mercoledì 25 febbraio 2015

Morata e Suarez brillano nella notte di Champions


Un pirotecnico 2-1 allo Juventus Stadium si candida seriamente ad essere la partita più bella di questi ottavi d'andata. Meglio anche dell'1-2 dell'Ethiad tra Manchester City e Barcellona.

In terra d'Albione emergono l'immaturità dei Citizens e l'esperienza al servizio della qualità di stampo Blaugrana, proprio come un anno fa. Il Barcellona riesce ad imporre il suo gioco, segna due volte nel primo tempo e sfiora il tris in più d'un occasione. Gran serata per Suarez (doppietta) e Messi, che ha sempre una marcia in più quando sente le note della Champions. Il 10 certifica ancora una volta la sua pericolosità in qualità di esterno destro, riuscendo ad attrarre la difesa avversaria su di sé e, di conseguenza, a liberare spazio centralmente per Rakitic e soprattutto Luis Suarez.

Stupisce l'incapacità della squadra di Pellegrini di imporre la sua maggior fisicità nonostante l'assenza di un panzer come Yaya Touré. Un fattore -quello fisico- che, quando cavalcato durante la partita, ha messo in grande difficoltà la difesa catalana. Dzeko a più riprese ha sovrastato Piqué e Mascherano ma era palese l'assenza di un sistema di gioco che focalizzasse l'attenzione sul mismatch fisico.
Solo nella ripresa i padroni di casa hanno giocato ad alto ritmo anche con la palla nei piedi, anziché limitarsi a contenere il palleggio Blaugrana, e sono riusciti a capitalizzare con Agüero (innescato da un tacco geniale di David Silva) . Poi l'ingeniutà di Clichy che, già ammonito, pensa bene di stendere Dani Alves a metà campo e lasciare i suoi in inferiorità numerica. La partita sostanzialmente si chiude qui perché il Barça può palleggiare senza troppi patemi e il risultato è più che positivo. Messi è di un altro avviso: scappa via al connazionale Zabaleta e lo costringe al fallo in area. Si presenta dal dischetto e... Hart para. Sulla ribattuta la palla finisce fuori, Messi macchia la prestazione personale e l'arbitro fischia tre volte. Il portiere inglese diventa l'eroe della partita lasciando un barlume di speranza al Man City.
La parata di Hart dà una possibilità al City

Si andrà al Camp Nou con un consistente vantaggio catalano. Gli inglesi hanno bisogno della partita perfetta se vogliono accedere ai quarti.

Discorso ancora apertissimo tra Juventus e Borussia Dortmund. 2-1 al termine di un incontro già bollato in precedenza come Migliore tra quelli ammirati sin qui e tutto rinviato al Signal Iduna Park.
Entrambe le formazioni si sono comportate come due esperte di confronti europei.
La Vecchia Signora ha fatto gli onori di casa prestando attenzione nelle chiusure difensive -meno che in quella di Chiellini in occasione dell'1-1 di Reus- cercando ripartire per colpire in contropiede. La giusta strategia per chi sa che deve concedere il meno possibile nei primi 90' del doppio confronto. La giusta strategia anche per chi ha di fronte a sé avversari del calibro di Hummels, Sahin e Gundogan. Tanto abili in fase di impostazione quanto riluttanti nell'inseguire, correndo verso la propria porta, l'avversario che vola in contropiede. Non a caso Tevez prima e Morata poi hanno trafitto Weidenfeller al termine di azioni veloci.
Eccellente prestazione dell'attaccante spagnolo proveniente dal Real Madrid. Un assist per Tevez, un gol da bomber di razza e tanta dedizione per dimostrare di che pasta è fatto. Seppur aiutato dalle maglie larghe della difesa tedesca, è stato sensazionale nel coprire ad ogni azione diversi metri di campo per mettere in affanno Hummels, Sokratis o chi per loro. A soli 22 anni non è facile offrire prestazioni così efficaci e decisive nell'arco di tutti i 90'. Il palcoscenico era di quelli prestigiosi, ma forse lo attendono trionfi ben più importanti.

Klopp, dal canto suo, è uno che negli ultimi anni ha vissuto esperienze di ogni genere in campo europeo. Eliminato ai gironi; sconfitto in finale; estromesso ai quarti. Sa benissimo che in queste situazioni è importante trovare il gol, quasi ad ogni costo, ma può essere soddisfatto solo a metà. L'atteggiamento del BVB è stato quello giusto: supremazia territoriale in più fasi della partita, gioco offensivo e gol segnato.
Forse sono mancate altre occasioni dopo il pari di Reus, forse è mancato un passatore geniale che galleggiasse tra le linee bianconere -cercasi erede di Gotze, si vocifera nella Ruhr-, di sicuro non hanno aiutato gli infortuni di Piszczek e Sokratis del primo tempo. La spinta dei terzini c'è stata, ma solo in termini di mera presenza in terra bianconera, perché né Schmelzer né il terzino destro (Piszczek, Ginter e Kirch in quel ruolo) hanno saputo incidere con sovrapposizioni e cross dalla fascia.
Ad ogni modo Buffon è stato impegnato molto poco dagli attaccanti gialloneri e il primo round se lo aggiudica la squadra di Allegri. Ci sarà da sudare al ritorno, questo è certo. Partire con vantaggio è un buon auspicio se il contropiede è quello visto a Torino, ma è comunque un vantaggio minimo e i tifosi tedeschi possono annichilire qualsiasi avversario.

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