lunedì 11 agosto 2014

Progetti per un futuro migliore in casa Inter

Siamo all'alba di una nuova stagione calcistica. L'Inter targata Thoir-Ausilio-Mazzarri si prepara ad affrontare un campionato ostico e pieno di insidie.
C'è, però, la consapevolezza di aver operato con puntualità e precisione negli ultimi due mesi.
L'obiettivo dovrebbe essere il terzo posto. Preliminari di Champions League. Sperare in qualcosa di meglio non costa nulla, anche se sembra fuori portata.

A dire il vero non sono mancate contraddizioni o incomprensioni. La società ha deciso di continuare a puntare su Mazzarri per quanto riguarda il progetto tecnico. Una buona scelta, che però perde di criterio quando è lo stesso magnate indonesiano ad esternare la sua preferenza per un'Inter con la difesa a quattro.
Anche il rinnovo di contratto di Ranocchia -un tira e molla tra una promessa da mantenere e una da marinaio- non è stato un bel vedere. E' anche vero che è l'esito finale ciò che conta: il giocatore resta, e sarà capitano.

Una traccia di continuità con l'ultima Inter di Moratti la si può riscontrare nelle decisioni prese riguardo i giovani prodotti della primavera: continuano a non avere chance di vestire neroazzurro.
L'anno scorso il portiere Francesco Bardi si è messo in luce tra alti e bassi nella fallimentare stagione di Livorno. L'Inter ha deciso di continuare a prestarlo in Serie A perché fintanto che tra i pali c'è il supereroe Handanovic conviene puntare su di lui. Eventuale cessione dello sloveno (con l'obiettivo di monetizzare il più possibile perché un rincalzo all'altezza non lo si può acquistare) e opportunità per il giovane Bardi sono da rinviare alla prossima estate.
Tra le fila dei labronici hanno militato anche Duncan e Benassi. Anche loro considerati immaturi o inadatti alle necessità tecniche della squadra. Girati nuovamente in prestito.
Infine il più quotato di tutti per restare a Milano. Ibrahima Mbaye. Su un giovane con il suo talento, la sua polivalenza tecnica e le sue qualità si poteva certamente puntare. Il Genoa ha colto l'occasione e l'ha preso in prestito. L'Inter se ne è privata nuovamente.

I neroazzurri continuano a non far crescere in casa i propri talenti, preferiscono farli sbocciare altrove e nel frattempo sostituirli con altri acquisti.
Giungiamo così all'argomento più caldo del momento: il calciomercato.
La società sta operando con discreto tempismo e ottimi risultati. Su tutti c'è da segnalare il notevole taglio al monte stipendi (legato anche alla partenza degli ultimi totem del triplete) e non può che essere un successo.
Detto del portiere, con la conferma di uno dei migliori nel suo ruolo, per la difesa è stato ingaggiato il veterano Vidic da Manchester United, nella speranza che non abbia scelto Milano solo per svernare.
Il capitolo esterni è uno dei più cari al tecnico ed è stato trattato con la massima cura, cercando di accontentare Mazzarri il più possibile: è arrivato Dodo dalla Roma a completare il settore e non ci sono state partenze significative.
In mediana si spera in un maggior utilizzo  di Kovacic, che insieme ad Hernanes garantisce qualità nell'impostazione e inventiva ben oltre la media. Persi Cambiasso e Zanetti, visto lo scarso rendimento dei vari mediani in rosa l'Inter ha puntato M'Vila e Medel. Due colpi messi a segno. Acquisti a mio avviso eccellenti. Comportamento sopra le righe, sì, ma tanto valore aggiunto a centrocampo.
Lo spazio per i centrocampisti però è limitato e qualcuno è costretto a fare le valigie. O almeno così si spera. Uno tra Guarìn e Alvarez dovrebbe essere ceduto per monetizzare e per evitare scontenti alla Pinetina. Se non dovesse essere piazzato alcun colpo in uscita c'è il rischio di non poter gestire lo spogliatoio.
In attacco Palacio dovrebbe essere l'unico intoccabile. Ruben Botta è sempre in bilico e potrebbe partire. Icardi è dichiarato incedibile, ma potrebbe essere sacrificato sull'altare del bilancio a fronte di un'offerta superiore ai venti milioni. Mancava un tassello ed è stato ingaggiato Osvaldo dal Southampton: un terno al lotto. Le potenzialità per fare una grande stagione come a Roma o a Barcellona sponda Espanyol ci sono, ma il rendimento tra Premier League e Juventus è stato indecoroso.
La rosa è ancora molto lunga rispetto alle volontà del tecnico di San Vincenzo, ma da qui alla chiusura del mercato ci dovrebbero essere diversi colpi in uscita: Laxalt, Schelotto, Silvestre e forse un altro.

La società sta facendo un ottimo lavoro per riportare l'Inter ai massimi livelli almeno in Italia. L'anno scorso si poteva sorvolare su molte difficoltà. Quest'anno no. Ausilio sta facendo un lavoro eccellente per mettere Mazzarri nelle condizioni che preferisce. Il campionato inizia tra poco più di due settimane. Aspettiamo la sentenza del tappeto verde per giudicare



2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. A parte l'odiosa idiosincrasia per i giovani di casa, per la quale ormai non ho davvero più parole, pare stia nascendo un'Inter più qualitativa e razionale rispetto alla squadra rebus dell'anno scorso. Ci sono certezze in tutti i reparti: Handanovic e un Ranocchia che può riprendersi la Nazionale dopo aver fatto il "ventiquattresimo" in Brasile (altra invenzione assurda di Prandelli), oltre a Vidic che per il nostro campionato è ancora buono (anche se questo calare in Italia di campioni in età non più verde mette estrema tristezza), davanti Icardi e Palacio, mentre il nucleo centrale Medel - Hernanes - Kovacic (se finalmente esploderà) potrebbe far fare un notevole salto di qualità al complesso. Magari in prima linea manca un'alternativa veramente valida, a meno che Osvaldo non torni quello di qualche anno fa. Mi aspetto molto anche da D'Ambrosio. che ai tempi del Torino veniva dato addirittura vicino all'azzurro.

    RispondiElimina