mercoledì 26 novembre 2014

Quinto turno di Champions: Roma sprecona, follia Bayern.


Non si possono tirare i remi in barca prima del triplice fischio, potrebbe costar caro. Ancor peggio se lo fai prima del giro di boa, è quasi una mancanza di rispetto. Poi se hai la straordinaria abilità di fare centro ogni volta che ti avvicini bersaglio per gli avversari diventa dura. La situazione precipita se parti con il piede sbagliato e fai di tutto per perdere l'incontro. Dunque, bisogna sempre mettercela tutta, fino all'ultimo e, soprattutto, mai darsi per vinto.
Lo insegna, una volta di più, la quinta giornata di Champions. Un turno che poteva dire molto, e molto ha detto, solo che lo ha fatto molto diversamente da quanto suggerivano le premesse.

Delude ancora in campo internazionale la Roma di Garcia. Chiamata a fare punti sul difficile campo sintetico di Mosca, nel tetro scenario di un Luzniki a porte chiuse, beffata in un finale (1-1) dal sapore quanto mai amaro. Gli avversari difendono diversamente dall'andata, dove sbandarono ripetutamente sulle verticalizzazioni di Totti e le fiammate di Gervinho, ma difendono. E nient'altro. Ritmo lento, manovra compassata e spazi chiusi non aiutano l'attacco giallorosso, limitato al giro-palla.
Le buone notizie arrivano solo dalla fascia destra, dove un indiavolato Florenzi, improvvisato terzino, mette in ansia la retroguardia avversaria con i suoi inserimenti. A Totti è indirizzata l'altra nota di merito, perché l'unico in grado di muovere la palla e la difesa rossoblù con la dovuta pericolosità. Costretto ad abbassarsi per innescare i compagni, il Pupone non può essere pericoloso sotto porta. Non a caso il gol del vantaggio lo firma su calcio da fermo poco prima di rientrare negli spogliatoi.
Con la vittoria i punti sarebbero stati 7, e per il secondo posto sarebbe bastato un pari con il City. Invece i capitolini sono spariti dalla partita intorno al 60°, come se il vantaggio del capitano avesse avuto effetti anestetici sull'undici di Garcia. I padroni di casa, allora, sono usciti lentamente dalla loro tana e hanno iniziato a guadagnare terreno, fino ad assediare l'area di De Sanctis nei minuti finali. Il gol di Berezutski è rocambolesco, certo, non è altro che un traversone che non ha subito deviazioni e quindi finito il porta. Dal mio punto di vista, però, è un autogol della Roma: incapace di amministrare realmente il vantaggio, incapace di vincere la partita come avrebbe potuto.
L'impressione è che la squadra sia in affanno in questa fase della stagione, con molti elementi che fanno fatica a reggere mentalmente e fisicamente per tutti i 90'. Ma questo è il prezzo della Champions.

Stavolta non ci sono buone notizie dagli altri campi per gli uomini di Garcia. Il Manchester City batte il Bayern in una partita semplicemente illogica. Il vantaggio dei padroni di casa è frutto di uno scellerato intervento di Benatia che stende Aguero in area, concede il tiro dal dischetto e lascia i suoi in 10. La partita si ribalta e i Citizens prendono le redini del gioco, fino a quel momento in mano ai bavaresi. Manco a dirlo, chiamato ad un'importante prova di maturità, il City bisognoso dei 3 punti, rimane in controllo per un quarto d'ora scarso. Gli uomini di Guardiola si assestano, si affacciano in avanti, e pareggiano con una geniale punizione rasoterra di Xabi Alonso al 40°.
Inspiegabilmente i padroni di casa non sono riescono a riprendere il pallino del gioco neanche in superiorità numerica, e la tenuta psicologica traballa: pochi attimi prima di andare negli spogliatoi è Lewandowski ad anticipare tutta la difesa avversaria sul cross di Boateng. Girata sporca, forse di spalla, e risultato sull'1-2. Indecente prova di "immaturità".
Penalizzati dall'inferiorità numerica, i bavaresi, non possono amministrare come sanno e, lentamente, El Kun e compagni si rendono pericolosi dalle parti di Neuer.
Se nel primo tempo era stato il Man City a darsi la zappa sui piedi, nel finale è il Bayern a regalare due gol agli avversari. Due palle perse in pochi minuti, un retropassaggio di Xabi e un'oscenità a cui non saprei dare nome di Boateng, spianano la strada al fulmineo Aguero: trafigge altre due volte il portiere tedesco e regala la vittoria ai suoi con un hat-trick non adatto ai deboli di cuore.
Ora ci sono tre squadre con 5 punti e la Roma giocherà il match decisivo davanti al proprio pubblico contro il gli inglesi. I russi se la vedranno con il Bayern ma non sono esclusi clamorosi colpi di scena. L'incertezza regna sovrana in questo girone, non azzardo previsioni.

