra, ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, la superiorità dei campioni di Germania.
Se il passivo è meno amaro rispetto a quindici giorni fa lo dobbiamo a qualche accorgimento tattico di Garcia che ha cercato di difendere con due linee da quattro molto vicine, come insegna il Cholo Simeone, come fa Ancelotti nelle serate importanti. Questo miglioramento in fase difensiva, però, ha negato ai giallorossi ogni velleità di costruire una trama di gioco apprezzabile o anche solo decente. Una gara che in buona sostanza ha visto la Roma impegnata a non subire una seconda imbarcata, e il Bayern al piccolo trotto nell'intento di portare a casa altri 3 punti e la già citata qualificazione.
In realtà per la Lupa arrivano ottime notizie da Manchester, dove il City si è fatto sorprendere dal CSKA (1-2). Oltre al danno la beffa: Yaya Toure e Fernandinho, espulsi, salteranno la sfida con il Bayern. Buone notizie perché i Citizens rimangono 2 punti dietro i giallorossi, ma ora la lotta al secondo posto vede partecipe anche la squadra russa, prossima avversaria di Totti e compagni sul terreno sintetico del Luzniki. La Roma ha bisogno di 4 punti nelle prossime due partite, altrimenti tocca sperare negli altri risultati.

Duole dirlo ma un'altra pessima notizia per il calcio italiano viene, anche se indirettamente, da Bilbao. L'Athletic ha perso ancora ed è ufficialmente fuori dai giochi per gli ottavi. Stavolta è il Porto a festeggiare ai danni dei baschi grazie a J. Martinez e Brahimi (0-2). Ennesima prestazione incolore e priva di carattere degli uomini di Valverde, gli stessi che una decina di settimane fa eliminavano il Napoli ai preliminari. Di certo un'equazione così diretta (Athletic batte Napoli + Athletic fuori ai gironi = il Napoli sarebbe andato fuori ai gironi) nel calcio non può esistere, ma almeno possiamo avere un'idea di quali fossero le condizioni dei partenopei a metà agosto.
Nello stesso girone lo Shaktar ha rifilato un'altra goleada al Bate Borisov, stavolta "solo" un 5-0 che sommato al risultato dell'andata fa 12-0 nella doppia sfida. Numeri abbastanza imbarazzanti per i bielorussi, soprattutto considerando che l'avversario non è proprio il top di gamma. Ne ha approfittato Luiz Adriano che grazie ad un'altra marcatura multipla sale a quota 9 reti in 4 partite.

Parlando di marcatori è impossibile non nominare Leo Messi, "stranamente" in gol in una serata di Champions. La Pulce del Barça, con una doppietta, ha raggiunto Raul a quota 71 nella classifica all-time della competizione, staccando CR7 fermo a 70. Come dichiarato dallo stesso Messi con poca, pochissima credibilità, l'importante era che i suoi gol servissero al Barcellona per conquistare i 3 punti sul campo dell'Ajax. Così è stato.
Una vittoria che permette ai blaugrana di rimanere ad una lunghezza dal PSG. I parigini hanno superato l'APOEL con il minimo sforzo: 1-0 con gol di Cavani e sfida per il primato da rimandare di ben due giornate, quando sarà Barcellona - PSG.

Delude il Chelsea: fermato sull'1-1 dal Maribor. Sloveni in vantaggio con uno straordinario gol di Ibraimi. Pareggio Blues con Matic e, nel finale, rigore fallito malamente da Hazard: i 3 punti valevano la qualificazione, ma ora la situazione è parecchio complessa. Forse il girone più combattuto, a 180' dal termine, è proprio questo.
La squadra di Mourinho, con 8 punti, non può dormire sonni tranquilli. La prossima sfida è a Gelsenkirchen, in casa dello Schalke 04 (secondo con 5 punti), e non sarà una passeggiata visto che in palio c'è il primo posto.
Dal canto suo la squadra di Di Matteo, sconfitta 4-2 dallo Sporting, non può permettersi di fallire perché i portoghesi ora hanno 4 punti, uno in più del Maribor.
Tecnicamente chiunque può arrivare primo o non passare il turno. Sarà battaglia fino all'ultimo minuto in questo girone. Azzardare una previsione sull'accesso agli ottavi è quasi impossibile, aspettiamo il verdetto del campo.  


2 commenti:

  1. C'è stata molta benevolenza, da parte della critica, nei confronti della prestazione della Roma. Sinceramente io sono di parere diverso: già la formazione iniziale era un chiaro segnale di scarsa fiducia nei propri mezzi, e scendere in campo col solo intento di limitare i danni è comunque una sconfitta a prescindere, per un'italiana in ambito europeo. Il Bayern è nettamente superiore? Vero, ma non esistono squadre totalmente imbattibili, e neppure i migliori undici della storia del calcio (grande Ungheria, grande Olanda, il Real di Di Stefano...) hanno mai concluso tornei vincendo tutte le partite. Dire che in questo momento sia impossibile fare punti coi tedeschi sa tanto di alibi. Ed è stata anche la negazione della filosofia con cui si era affrontata la sfida di andata, cioè giocarsela comunque; si è invece badato al piccolo cabotaggio, perché tanto la qualificazione è ancora possibile (ma grazie ad altri, leggasi CSKA). Penso, molto modestamente, che la maturazione internazionale passi attraverso altre strade, e vedere una Roma innocua contro un Bayern al 50 - 60 per cento delle proprie potenzialità mi ha messo tristezza.

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  2. Vero. Però i sette gol dell'andata hanno avuto strascichi esagerati, quindi giusto evitare un'altra imbarcata. Lo si doveva fare con un po' di umiltà in più, magari "picchiando" un po' di più di quanto non si faccia in campionato e chiudendosi maggiormente per poi ripartire. Questa sarebbe stata una scelta tutto sommato logica di fronte ad un avversario così imponente, ma addirittura cambiare schieramento e uomini oltre che atteggiamento significa quel che hai detto tu: partire sconfitti anche quando il risultato dice 0-0 e 90' da giocare.

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