Meriterebbe molto più spazio di quanto gliene concedo Leo Messi. 74 gol in Champions, sembra uno scherzo. Staccato abbondantemente un'icona di questa competizione come Raul. Sfida lanciata a Ronaldo che dista 4 lunghezze, ma potrebbero essere un paio di partite data la frequenza con cui vanno in gol. Forse l'APOEL non è l'avversario più probante, ma dopo la tripletta di sabato ne arriva una seconda (consecutiva) nel larghissimo 0-4 in terra cipriota.
Piccola considerazione: l'altra rete l'ha segnata Suarez, ed è la prima in blaugrana. Se si è sbloccato definitivamente anche l'ex Liverpool il Barça può diventare una macchina da gol inarrestabile.
Resta in cima al girone il PSG che risponde ai catalani con la "strana coppia" Ibra-Cavani: Ajax al tappeto. I lancieri restano i logici favoriti per la retrocessione in Europa League. I parigini, invece, hanno due risultati utili su tre contro il Barcellona, ma si giocherà al Camp Nou. Il fattore campo può essere decisivo, a mio parere la squadra di Luis Enrique è favorita per il primo posto nel girone.

Il Chelsea rifila una sorprendente cinquina allo Schalke 04. Sorprendente perché i tedeschi sembravano avere il materiale umano adatto per arginare i blues, soprattutto davanti al proprio pubblico. Invece la sfida tra prima e seconda del gruppo non ha avuto storia fin dall'inizio: inzuccata vincente di Terry già dopo 90 secondi e partita sempre nelle mani degli uomini di Mourinho. Impotente la squadra di Gelsenkirchen ha assistito alle sfuriate offensive di Hazard e soci fino alla manita finale.
Special One avanti con il primato e Di Matteo scavalcato dallo Sporting.
I portoghesi hanno superato il Maribor in una sfida interrotta per diversi minuti a causa di un guasto nell'impianto di illuminazione. Ora sono secondi con due lunghezze di vantaggio sulla squadra tedesca, ma il calendario ci porta verso Chelsea - Sporting e Maribor - Schalke. Per questi ultimi l'avversario sarà sicuramente meno ostico, ma c'è una sola combinazione di risultati che può portarli agli ottavi. Difficile darli realmente per favoriti.

Prima sorprendente vittoria per l'Athletic Bilbao, in trasferta sul campo di Leopoli, contro lo Shaktar. Dopo aver fatto scintille contro il timido Bate Borisov il team di Lucescu si adagia e perde una clamorosa occasione per giocarsi il primo posto. I baschi, dal canto loro, hanno un punto di vantaggio sul Bate (sconfitti 0-3 dal Porto) prima dello scontro diretto valido per l'Europa League. Gli uomini di Valverde giocheranno l'ultima partita in questa Champions nel nuovo San Mames, contro i bielorussi, sapendo che anche un pari può bastare. L'esito sembra scontato...

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